Capitolo 12

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Entrò in classe la professoressa, accompagnata da un ragazzo, alto capelli rossi e occhi azzurri.
"Ragazzi, lui è Bryan, è arrivato quest'estate dall'America, era in una scuola italiana e starà qui con noi  quest'anno"
Poi si voltò e si rivolse a lui
"Beh troviamoti un posto no? Ehm vediamo, puoi metterti vicino a Cheyenne"
Si avvicinò silenziosamente, guardandomi negli occhi, con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
"Hey " disse facendomi l'occhiolino.
"Mornin' princess"
continuò poi, e mi ricordai del messaggio di Mattia, e dopo qualche secondo nel mio mondo, tornai in me.
"Ciao" risposi fredda voltandomi.
Lo sentii ridacchiare facendomi innervosire.
Fu una giornata stressante, mi faceva domande in continuazione, il mio numero, colore preferito, film, sport per quante cose sapeva di me alla fine della giornata sembrava che mi conoscesse da una vita. Mi seguiva nei corridoi e all'uscita di scuola finalmente si staccò da me.
Notai Mattia fuori da scuola, appoggiato sul fianco della sua auto.
Bryan si avvicinò a Mattia a pugni chiusi e da lontano sembrava quasi che si tirassero delle frecciatine.

Mattia

Non potevo crederci, lui era lì ero sicuro di averlo lasciato in America. Sembrava quasi che mi perseguitasse, per di più andava a scuola con Chey, e se avesse saputo che era la mia ragazza ci avrebbe provato con lei, o comunque a cercare di rovinare il nostro rapporto.
Era stato il mio peggior nemico per cinque anni, sembrava quasi che da quando ero entrato nella sua classe anche senza conoscermi, lui mi odiasse già. Ci scambiammo sguardi e frasi offensive, lo odiavo e non volevo che Chey stesse vicino a lui. Dopo tutto quello che aveva fatto.
Feci un segnale a Cheyenne di avvicinarsi, la vidi correre verso di me e abbracciarmi, la baciai. Ogni volta che lo facevo sentivo le farfalle nello stomaco e il mio cuore che andava come un treno. Sentivo l'adrenalina salire.
"Mia principessa salga in carrozza"
Le dissi aprendole lo sportello
"Grazie Amore " disse lei dolcemente.
Durante il tragitto verso casa mia, mi raccontò la sua giornata, e del fatto che Bryan era il suo nuovo compagno di classe, che le aveva fatto molte domande e che l'aveva seguita per i corridoi. Era chiaro che Bryan volesse prendersi la mia ragazza.
"Dobbiamo parlare"
Le dissi parcheggiando nel vialetto.
"Forse è meglio che entriamo" dissi scendendo dalla mia auto.

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