Chantal era accasciata a terra, inerme, ormai povera di lacrime.
Bene, mamma. Era da questo che dovevo scappare?, domandò, sentendo per la prima volta come quel luogo fosse effettivamente una parte fondamentale del proprio passato. L'odore acre del fumo di sigaretta ancora impregnava mobili e tappeti, e a Chantal sembrò di ritrovare quello stesso odore nel ricordo dell'abbraccio di sua madre.
Rifiatò. Una lacrima tardiva le scese fino alla base del naso. Si sta male quando si perde qualcuno, considerò, anche se è solo un'idea, qualcosa che si è solo immaginato, come è stato per Marc. Ma non è brutto quanto non sentire assolutamente nulla...
Poggiò la mano al pavimento, intenta a rimettersi in piedi, ma il suo palmo scivolò su di un liquido viscoso.
Guardò con attenzione i listoni di legno vecchio e non riuscì a capire cosa potesse averlo reso sdrucciolevole, ma aguzzando la vista si accorse che, con un mostrarsi e ritrarsi che richiamava il battito di un cuore pulsante, il legno aveva iniziato a trasudare sangue.
Chantal imprecò, portandosi le mani alla bocca. Sto impazzendo, sto sognando...
Ma la visione esplose. Il cuore pulsante si fece scia ematica. Lei seguì quella scia, o forse credette di farlo, poiché il suo punto di vista transiva continuamente: un momento i suoi occhi guardavano dalla consueta prospettiva, il momento dopo scendevano più in basso, facendole rivedere quanto vissuto da bambina.
Chantal avrebbe voluto fermarsi, ma avanzò fino a oltrepassare la porta di vetri colorati, dove il serpente purpureo si faceva ancor più appiccicoso e vivo. I ricordi che tanto aveva cercato ora le giungevano come una doccia caustica. Il rubinetto era tra le sue viscere, e lei non poteva chiuderlo.
"Atroce, è atroce!" gridò, fuori di sé, mentre sentiva che il dolore del suo passato le aveva raggiunto ogni cellula, divorandola dall'interno.
L'ultima cosa che vide, forse alzando lo sguardo, o ricordando di averlo fatto, fu sua madre riversa sul tavolo con un coltello piantato tra i seni. E quello sconosciuto dall'aria insulsa che se ne andava senza nemmeno abbassare gli occhi su di lei.
Era meglio non sentire nulla che sentire così forte! , rantolò prima di venir meno.
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Mayumi - Chantal e il rifugio sotto la montagna - saga della realtà immateriale
ParanormalMayumi è una Viator: è in grado di viaggiare tra la dimensione della materia e quella dell'immateriale. È nata e cresciuta in un piccolo paesino nella prefettura di Okinawa, ma l'essere entrata in contatto con l'ordine dei demoni viaggiatori ha scon...