Chapter 16

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Due giorni.
48 ore.
2880 minuti.
172800 secondi.

Due giorni da quel messaggio.

Due giorni da quando la mia vita è diventata un incubo.

L'incubo più grande della mia vita.

L'ha fatto.

Lui e lei, hanno detto tutto in giro.

Hanno spifferato il mio più grande segreto a tutti, persino suo giornali lo mettono.

'Maggie Lindemann perde la sua verginità per soldi.'

Non sono una puttana.

No Maggie, non lo sei, l'hai fatto per un buon motivo.

Se si può definire buono.

Flashback

''Quanto mi vuoi pagare?'' chiedo.

"Quanto vuoi" dice ridendo.

"Tremila dollari." sbotto di punto in bianco.

"Stai calmina con gli zero, tesoro." dice  ancora ridacchiando.

"O questi o niente" dico sicura.

"Affare fatto" e ci stringiamo la mano.

Dopodiché mi porta in casa sua.

[...]

Mi sto rivestendo.

Prendo i miei soldi lasciati sul mobiletto e me ne vado.

"Oh tesoro, dove sei stata stanotte?" mi chiede mamma venendomi incontro.

"Da..da Zara" cerco di essere il più convincente possibile.

Insomma, non posso dirle di aver fatto la puttana stanotte.

Annuisce poco convinta.

"Mamma, in questa settimana ho guadagnato dei soldi." affermo.

Tiro fuori le banconote e gliele porgo.

"Maggie, questi sono tremila dollari, come hai fatto a guadagnare cosi tanti in una settimana?" chiede appena ha finito di contarli.

"Diciamo che ho lavorato tanto sta settimana e mi hanno ripagato." dico sull'orlo delle lacrime.

Non mi piace mentirle.

Annuisce ancora.

Dopodiché vado in camera e scoppio in lacrime.

Come posso averlo fatto?

Anzi, come può mio padre averci lasciato nella merda e senza soldi?

Mia mamma corre in camera.

"Maggie, dimmi la verità. Come hai fatto a guadagnarne cosi tanti?" chiede piangendo.

Mi asciugo gli occhi neri per il mascara colato.

"Ho..ho fatto la.." dico fermandomi all'ultima parola.

"Puttana?" chiede .

Annuisco e scoppio a piangere e lei mi abbraccia piangendo.

"Non dovevi farlo per me, non avresti dovuto farlo. Anzi, non dovevi farlo." dice.

"Non volevo andare a vivere da papà e lasciarti in strada. L'ho fatto per una buona ragione." dico accennando un sorriso.

"Come fai a sorridere anche dopo quello che è successo?"

Alzo le spalle e ci abbracciamo e infine, ci addormentiamo.

Fine flashback.

Sto piangendo.

I ricordi si fanno sempre più vivi e l'unica cosa che mi rimane da fare è morire.

Voglio morire.

Prendo la mia lametta, e traccio un taglio.

Uno.

Due.

Quattro.

Dieci.

Finché non tocco l'arteria e vado a terra senza sensi.

È il capitolo più triste che abbia mai scrittoo

Instagram》Matthew EspinosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora