Capitolo Cinque

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"Allora Harold, quanti anni ha questa invadente specie che ho ammesso nella mia casa?" domanda Louis. I suoi piedi si trovano sul tavolino da caffè, la testa gettata indietro mentre s'infila una manciata di patatine in bocca.

"In realtà, non è una specie invadente," lo corregge Harry, guardandolo da sopra la spalla con un sorrisetto divertito. Ha una corona verde al posto del cappello da babbo Natale dal cracker che ha spensieratamente vinto da Louis, essendosi aggiudicato la vittoria per la battaglia e ricevendo il cracker come premio mentre Louis ha preso le estremità dell'involucro, procedendo con un cipiglio- ha sempre perso questo genere di competizioni. L'albero però è quasi terminato adesso, archi di diverse ghirlande e nastri, tonnellate di piccoli ornamenti, tondi e non tondi, ricoprono gli estesi rami. "e questo piccoletto," continua, "è ancora solo un bambino," dice con un sorriso imbronciato, "ha circa cinque anni, ha ricevuto la sua prima potatura l'anno scorso, la seconda prima che lo portassi da te."

"Hai ucciso un cucciolo di albero," afferma schiettamente Louis.

Harry gli lancia un'occhiataccia, "Mi hai pagato per farlo."

"Per quello che ne sai, potrei averti dato del denaro falso, assassino di alberi neonati."

Harry lo osserva con attenzione da dove sta posizionando un'ultima pallina rossa vicino alla punta. Si piega in avanti- Louis si sta abituando a vederglielo fare, adesso- e afferra il suo cappello da babbo Natale, frugando nella piega bianca per recuperare i soldi che Louis gli ha dato tempo prima. "Dieci, venti, quaranta," aggrotta le sopracciglia, "a dire il vero mi hai dato di più, Lou."

Gli occhi di Louis si spalancano in modo comico, "Oh, l'ho fatto?" con fasulla sorpresa, "povero me." Alza gli occhi al cielo, portandosi un pugno di patatine alla bocca. Aveva detto '35 e non mi vedrai mai più,' e, beh, non l'ha fatto- però non si aspettava davvero che il furgoncino di Harry non sarebbe partito, è stata soltanto una coincidenza davvero fortunata.

"Lou," si acciglia, "Posso darti il resto, sai."

"Amico, stai decorando l'albero che mi hai consegnato," Louis ride in modo contagioso, "tieni- i soldi."

"Non posso-" Harry si interrompe mentre fruga nel fottuto cappello, tirandone fuori cinque, "ecco, prendi questi."

Si sposta dall'albero e si avvicina a Louis, che è ancora disteso per il divano e il tavolino da caffè, portandosi patatine alla bocca. Gli porge la banconota, e Louis la osserva. In successione, afferra un'altra manciata di patatine, e le scarica sulla mano di Harry.

"Ew," strilla Harry, sobbalzando accidentalmente all'indietro e facendo volare le patatine sul pavimento. I suoi occhi si spalancano in modo comico, "Mi dispiace così t-"

Viene interrotto dalla sfacciata risata di Louis, che ora si sta girando su un fianco con gli occhi serrati, sputando fuori fottute risatine strozzate. Il sacchetto di patatine cade dalla sua posizione in bilico sul suo stomaco, e si rovescia sul divano. Quello fa ridere Louis più forte, e cade sulle ginocchia sul pavimento, le lacrime agli occhi, Gesù.

"Stupido," dice con tono derisorio, "oh mio Dio."

Harry è congelato, ancora completamente sconvolto.

"Grazie per aver rovinato la mia cena, amico," sbuffa Louis, "dovrò andare a fare l'elemosina per strada adesso."

Harry si acciglia, chiedendo a bassa voce, "Quella era la tua cena?"

Louis lo guarda con un'espressione divertita, "È questo che ti preoccupa di più? Non che tu abbia sparso patatine per tutto il mio appartamento, ma il fatto che quella fosse la mia cena?"

"Beh sì," dice incredulo, "è una cena tremenda, Lou. Non c'è nulla di sano in questo, hai bisogno dei tuoi nutr-"

Louis è spiazzato, "Amico," inizia, "Sono un vero universitario, ricordi?" ride per l'espressione di Harry, "inoltre, non riesco a cucinare nulla che non sembri una merda."

Calcia delle cartacce di alcuni cracker che si trovano sul pavimento. Sollevando una corona accartocciata da terra, la leviga un po', e poi se la sistema sulla testa. È arancione.

"Vuoi che ti prepari la cena?" chiede Harry solidale, le sopracciglia aggrottate per la preoccupazione.

E beh, Louis deglutisce, "Um," inizia, "Voglio dire- non devi-"

"Ti preparo la cena," dice Harry tra sé e sé, appoggiando il pezzo da cinque sul tavolino da caffè e pulendosi le mani sul maglione.

"Cosa mi dici dell'albero?" Louis fa un sorrisetto, guardandolo con il cuore traboccante di emozioni.

"L'albero, Louis," dice Harry, dirigendosi in cucina, "ha bisogno soltanto di una punta," si blocca sulla porta, girandosi con un sorriso, "E sono certo che tu possa occupartene da solo."

Louis non può fermare il sorriso da stronzo che si espande sul suo volto, mordendosi il labbro per impedirsi di gridare per la gioia. Siede sul pavimento soltanto qualche altro istante per cercare di rendersi conto di cosa sia questo bel ragazzo, e tentare di mantenere abbastanza calma da non afferrare il piccolo sedere vivace del ragazzo e premere le labbra sulle sue.

One Glance And The Avalanche Drops - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora