Speciale n.2: La Città che Sale

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Ciao a tutti, cari Wattpadiani!
Come ben sapete, spesso dedico qualche parola in più per parlare dei libri che più mi sono piaciuti, che mi sono rimasti nel cuore, indipendentemente dal servizio recensioni.

Dopo Crystallum, i sogni perduti e Ciscandra- solo la follia conosce il mio nome è il turno di una storia che mi ha letteralmente rapita: La Città che Sale di LorenzoMigliore, una persona speciale e un grande scrittore.

Riccardo è un ragazzo di 23 anni che abita a Milano, non ha un lavoro, non guadagna niente e vive con i soldi di mamma. Una sera tutto cambia, prende la penna e comincia a scrivere.

Questa storia trasuda disillusione e cinismo narrativo in ogni sua parte, è crudelmente sincera nel rappresentare caratteri umani, ridicoli quanto grotteschi nei tentativi di ascesa sociale, rapporti consumati sotto il peso enorme delle aspettative, dei "vorrei ma non posso", delle inutili convenzioni sociali.
Il protagonista Riccardo oscilla perennemente fra apatia e disillusione, con qualche rapida e fugace punta di allegria e felicità costruita, in una posizione che non sente veramente sua.
Non si riconosce né nello sfaticato giovane squattrinato, né nel lavoratore apatico e privo di stimoli, neppure nel ruolo dello scrittore di successo.
Non si sente bene nemmeno fra l'elite intellettuale nel quale è riuscito faticosamente ad entrare, nella "classe bene" tanto osannata in quest'Italia fatta di champagne, feste estenuanti e cocaina.
I tentativi di vita normale da ragazzo qualunque non vanno meglio, si sente intrappolato ma  inevitabilmente attratto da una ragazza distruttrice di rapporti, una Eva che tende la mela, ma che sa bene di fare del male.
L'unico punto fermo sembra essere l'amico, vicino come pochi ma estraneo come tutti, che lo trascina con sé in folli avventure di una notte, dalle quali riemergere ancora più insoddisfatti.
Riccardo vive anestetizzato, ma l'unica forma di vita che percepisce è Milano, la città che lo ha cresciuto e che ha osservato, paziente, tutta la sua ascesa in un mondo al quale non appartiene.
Perché Riccardo appartiene alla strada, e a quella città.

Complimenti vivissimi a te, caro autore!
Hai saputo creare qualcosa di vivido e stupendo, sottolineando e riscoprendo concetti forse un po' persi, che credevamo di esserci scrollati di dosso, ma a cui non abbiamo mai smesso di appartenere.
Meriteresti molto di più di quello che ti tributano attualmente, sicuramente più visualizzazioni, probabilmente un posto in libreria.

Nella mia sicuramente!

In quanto a voi che leggete, fateci una capatina.
Merita davvero!

Merita davvero!

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