9. La sera della festa

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Pov Gray

Quando arrivò la festa il giorno dopo ci riunimmo nel grande anfiteatro all'aperto che raccoglieva una miriade di persone, tutte vestite eleganti. Solo io ero vestito in modo casual perchè di quel ballo non me ne fregava più niente. Almeno fino a pochi minuti prima. Ebbi un sussulto quando la vidi apparire sul palco in un abito bianco e azzurro che aderiva perfettamente al suo corpo delineando le sue curve perfette, abito che lasciava, anche troppo scoperte le gambe, abito che lasciava scoperta la schiena fino a scorgere e non poco il suo fondoschiena. Era bellissima, era sexy. Quando sentii gli apprezzamenti di altri ragazzi intorno a me mi innervosii e la cosa peggiorò quando vidi il biondo starle accanto, al posto che sarebbe dovuto essere mio, e che allungava anche fin troppo le mani sulla sua schiena nuda. Stavo esplodendo dalla rabbia ecco perchè decisi di andare via e non assistere un minuto di più a quello spettacolo.
Passeggiando a bordo piscina mi persi tra i miei pensieri

Perchè diavolo mi da cosi fastidio? Da quando provo questo per lei? Era solo un'amica fino a poco fa perchè ora è tutto cosi diverso e cosi complicato? Ora che ci penso oggi è 17...a quanto detto dal Gray del futuro lei dovrebbe dichiararsi ma dubito che le circostanze lo permettano e poi...anche se dovesse farlo...devo respingerla comunque! Non posso permetterle di rischiare la sua vita. Devo ferirla ma non posso...non voglio...

e in quel momento mi tornarono in mente le parole e l'espressione disperata del me del futuro. Fui destato dai miei pensieri quando sentii dei passi dietro di me e incredulo dissi

"Che ci fai qui? Perchè non sei alla festa?"

"Se non c'è Gray-sama io non mi diverto..."

disse lei imbarazzata, ma coraggiosa grazie a qualche bicchierino di sake, anche per il fatto che era davanti a me con un vestito che lasciava intravedere fin troppa pelle nuda. Non potei fare a meno di squadrarla ancora mangiando con gli occhi ogni centrimeto di quella pelle bianca e scoperta pensando poi che forse aveva freddo. Da vero gentil'uomo mi tolsi la giacca per metterla sulle sue spalle anche se il mio golfino stonava nel complesso dell'abito. Poi continuammo a passeggiare intorno alla piscina e non potei fare a meno di chiederle

"E Romeo? Lo hai lasciato solo?"

"Steve è un tipo divertente e simpatico e mi ha aiutato a parlare in prima persona, stranamente mi trovo a mio agio con lui, ma se c'è una cosa che ama sono le donne, tutte e siccome io non sono interessata a lui l'ho lasciato andare"

"Ah capisco"

ero sollevato da quelle parole ma stava calando un imbarazzante silenzio mentre lei sembrava avere difficoltà a camminare probabilmente per quei tacchi scomodissimi ai quali non era abituata e che diventavano ancora più pericolosi sotto l'effetto anche se minimo dell'alcool. Fu lei a rompere il silenzio

"Gray-sama...io volevo dirti una cosa..."

Oh cavolo! Devo fermarla? Meglio sentire cosa ha da dire tanto è Juvia, non si dichiarerà mai direttamente

"Io...io...sono...innamorata di te!"

sentii il mio cuore battere all'impazzata. Questo era il momento in cui avrei dovuto abbracciarla e dirle anche io quello che provavo ma non potevo, non dovevo!

"Ecco Juvia...io..."

ma non feci in tempo a finire la frase che la vidi scivolare sui suoi stessi tacchi e per attutirle la caduta la spinsi in acqua cadendo entrambi in piscina. Quando riemersi mi ritrovai con le spalle al bordo della piscina e lei appoggiata a me. Quanto mi piaceva quel contatto ma dovevo interromperlo subito o non avrei più risposto delle azioni del mio corpo

"J-j-juvia? Stai bene?"

"Gray-sama..."

mi guardò con quel suo sguardo da innamorata e in più stava diminuendo la distanza tra noi cosi che il suo seno fasciato dal vestito fradicio si schiacciò contro il mio petto e io sentii qualcosa muoversi la sotto mentre una gamba di lei andò a strisciare casualmente sui miei pantaloni sempre più stretti. Stavo per esplodere ma dovevo resistere

"E-ecco J-juvia s-s-sarà meglio uscire dall'acqua p-p-prima di prenderci un r-raffreddore"

non avevo mai balbettato in tutta la mia vita ma trattenere quelle sensazioni era troppo anche per me. La aiutai ad uscire dall'acqua e la accompagnai in camera sua. Lei si chiuse in bagno per togliersi il vestito e mettersi qualcosa di più comodo. Ma mi imbarazzai ancora di più quando la vidi con la velata camicia da notte che invece di coprirla la rendeva più visibile ai miei avidi occhi. Cercai di dileguardmi per non sottoporre il mio corpo ad un'ulteriore tortura quando lei mi fermò e mi disse

"Perchè Gray-sama non fa altro che scappare oggi? Gray-sama? Hai paura di me?"

"P-paura? Ma che dici Juvia? Se-semplicemente volevo lasciarti riposare v-visto che domani dobbiamo ripartire per la gilda"

"Gray-sama non mi ha ancora dato una risposta...io ti amo Gray-sama!"

"E-e-ecco Juvia io..."

ma ancora una volta il mio fiato fu spezzato dalla sua figura che si avvicinava sempre di più alla mia. Lei completamente rossa in volto ma con un coraggio che non aveva mai avuto mi disse

"Sto per baciarti Gray-sama...se non lo vuoi non devi fare altro che spostarti"

e cosi dicendo mi spiazzò completamente quando appoggiò le sue labbra sulle mie. Era la prima volta che assaggiavo le sue labbra ed erano esattamente come immaginavo, cosi morbide e calde e questo mi spronò ad approfondire il bacio e ad assaggiare la sua lingua che insieme alla mia si univa in una danza sensuale non facendo altro che incrementare ancora e ancora la mia libido. Stavamo per essere rapiti dalla passione quando io la fermai

"Aspetta Juvia! Non...posso"

lei sembrava incredula da quelle parole. Il clima nella stanza cambiò completamente. Si staccò da me e mi guardò con aria spaventata mentre io raccolsi tutto il mio coraggio e le dissi quello che dovevo dirgli fin dall'inizio

"Juvia mi dispiace...io non...io non..."

presi un bel respiro e zittii il mio cuore che cercava di ribellarsi. Non riuscii a guardarla negli occhi mentre dissi la più grande menzogna della mia vita

"Io non sono innamorato di te"

La vidi sbiancare, rattristarsi, sull'orlo delle lacrime ma l'unica cosa che potevo fare, anche se ogni cellula del mio corpo avrebbe voluto abbracciarla e dirle che non era vero, era andarmene in silenzio e lasciarla sola con il suo dolore. Appena chiusa la porta alle mie spalle la sentii piangere e la cosa mi strappò il cuore tanto che delle lacrime iniziarono a rigarmi il volto.

Non importa quanto dolore tu possa provare ora! Lo hai fatto per salvarla Gray! Lo hai fatto per salvarla!

Ripetevo a me stesso.
Il giorno dopo non ci rivolgemmo la parola e quando tornammo in gilda ad accoglierci c'era un clima tutt'altro che sereno.


Eccomi tornata con un nuovo capitolo!!! Spero vi piaccia ^^ Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento e una stellina ^^ Passo e chiudo! Forse nel pomeriggio pubblicherò l'altro capitolo!


Gruvia  -  Say SomethingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora