capitolo 1

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10.09.2015

Non ero così. Non lo ero per niente.
Avevo l'abitudine di fidarmi sin da subito delle persone. Perché io partivo dal presupposto che se fai del bene devi ricevere altrettanto bene.
Ma mi sbagliavo alla grande.
Il mio lato buono, disponibile, dolce è stato la mia condanna. Le stesse persone alle quali l'ho mostrato mi hanno fatto male. Mi si è rivolto contro.

Oggi sono così acido, freddo, scostante e a tratti anche strafottente. Dalle persone mi aspetto solo il peggio, preferisco pensar male e magari anche sbagliarmi che vedere del buono in tutti e rimanerne deluso.
E credetemi sarei ancora disposto a dare il meglio di me se non fosse per il fatto che è stato distrutto.

Oggi sarebbe stato il primo giorno di scuola dopo le vacanze d'estate, non avevo molta voglia di ricominciare nuovamente l'anno, tra esami e studio.
Sono le otto di mattina e non mi sono ancora cambiato, faccio una rapida doccia e indosso un paio di pantaloni della tuta neri con il simbolo della nike a lato, una t-schirt che ricade sulle mie spalle alla perfezione e un paio di sneaker.
Uscendo di casa mi affretto a salire a bordo della mia moto e dirigermi verso il liceo.
Fortunatamente arrivai in tempo, mi sedetti al mio solito posto in attesa che il professore entrasse, le ragazze mi guardavano ammiccando, sono sempre stato un casanova sfortunatamemte per loro oggi non sono di buon umore quindi ignoro i loro sguardi maliziosi.
Il professore entrò, salutando tutti e chiedendo a tutti dove avessero passato le vacanze, cosa che a me non interessava minimamente, sono immerso in mille pensieri, non riesco ancora a capire chi sia stato a lasciare quella lettera davanti alla porta di casa mia. La calligrafia non mi era nota, tramite essa non sono riuscito ad identificarne il mittente.

Vengo distratto dal rumore del bussare alla porta.
Il professore si fermò dalle sue monotone domande prestando attenzione alla porta che si aprì poco dopo facendo avanzare la preside Mcgift.
"Buongiorno ragazzi" disse
Tutti risposero in coro "buongiorno".

"Allora spero che abbiate passato delle buone vacanze questo è il vostro ultimo anno, quest'anno non si scherza impegnatevi avete davanti la maturità, ma non sono venuta solo per dirvi questo, avrete una nuova compagna di classe" disse portandosi dietro l'orecchio un ciuffo ribelle dei suoi capelli ambrati, sorridendoci falsamente, era così ovvio, possibile che me ne fossi accorto solo io.

"Lucy, entra pure" disse la preside, gli occhi di tutta la classe erano puntati verso la porta, dalla quale entrò una ragazza, Lucy.

Entrò a testa bassa, forse intimidita.
"Ecco lei è Lucy" disse la preside, la ragazza alzò il volto e ci guardò tutti quanti gelidamente, aveva uno sguardo distante, era una ragazza alta, mora con gli occhi di quel verde contornati da un marrone scuro ai bordi che ti catturavano.

"presentati Lucy" le disse la preside

"Non ho niente da aggiungere a quello che ha gia detto lei, sono Lucy Hale e mi sono appena trasferita e questo è tutto, se abbiamo finito i convenevoli mi vado anche a sedere" disse guardando dritto negli occhi la preside, per poi sedersi nell'ultima fila del banco da parte al mio; Lasciando la preside senza parole che se ne uscì senza neanche fiatare.

"Allora dove eravamo rimasti, ah si..."
La voce squillante di Heather interrompe il professore.

"Che strana ragazza" si rivolge a Lucy, la quale indirizza i suoi occhi ghiaccio verso questa.

"E tu sei comune" le disse rivolgendole uno sguardo a dirpoco omicida.

"Ascolta novellina devi sape.." inizia Heather che viene interrotta dal rumore della sedia che sfrigola col pavimento, Lucy si avvicina a questa.

"Io sono consapevole di avere un carattere strano, che non sono la persona più aperta di questo mondo, che se mi incazzo me la prendo con tutti, che spesso mi isolo, che certe volte sono assente alla vita e alle persone, che spesso entro nel mio mondo e non lascio entrarvi nessuno.
So che per qualche ragione non riesco a spiegare quello che mi succede e so anche che le persone non capirebbero.
La verità è che io certe volte vorrei solo.." la campana suona interrompendola nessuno si muove, Lucy si allontana da Heather, raccoglie la cartella ed esce dalla classe lasciandoci tutti senza fiato.

Lucy che strana ragazza.

Fino all'ultimo secondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora