Four

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Ridevo interrottamente da minuti, mentre Liam sorrideva divertito guardandomi.

Gli altri studenti del campus che stavano studiando nel grande parco continuavano a lanciarmi occhiataccie che facevo finta di non vedere.

"Ti eri fatto davvero i capelli rosa?" Chiesi, cercando di restare seria, ma subito un immagine di Liam con i capelli rosa si fece strada nella mia mente e scoppiai ancora a ridere.

Lui scosse le spalle "Hai una cotta per un ragazzo molto strano."

Inclinai il viso, con un espressione sarcastica "Ah, quindi io avrei una cotta per qualcuno?"

Liam sorrise, stando al mio gioco "Di un ragazzo molto sexy, simpatico e dolce."

Feci finta di pensarci "No, non conosco nessuno che corrisponde alla descrizione."

Liam mi diede una leggera spinta, per poi riprendermi tra le sue braccia, così che avessi la schiena contro il suo petto.

Era circa la terza volta che uscivo con Liam, senza tenere conto di tutte le pause pranzo passate davanti ad una tazza di caffè, ed ormai avevo iniziato ad apprezzare il suo lato affettuoso.

"Scema." Mi prese in giro "Ma, supponendo che un ragazzo del genere ti chiedesse di andare al ballo con lui, tu che faresti?"

Il mio sorriso si fece imbarazzato, ma non diminuì "Beh, suppongo gli direi di si."

A Liam si illuminarono gli occhi di gioia "Davvero?"

"Certo."

Lui mi diede un bacio sulla guancia, quasi strozzandomi, ma non appena vide l'orario sul suo orologio da polso sbiancò.

"La prossima lezione inizia tra cinque minuti." Strillò, rimettendosi in fretta la giacca e lo zaino sulle spalle.

"Ci sentiamo dopo, ok?" Mi diede un altro bacio e corse via, senza nemmeno aspettare una risposta.

Scossi il volto, disperata, era un pazzo quel ragazzo.

Ero rimasta sola su quella panchina, e dato che avevo il resto della giornata libera dalle lezioni decisi di portarmi avanti con lo studio.

Presi il libro di letteratura francese e sistemai lo zaino in modo da poterlo usare come cuscino.

Anche se stare coricata su una panchina di ferro non era il massimo della comodità, quella posizione mi permetteva di godermi appieno l'insolita presenza dei raggi caldi di quella giornata invernale.

Era passata circa una mezz'ora quando il mio telefono iniziò a suonare fastidiosamente, costringendomi ad alzarmi e sentire la schiena indolenzita per la brutta posizione.

Sperai fosse Caroline, o magari Liam, ma mi rabbuiai quando vidi il numero sconosciuto.

Era diventata una persecuzione, ormai ricevevo chiamate su chiamate ogni settimana, una volta persino quindici in un giorno.

Per mia sfortuna, sapevo chi c'era dietro a quella serie di numeri, ed era per questo non rispondevo mai.

E la cosa peggiore era che Dylan era sparito.

Il giorno delle quindici, mi convinsi ad andare a denunciare il fatto al direttore del campus, questo mi guardò perplesso, informandomi che non c'era nessuno studente che portava il nome di Dylan O'Brien e, quando era andato a richiamarlo in camera sua, l'aveva trovata deserta, non c'era nessun segno che fosse stata abitata di recente.

Il direttore mi aveva consigliato di andare alla polizia, e così feci, ma il risultato si rivelò deludente.

Nessun social network, nessuna foto, il numero che avevo di Dylan era stato disattivato mentre quello anonimo sembrava provenire sempre da un telefono diverso.

Praticamente stavamo inseguendo un fantasma.

Il giorno dopo la denuncia alla polizia le chiamate cessarono, almeno fino a quel momento.

Chiusi la chiamata senza rispondere, ma vidi subito che avevo ricevuto un nuovo messaggio.

Fai sempre una faccia buffa quando studi
D xo

Mi guardai subito intorno, assalita dalla paura, ma in mezzo alla piccola folla non riuscii a riconoscere Dylan.

Non sapevo cosa avrebbe voluto farmi se fosse riuscito ad avvicinarsi a me, ma non intendevo scoprirlo.

Bloccai subito il mumero, prendendo le mie cose e correndo verso i dormitori.

Sapevo che Caroline era a lezione e perciò le mandai velocemente un messaggio dove la informavo che Dylan era a scuola.

Arrivai in camera e mi barricai dentro, sentendomi improvvisamente più sicura.

Mi voltai verso il mio letto, pronta a sprofondare tra i cuscini e scaricare lo stress, ma rimasi inorridita nel vedere un mazzo di rose bianche.

Sentivo il mio corpo scosso dai tremiti mentre prendevo il piccolo biglietto bianco tra le mani.

Anche a distanza di mesi, potevo avvertire il suo profumo.

Ma probabilmente nessuno avrebbe mai capito la paura che provai quando vidi quelle poche parole scritte in modo ordinato.

Sei pronta per il ballo?
Ti amo

Stavo già per chiamare la polizia quando sentii che qualcuno stava per entrare, e corsi a nascondermi sotto la scrivania di Caroline.

Urlai dalla paura quando la porta si spalancò di colpo, ma poi mi rassicurai quando vidi che erano Caroline e Liam.

"Cin?" La bionda corse da me, abbracciandomi "Sono corsa qui non appena ho visto il messaggio, lo hai visto?"

Scossi la testa "È entrato in camera nostra, ha lasciato quelle."

Vidi che Liam stava già leggendo il biglietto, e la sua espressione non nascondeva il suo disprezzo verso Dylan.

"Dobbiamo chiamare la polizia." Disse Caroline, anche lei era molto spaventata.

"Lo sai che non servirà a nulla, almeno fino a quando non troviamo una foto di Dylan."

Mi sentivo stupida quando si facevano quei discorsi, se solo non avessi cancellato tutte le nostre foto dopo la nostra  rottura tutta la questione sarebbe già finita.

Era tutta colpa mia.

"Porterò Cynthia a casa dei miei sulla baia." Decise Liam "È più sicuro."

Spalancai gli occhi "Non posso andarmene così, a caso. I miei non sanno nulla e poi non posso saltare le lezioni, e non puoi nemmeno tu."

"Siamo tra i migliori dei nostri indirizzi, non si lamenteranno. E poi tra una settimana iniziano le vacanze, basterà direi ai tuoi che andiamo in vacanza insieme."

Fantastico, pensai.

Liam si inchinò davanti a me, prendendomi il viso tra le mani. I suoi occhi azzurri mi trasmettevano la calma di cui avevo bisogno in quel momento.

"Ti terrò al sicuro." Disse "Non ti succederà nulla, fidati."

Ed io ci credetti.

Chosen {Dylan O'Brien} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora