Capitolo 2

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Laura Pausini, Simili

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“Io cosi simile a te
A trasformare il suono della rabbia
Io così simile a te
Un bacio in fronte e dopo sulle labbra
La meraviglia di essere simili
La tenerezza di essere simili
La protezione tra essere simili”


“Crystal, alzati, farai tardi a scuola”. “Si mamma, arrivo”. Mi svegliai e trovai il telefono spento accanto a me, avevo dimenticato come al solito di metterlo sotto carica, immediatamente attaccai il caricabatterie, mi vestii e andai a fare colazione, lavai i denti e andai a scuola. Ero molto pensierosa, chissà quando e dove avrei rivisto Bryan. Scesi dall’auto e mentre salivo le scale mi ritrovai Bryan dietro di me. Non mi notò, lo salutai io per prima. “Hey”. “Ciao, tutto bene?” “Si si tu?” “Sì, grazie”. “Meglio così”. “Eh sì, direi”. Ero già arrivata al primo piano e andai in classe mentre lui continuò a salire verso il secondo piano, dove si trovava la sua classe. “Buongiorno ragazze”. Ci salutammo, suonò la campanella e andai al mio posto. Durante la presentazione dei vari prof che si alternavano tra un’ora e l’altra ero sovrappensiero, pensavo a Leon. Mi mancava tantissimo, senza di lui mi sentivo smarrita, era l’unica persona che mi faceva sentire speciale. Appena arrivò la fine della terza ora, suonò la campanella della ricreazione, scesi con le mie amiche nel cortile; parlavamo del più e del meno, quando una domanda da parte di Kathryn mi mise in difficoltà “Come mai in classe eri tra le nuvole e ora sei triste?” Per me era molto difficile confidarmi con delle persone che conoscevo appena, però avevo voglia di sfogarmi e di parlare con qualcuno. “Beh sai non tutto è rosa e fiori nella vita. E’ stato un anno molto difficile per me”. Kathryn aveva lo sguardo preoccupato “Cosa ti è successo?” “Il ragazzo di cui sono innamorata mi ha illusa e gettata via come se fossi un oggetto e ho litigato con le mie due migliori amiche, però per fortuna è sempre accanto a me una ragazza straordinaria, è sempre stata la mia migliore amica fin dalla prima elementare, però quest’anno ci eravamo un po’ allontanate, ma grazie a questo litigio ci siamo riavvicinate. Lei si chiama Jamie: è una ragazza bassa e magra, ha gli occhi castani e i capelli lisci e lunghi color dell’oro. Lei è la mia ancora di salvezza nella tempesta, siamo come sorelle, ci raccontiamo tutto nel bene e nel male e non abbiamo segreti. Ho superato tutto grazie a lei che mi dà sempre la forza di andare avanti. Jamie è splendida, è molto timida tranne quando è con me e io ho molti muri che lei abbatte; mi preoccupo spesso dei miei difetti, ma con lei sento di poter essere me stessa e che vado bene così come sono. Lei fa ormai parte di me e non so come potrei vivere se non ci fosse, è la mia forza e spero che non diventi mai solo parte del mio passato. Perché lei è la mia migliore amica”. “Hai detto delle cose bellissime su di lei, si può dedurre quanto le vuoi bene, però ancora mi sorge una domanda da farti”. “Dimmi pure, tranquilla”. “Hai una migliore amica fantastica come hai detto, ma non puoi stare male per questo. Come mai hai accennato quel ragazzo? Stai male per lui, vero?” Ero molto sorpresa da come una persona che mi conoscesse da appena due giorni, potesse capire quel che provo solamente guardandomi. “Sì, hai ragione. E’ ovvio che non sto male perché ho un’amica così speciale, ma a causa di quel ragazzo…” “Cos’è successo? Tranquilla ti puoi fidare”. “Allora da dove cominciare… Sono innamorata di un ragazzo che si chiama Leon, è alto e robusto, ha gli occhi e i capelli castani, è un bel ragazzo soprattutto caratterialmente, ma ha anche molti difetti. Ci siamo conosciuti…” Ed ecco che suonò la campanella, come se sapesse che mi trovavo in difficoltà “La ricreazione è finita, quindi dobbiamo andare in classe; lunedì mi racconterai il resto, sono molto curiosa”. “Sì tranquilla, abbiamo tutto il tempo per parlarne, è una storia molto lunga e complicata.” Mentre stavamo salendo, Kathryn si fermò a salutare Bryan, così fui costretta a salutarlo. “E’ molto bello mio cugino, vero?” “E’ carino, non lo puoi definire bellissimo”. Rise “Sì dai, hai ragione.” Passarono altre due ore e uscimmo da scuola. Arrivai a casa e dopo aver pranzato, aver fatto i compiti e guardato la solita telenovela su canale 5, accesi il telefono e vidi che avevo ricevuto un messaggio su whatsapp da un numero sconosciuto. “Ciao Crystal sono Bryan, volevo ringraziarti di nuovo per aver trovato la mia Carta”. Gli risposi senza pensarci due volte, leggere il suo messaggio mi aveva fatto sorridere e non pensai per alcuni istanti a Leon. Da quel momento iniziammo a messaggiare. Non so di preciso cosa mi stesse accadendo, ma aspettavo con ansia i suoi messaggi. Iniziammo a raccontarci le nostre vite, cercando di capire se avessimo delle cose in comune. Non mi sentivo così bene da quando Leon era uscito dalla mia vita, da circa due settimane, mi ricordai che era sabato, così andai di corsa a prepararmi. Uscii con mia cugina Jessy e mentre passeggiavamo vidi Leon con la mia amica Tiffany e altri amici, andai a salutarli; in quel momento sentii un vuoto dentro, vedere la sua indifferenza nei miei confronti mi faceva troppo male. Era la prima volta che lo vedevo da quando avevamo litigato, non riuscivo a non rivolgergli la parola, per me è sempre stata una persona molto importante, l’unico ragazzo che riusciva a capirmi. Tiffany capì che mi sentivo a disagio, ma non voleva che me ne andassi. Di conseguenza restai per tutta la sera con loro e con mia cugina, non riuscendo a trattenere le lacrime, mi allontanai per qualche istante seguita da Jessy, che cercava di consolarmi “Dai non fare così, non puoi piangere sempre per uno stronzo del genere, lui non ti merita, non si merita le tue lacrime, i tuoi messaggi, i tuoi pensieri, non si merita di occupare il tuo tempo, non si merita niente da parte tua”.  Tiffany ci raggiunse e mi abbracciò “Hey Crystal, che hai? Non devi fare così, lo so che ci stai male e scusami se ti obbligo a restare con me. Immagino come ti possa sentire, ma non voglio che piangi. Cerca di essere forte e non ti mostrare debole davanti a lui”. “Tiffany lo sai che è difficile, tu sai cosa provo per lui, e lui non vuole neanche restare amici. Nonostante il male che mi ha fatto, l’ho sempre perdonato come una stupida. Mi fa rabbia capisci? Mi sento impotente davanti a lui, perché non posso nascondere i miei sentimenti”. “Lo so e mi dispiace per questo. Però devi capire che se vuoi uscire con me ci sarà sempre anche lui”. “Allora non contare sulla mia presenza, per quanto tenga a te non posso stare male ogni volta che esco e cercare di essere felice mentre dentro mi sento morire”. “Vediamo dai, casomai stiamo insieme un po’ senza di lui e dopo vado da lui. Tranquilla troveremo una soluzione, ma ricordati che non ti lascerò mai e non voglio distruggere il bellissimo rapporto che si è creato tra noi due”. “Io neanche voglio rovinarlo Ormai questa sera è andata così, la prossima vedremo”. “Grazie di capirmi. Ti voglio troppo bene”. “Anch’io”. Andai a casa e, dopo aver risposto al messaggio di Bryan, mi addormentai. Il giorno seguente ascoltai musica, conclusi il libro di Nicholas Sparks ‘I Passi dell’Amore’ e messaggiai con Bryan, grazie a lui pensai di meno a Leon, anche se tornava spesso tra i miei pensieri ogni qualvolta aspettavo un messaggio di Bryan. Di sera guardai un film e andai a letto più presto del solito, non avevo voglia di restare sveglia; cercai di prendere sonno, ma il silenzio aveva un rumore molto più forte, finché, dopo aver versato qualche lacrima, mi addormentai.

QUESTO E' IL MIO SECONDO CAPITOLO. SPERO CHE VI PIACCIA E CHE COMMENTIATE. GRAZIE DI TUTTO.😘

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