Sola

54 6 2
                                    

Per due giorni non ho scritto niente. E deduco che mia madre abbia aperto il diario e letto ciò che ho scritto perché quando oggi sono tornata da scuola mi ha fatto notare che sul diario "non c'era niente di nuovo". Beh,sai che c' mamma?! Sei stai leggendo anche questo sappi che esiste la privacy!!!
Ad ogni modo, ieri c'è stata una festa:era più precisamente una cena, ma questo ha poca importanza. Ad un certo punto ho chiesto alla mia amica Roxana se poteva accompagnarmi in bagno (perché, si sa, le ragazze vanno sempre in bagno in gruppo o in coppia). Una volta lì ci siamo dovute far strada tra un branco di altre "giovani donne" che si sistemavano il trucco o che giravano per il bagno. Credo di averle guardate piuttosto male. Una volta entrata nella toilette, mi sono accorta di aver lasciato la mia borsetta alla mia amica: non mi serviva a niente, ma non mi fidavo a lasciarla nelle mani di qualcuno che non fossi io! Abbassai la maniglia, spinsi la porta ma questa non si aprì...ci riprovai, ma niente. In quel momento pensai che Roxana mi stesse facendo uno scherzo, lo fa spesso anche a scuola, ma quando la chiamai non mi ripose la sua voce ma quelle delle ragazze che si stavano truccando: ridevano sguaiate e non mollavano la presa sulla maniglia e sulla porta.
-Abbiamo la tua bella borsetta!
-Proprio carina!
-Vediamo cosa ci tieni dentro...
Rimanere nel bagno di scuola è una cosa, stare chiusa in un angusto stanzino è un'altra.
Gridai, gridai fortissimo, gridi talmente acuti da attirare il proprietario del ristorante. Quando la porta venne aperta vidi le ragazze scappare via dal bagno e mi trovai davanti ad un uomo alto e robusto con dei lunghi baffi.
-Stai bene?- mi chiese. Dovevo avere un aria piuttosto stravolta: cappelli arruffati e la faccia tipica di chi ha avuto un attacco di panico.
Uscii dallo stanzino, recuperai la borsetta ( che stava a terra) , controllai che ci fosse il mio telefono e poi scappai via, senza nemmeno salutare il festeggiato, e corsi fino a casa. Se c'è una cosa che so per certo, è che non voglio più vedere Roxana.

Ti regalo una giornataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora