Two.

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Tyler protese il braccio per raccogliere un pezzo di carta caduta a terra.
«Leyla.» fece per passare il foglio a Leyla ma poi lo posò nel letto.
«Si?» lei raccolse un elastico dal mucchietto, raccogliendo i capelli in uno chignon disordinato per poi sedersi in una sedia, girandola verso Tyler.
«Guarda qui.» allungò di nuovo il foglio verso Leyla, che stavolta lo prese.
Una risatina riecheggiò nella stanza lilla e ad alta voce lei lesse le parole scritte nel pezzetto di carta.
«-Da grandi poteremmo fare la festuccia dei migliori amici, ti voglio bene, Tylerino-.»
«Poteremmo.» disse lui con voce tremante, sul punto di ridere.
«Tylerino.» Leyla sorrise e con un dito sfiorò il naso di Tyler.
«Tylerino Poseyuccio.» concluse.
«Mi va bene anche solo Tyler Posey, grazie.» a quel punto iniziò a ridacchiare anche lui.
«Senti caro migliore amico.» si interruppe per schiarirsi la voce «Hai voglia di...andare da qualche parte?»
«Quale parte?»
«Centro commerciale? »
Lui annuì con decisione e si alzò dal letto, uscendo dalla porta, mentre Leyla si preparò.
Qualche minuto dopo fu pronta, quindi prese il cellulare e uscì con Tyler.
«Racconta, com'è andata il tuo primo giorno di scuola? »
«Nulla di speciale, non ho ancora conosciuto nessuno, a parte tre professori.»
«Fantastico!» urlò allegramente, causando un brivido nella pelle di Leyla.
«Ok, ma calmati ragazzo.» disse in tono serio, ma poi sorrise.
«Cerca di farmi diventare zio nel prossimo anno.» fece l'occhiolino, e lei lo spintonò col gomito.
«Idiota.»
«Non fare il broncio, dai, magari ne troverai qualcuno che si infili nelle tue mut-.» fu interrotto da un altro spintone di Leyla, stavolta più forte, e barcollò di lato.
Una risata quasi forzata uscì dalla bocca di Leyla, mentre Tyler rise di gusto.
«Fallo un'altra volta e vedrai chi barcollerà.» sorrise, un sorriso radioso che addolcì un pò Leyla.
«Smettila, dai.» a quel punto si rilassò completamente, e Tyler la fermò per stringerla tra le braccia.
«Ti voglio bene, piccoletta mia.»
«Pure io.» strinse di più, e la sua felicità diventò una sensazione familiare a quella che provò anni prima, quando vide suo zio affogare suo cugino di due anni.
«Non voglio perderti.» le lacrime solcarono sul suo viso.
«Shh, tranquilla.» le accarezzò la schiena, e disse qualcosa di incomprensibile, e la sua voce si mischiò alla confusione di Leyla.

Hell Look ||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora