LA PUNIZIONE

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Angelica aveva delle labbra davvero morbide. Quel bacio gli stava infuocando il sangue nelle vene, smuovendo qualcosa al centro del suo petto ma scatenando anche il desiderio lussurioso tipico del demone.

Allungò le braccia per stringerla di più a sé e si accorse con stupore che la ragazza rispondeva alla sua stretta stringendogli a sua volta la testa fra le mani. Il tocco delle sue dita era vellutato. Percepiva ogni piccola sensazione e la cosa più elettrizzante era il respiro di lei che gli solleticava la guancia.

Il demone decise di spingersi più a fondo, incapace di trattenersi. Le schiuse piano le labbra con la lingua e iniziò a esplorarle la bocca. Con sorpresa la sentì gemere piano, segno che quello che le stava facendo doveva piacerle molto.

Era tutto assolutamente perfetto. Nonostante avesse baciato migliaia di ragazze nel corso dei secoli, quello era il suo vero primo bacio perché per la prima volta nella sua lunga esistenza percepiva che quel contatto labbra contro labbra implicava qualcosa oltre che la semplice lussuria: era un vero e proprio incontro di anime. Due anime familiari e simili tra loro, destinate decisamente a stare insieme per l'eternità.

In quel momento preciso, Azazel seppe che nessun'altra ragazza avrebbe mai potuto donargli le sensazioni che gli dava Angelica. Lei era sua, contro ogni logica e nonostante lui fosse un demone. Lo percepiva nel profondo.

E sarebbe rimasto lì, con lei tra le braccia, forse per sempre, se non avesse sentito improvvisamente una voce che lo chiamava nella sua mente.

Azazel, disse una voce che il demone conosceva molto bene, io ti richiamo al mio cospetto!

Il ragazzo si ritrasse bruscamente allontanandosi da Angelica di un passo.

Lucifero lo stava chiamando. E dal tono della voce sembrava particolarmente irritato. Non prometteva nulla di buono.

Per un secondo il demone contemplò l'idea di ignorare la voce ma, riacquistando velocemente il senno, capì che agli ordini del Capo non si fanno obiezioni.

Angelica lo stava guardando con le guance arrossate e la confusione negli occhi.

<<Io...>>, iniziò Azazel, <<devo andare.>>

<<Oh...>>, fu tutto ciò che la ragazza riuscì a pronunciare.

Il demone si schiarì la gola sentendosi veramente in imbarazzo per la prima volta nella sua vita. Intanto la voce nella sua testa continuava a reclamare la sua attenzione. Doveva sbrigarsi prima che Lucifero perdesse seriamente le staffe.

Sospirò e, incapace di dare una spiegazione valida per giustificarsi, si girò dirigendosi a testa bassa verso il cancello.

Non si girò indietro, neanche quando la ragazza lo chiamò.

Agilmente scavalcò il cancello e salì in sella, poi partì a razzo verso la casa della negromante.

Sto arrivando, mio Signore, pensò con un moto di stizza.


Angelica già sentiva montare la rabbia.

Lei era nota per essere una ragazza calma e controllata che di rado perdeva la pazienza. Ma quello era troppo!

Nessuno le aveva mai fatto una cosa del genere.

Andrea l'aveva portata in quel posto e stregata con il suo bacio, per poi lasciarla lì tutta sola.

Come diavolo avrebbe fatto a scavalcare il cancello adesso? E come diavolo sarebbe tornata a casa? Dannazione! Non sapeva nemmeno in che zona di Torino si trovasse.

LE PROFEZIE DEL DESTINO - La Ragazza GeminiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora