Foresta Fiabesca
Non avevo mai creduto a queste cose;
Gli spiriti, i fantasmi, i demoni... avevo sempre dato per scontato che fossero semplici invenzioni della contorta mente umana. Eppure, come posso definire ciò che vidi in quel bosco? Nel bosco in cui l'unica 'cosa' normale ero io. Quella maledettissima notte...Guidavo con la vista appannati dalle lacrime e con la gola che ardeva dai troppi singhiozzi. Nulla era andato come doveva andare quella sera, poi tutto successe troppo velocemente. I fari di una macchina mi accecarono e io tentai di impedire l'imminente collisione svoltando a destra. Il conducente colpì la mia macchina facendomi sbandare e la mia auto rotolò giù dalla collina fino a schiantarsi al suolo. Le mie orecchie percepirono un rumore acuto e gli occhi iniziarono involontariamente a chiudersi.
"Abigail, non è ancora giunta la tua ora, svegliati" una voce soave ripeté la stessa frase una o due volte facendomi svegliare. appena riuscii a realizzare dove mi trovavo la testa iniziò a pulsare e ogni centimetro del mio corpo doleva. Gemendo dal dolore mi slacciai cautamente la cintura.
La macchina giaceva col lato destro contro il terreno rendendomi impossibile l'uscita dal mio sportello.
"Sei in salvo Abigail...devi solo seguire la mia voce" serrando la mascella tentai di recuperare tutte le forze che mi rimanevano in corpo e uscii dallo sportello sinistro della macchina.
Stremata e col corpo dolorante rimasi sdraiata sull'erba per qualche minuto.
Intorno a me c'erano solo alberi e cespugli, il buio della notte non mi permise di identificare altro."Abigail" sentii per l'ennesima volta, chiudendo gli occhi cercai di ricompormi, era solo il frutto della mia dannata immaginazione.
Non c'è nessuno qui con me, eppure qualcosa di freddo e morbido si posò sulla mia guancia ridandomi l'energia di cui avevo bisogno. Il mio corpo non sentiva più alcun dolore. Alzandomi lentamente dall'erba osservai quella che una volta era la mia macchina nuova.
Sospirai cercando di tranquillizzarmi. "Abigail" Sentendo nuovamente la voce maschile di prima iniziai a camminare lungo la foresta alla ricerca di una strada. Dovevo uscire da quella brutta situazione in prima possibile.
"Finalmente ci hai trovato" disse la solita voce, aggrottando le sopracciglia alzai lo sguardo rimanendo senza fiato. Migliaia di piccole luci si muovevano armoniosamente l'una con l'altra, solo quando misi bene a fuoco l'intera scena mi resi conto che quelle che prima avevo ingenuamente chiamato 'luci' non erano altro che piccole anime. "Non lasciarti tentare" sussurrò una di esse ma io non le diedi importanza, mi sentivo schifosamente bene. Sembrava di trovarsi in una fiaba.Rimasi con le labbra aperte difronte a quella scena mozzafiato. Dovevo proprio aver battuto forte la testa per vedere tutto ciò. "Come puoi pensare di essere impazzita se tu stessa riesci a sentirci e a vederci?" Voltandomi verso la voce incontrai una figura trasparente di un ragazzo, alcune sfumature biancastre mi permettevano di individuare ogni tratto del suo volto.
"Chi sei tu?" Domandai sistemando una ciocca ribelle dei miei capelli rossi dietro l'orecchio. Il ragazzo iniziò a ridacchiare facendomi sentire incomoda "curioso, pensavo che mi avresti chiesto cosa sono" disse sorridendo "Credo che quella fosse la mia seconda domanda" bisbigliai portando lo sguardo da un'altra parte. "È da decenni che non vedo una ragazza viva" disse facendomi deglutire. "È una cosa positiva?" Domandai io ancora incredula. Come potevo parlare ad uno...spirito?
"si, direi che è positivo"
"Perché mi hai salvata?" Chiesi sempre più curiosa "chi ti dice che io ti abbia effettivamente salvato la vita?" Mi domandò irrigidendo il suo corpo "certo che mi hai salvata. Se era per te sarei ancora in quella macchina"
"Non saltare subito alle conclusioni piccola ed ingenua Abigail"Restammo tutta la notte a parlare e illuminati da tutte quelle anime che danzavano senza sosta. Tutto questo era troppo perfetto.
"È giunta l'ora" disse Justin poggiando una delle sue mani sul mio viso "che succede?"
"Il sole sta sorgendo piccola Abigail. Dobbiamo dirci addio" il mio cuore iniziò a battere all'impazzata mentre i miei occhi verdi iniziavano a riempirsi di lacrime. Non volevo lasciarlo andare, mi aveva stregata e mi sentivo così bene.
"Non lasciarmi sola" bisbigliai facendolo sorridere "possiamo fare solo una cosa" mi rispose. Dovevo morire ed ero disposta a farlo.
Justin avvicinò il suo volto al mio facendomi intuire le sue intenzioni così, chiusi gli occhi. Pochi istanti prima che tutto diventasse nero potei vedere gli occhi di Justin diventare rossi come il fuoco poi, le sue labbra si unirono alle mie provocandomi una serie di brividi lungo tutto il corpo.
Più il bacio si intensificava più sentivo la mia mente leggera mentre il corpo si appesantiva sempre di più rendendomi libera.
"Finalmente"
Voltandomi verso il ragazzo che aveva pronunciato quella parola lo vidi completamente rosso sangue, gli occhi erano ormai diventati neri come la pece. "Che ti sta succedendo?" Domandai allontanandomi da Justin "sono finalmente me stesso" bisbigliò facendomi sussultare. Posando lo sguardo sulle mie braccia potei vedermi del suo stesso colore. In cosa mi aveva trasformata?
"Piacere, sono Justin Bieber. Il braccio sinistro del diavolo e tu, mia dolce Abigail. Sei in un mare di guai"
Tentai di allontanarmi da lui ma non ero in grado di muovermi velocemente "la tua anima appartiene alla foresta Abigail. E sai a chi appartiene la foresta?" Mi chiese ridendo "Lasciami!" Urlai vedendolo comparire davanti a me "la foresta appartiene a me"To be continued...maybe
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Parole: 900 su 1000
Protagonisti: Abigail-Selena Gomez- Justin Bieber -sé stesso-
Requisito: Ispirazione
Figura scelta:
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Undercovergirl94's One Shoots
FanfictionPerché non scrivere un libro che narra di tante storie? Justin avrà infinite personalità e sarà collocato in diversi contesti. Nessuna preoccupazione su come andrà a finire il libro, per il momento vivete ogni storia e dimenticatevi dei problemi. 20...