Avrei riconosciuto quella voce tra mille ma non sapevo cosa provasse in quel momento.
Non era cambiato quasi niente in lei, giusto i vestiti e ora possedeva un mantello.
-Clarke- sussurro osservandola.
Oltre ad una spada e ad un pugnale portava anche due pistole attaccate ala fibbia.
-Heda- risponde sedendosi distante da me in modo da non entrare nel mio spazio privato.
Resto abbastanza confusa.
-Non mi aspettavo ti mettessi sulla difensiva- risponde lei ridacchiando.
-Non so cosa provi in questo momento, sei imprevedibile Clarke. Potresti voltarti ed io mi ritroverei con un pugnale al collo per quanto ne sappia- rispondo.
-In effetti- risponde con un alzata di spalle.
-Ti sei abituata al bosco?- chiedo dopo non so quanti minuti di silenzio.
-Mi sono abituata a tante cose- risponde.
-So che hai avuto problemi Heda... con gli Skaikru e con Nia... e se non erro suo figlio, Roan, ora è il re- dice ridendo.
-Come...?- domando.
-Ero tra la folla quando hai combattuto- risponde spiazzandomi.
-Io non ti ho vista... come...?- sono leggermente sotto shock.
-Ho imparato a mimetizzarmi... e non volevo che tu morissi, Wanheda a quel punto avrebbe fatto comodo- risponde ridendo.
é come se ora il dolore la facesse ridere, è come se fosse vuota.
-Come fai a sopravvivere?- domando dopo altri minuti di silenzio.
-Caccio per il cibo, per dormire mi arrangio e per bere vanno bene i fiumi- risponde.
-Non in quel senso... ti trovo... spenta- rispondo.
-Sono cambiate molte cose Heda- risponde.
Non mi aveva ancora chiamata per nome e aveva definito gli Skaikru come... si come Skaikru e non come il suo popolo.
-Sei ancora una Skaikru?- domando.
-No, sono solo Wanheda, Heda- dice ridendo e alzandosi.
Mi alzo anch'io e la osservo mentre beve un sorso d'acqua.
-Clarke- la richiamo.
Lei si volta e mi guarda negli occhi, quegli occhi che appaiono stanchi.
-Vieni a Polis per favore, solo qualche giorno se vuoi e poi puoi ripartire per... ovunque tu voglia ma per favore, vieni con me a Polis- riprovo ancora anche se conosco la risposta.
-Fa strano vedere Heda supplicare. Insomma, forte e cazzuta davanti a tutti ma quando non c'è nessuno supplica- dice per poi pulirsi la bocca dall'acqua.
Un colpo basso.
-Si insomma... L'amore è debolezza- riprende per poi sorridere in modo maligno e piegare il viso verso destra.
Non era più lei.
Si porta due dita alla bocca e poco dopo appare un cavallo bianco che corre lungo la riva del mare.
-Bene, fammi strada- dice una volta sul suo cavallo.
Resto basita, non mi aspettavo certo una risposta affermativa.
Salto sul mio cavallo poco lontano da me e poi la guardo.
-Penso che tu conosca la strada- rispondo.
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Hodnes nou laik kwelnes
Fanfiction"-Ti prego Clarke, non farmelo fare- rispondo. Afferra la sua spada e carica un fendente che schivo. " Ambientata dopo la seconda stagione...