Arrivai in cima alle scale e mi fermai per riprendere fiato.
La torre era molto alta e gli scalini erano dunque numerosi. Inoltre, l'emozione rendeva l'aria quasi rarefatta.
Appesi la torcia ad un apposito gancio che usciva dal muro.
Sospirai.
"Vergine Maria aiutami" pensai.
Poi varcai la soglia dalla quale entrava la debole luce di una fiamma continuamente minacciata dal vento freddo che entrava dalla finestra.
Un'esile figura stava distesa su uno straccio malconcio.
Un vestito bianco le cingeva la sagoma, perfetta.
Si stringeva nelle spalle magre mezze nude, sulle quali ricadevano i capelli neri come il cielo di una notte senza luna.
Ebbi un fremito freddo di passione.
Rimasi in silenzio per qualche minuto, ascoltando il rumore del suo respiro.
Poi, d'improvviso, si mosse.
Per un attimo ebbi paura e mi sentii esposto stando lì a guardarla, quasi non mi sarei dovuto far vedere.
Ma era lei quella imprigionata e rinchiusa, era lei che avrebbe dovuto temere ciò che di lì a poco sarebbe successo.
Si voltò corrugando la fronte alla mia vista.
Si alzò in piedi e io trattenni un gemito mentre il mio sguardo si posava distratto sui suoi fianchi, stretti in quel vestito che normalmente avrebbe previsto morte.
《Chi siete?》chiese.
《L'arcidiacono》risposi riprendendomi dai miei pensieri.
Imprecò nella sua lingua straniera.
Desiderai tanto poter assaporare quelle parole più da vicino.
《Cosa volete da me?》
"Ma come, sciocca gitana, come non capisci?"
《La vostra confessione》dissi cercando di trattenere il fuoco che, lento, iniziava a divampare dentro di me.
《Oh madre de Dios...》disse 《come ve lo devo dire che io non ho fatto nulla?!》
Quel suo accento impuro mi faceva rabbrividire.
《Il capitano è stramazzato al suolo dopo che voi l'avete pugnalato fra le spalle. Come potete ancora pensare che la corte di Parigi crederà alle sporche parole di una zingara?》
La vidi avvicinarsi alla finestra con un'espressione di viva tristezza disegnata sul volto.
《È questo che ha detto?》
Chiese in un malinconico accenno di voce.
《È ciò che è successo. Quello che afferma il capitano non ha importanza》.
Rimase immobile a fissare il vuoto. Poi il suo animo si accese nuovamente.
《Ma io lo amo! Come avrei potuto colpirlo?》
《Il pugnale che era il vostro!》
《L'ho perduto quando il vostro gobbo ha...》
Si arrestò di colpo lasciando la frase a metà.
Tentai di nascondere un sorriso di malizia.
Sgranò gli occhi additandomi.
《Siete stato voi》 riuscì a malapena a sussurrare.
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Fiamme dell'inferno
FanfictionUna fredda e umida cella tra le mura dell'imponente Notre Dame accoglie il fragile tremare di una zingara. Si sentono passi lungo le scale, passi che, lenti, si avvicinano in una salita che porteranno l'uomo verso l'inferno.