Three

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"Senti, Cyn, capisco che hai un fidanzato psicopatico, ma questo è il quinto mazzo di rose che trovo davanti alla porta in tre giorni."

Alzai di più la coperta sopra al mio volto, mi sentivo davvero male in quel momento.

Dylan cercava di avvicinarsi a me in ogni luogo o momento, che sia un appostamento davanti alla porta dopo una lezione che il cercare di salvare la fila per il pranzo per potermi parlare, ma ormai l'unica cosa che pensavo a quando lo vedevo erano i suoi occhi pieni di rabbia e le mani pronte a picchiare un totale estraneo senza motivo, perciò cercavo di evitarlo.

Per questo Dylan era ricorso ai biglietti e i fiori.

"Buttali via."

Caroline mi strappò le coperte da dosso, sedendosi sul letto con un'espressione schifata.

"Sei davvero uno schifo."

Sbuffai "Grazie, Carol."

"No, davvero, stai iniziando anche a puzzare."

La fulminai con lo sguardo.

Anche se cercava di aiutarmi l'unica cosa che volevo fare era stare chiusa in camera e non vedere Dylan.

"Ok, so che è un brutto momento, anche io avrei paura ad uscire dalla camera nelle tue condizioni, però devi cercare di riprenderti. Se trovi Dylan troppo possessivo dovresti mollarlo."

Mi morsi il labbro "È che mi fa paura, non pensavo che in realtà lui fosse così."

"Tranquilla, non ti farebbe mai del male e tu lo sai, visto che ti ama e tutto."

Abbassai lo sguardo, anche io stavo iniziando ad amarlo sul serio, ma ora le cose erano cambiate.

"E comunque se ti senti più a tuo agio potrei restare anche io mentre gli parli."

Alzai il viso dal mio grembo "E come? Lui cerca sempre di prendermi mentre sono sola."

Caroline si alzò con uno scatto dal letto, avvicinandosi alla porta "Sono le sei, orario in cui di solito finisci le lezioni e torni qui. Non pensi sia un bel orario per piazzare il sesto mazzo di rose per sorprendenti?"

Caroline spalancò la porta e, come predetto, Dylan era accovacciato a terra con un mazzo di rose in mano e ci guardava sorpreso.

Caroline lo afferrò per la giacca trasciandolo nella camera e chiudendosi la porta alle spalle, invidiavo la sua sicurezza, soprsttutto in quel momento dove mi sentivo fragile come una foglia.

"Ok, O'Brien, vedi di stare zitto ed ascoltare."

Dylan mi guardava come se fossi una gemma preziosa ritrovata dopo tanti anni, e sentii il mio cuore infrangersi.

"Senti, Dylan, per quanto riguarda l'altro giorno i-"

"È stato uno sbaglio." Mi bloccò lui, inchinandosi di fronte al mio letto. Era troppo vicino e mi sentivo a disagio "Non accadrà più, ero solo stanco e mi sono fatto prendere dalla gelosia."

"No, Dylan, il tuo comportamento è inammissibile, come posso fidarmi di te dopo una cosa del genere? Ho paura solo a toccarti."

"Ti prego, Cyn, baciami. Se mi baci ti ricorderai di tutto quello che abbiamo passato e capirai che non devi avere paura."

Ci pensai sopra, vedevo gli occhi rossi e segnati dalle occhiaie e capivo che Dylan stava soffrendo molto.

Ma come potevo fidarmi di lui? E se la prossima volta si fosse arrabbiato con me, mi avrebbe fatto qualcosa?

"No." Sussurrai, sperando quasi che nessuno mi sentisse.

"Cosa?"

"Non voglio tornare con te, Dylan, devi andartene."

Chosen {Dylan O'Brien} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora