When You Can't Sleep At Night||Frerard

Don't let me be alone

I don't want to be alone
I don't want to die alone.
I could fall apart here and now.

Appoggiò agitato la mano sul freddo pomello scintillante, che mostrava il suo storpio riflesso.
Il cuore gli martellava dolorosamente nel petto, tanto che sembrava volesse uscirne.
Aprì appena la vecchia e cigolante porta, facendo sì che un fioco spiraglio di luce entrasse dalla fessura, e guardó attento il paesaggio che si estendeva davanti ai suoi malinconici occhi.
La città era diversa da come la si vedeva di giorno: i lampioni, schierati come soltadi in battaglia, emanavano una luce verdastra, piuttosto inquietante.Sul ciglio della strada deserta solo l'indistinto fruscio di alcune foglie secche cadute al suolo, come anime lasciate alla loro pena eterna.
Fece un passo, titubante, prima che la fresca aria notturna potesse insinuarsi nelle sue narici e Gerard potesse sentire il familiare odore di gigli e peonie, proveniente dalle tante aiuole che signora Harris coltivava come fossero figli.
Sorrise appena, sentendo pian piano svanire quella strana sensazione allo stomaco, che ormai era solito avvertire.

Si sedette stancamente su una massiccia pietra, franata
da qualche parte, anni prima.
Il calmo fruscio delle onde, infrantesi sugli scogli, lo fece viaggiare con la mente in tempi lontani, che a malincuor ricordava.
Sarebbe stata la sua ultima sera in città, ma Gerard non ci volle pensare.Le trasandate scarpe che indossava, ormai scolorite dal passare degli anni, tichettarono una stramba melodia a contatto con la roccia fredda.
《Perché deve essere tutto così fottutamente complicato?》si chiese, ed era vero.Non era mai stato il solito ragazzo pieno di amici, quello con cui si desiderava uscire la domenica pomeriggio per prendere un gelato.Gerard era scorbutico, acido, con nessun riguardo per il mondo.Era semplicemente Gerard, quello che tutti avrebbero volentieri evitato, quello che amava la solitudine,il buio e le sigarette; era Gerard e non poteva farci niente.