Wit it this Christmas

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"We don't need no presents

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"We don't need no presents.
We don't need the kitchen.
We don't need them recipes.
You know I'm tasty like a candy cane or gingerbread made with love."







Harry strizzò gli occhi nel sentire un peso su di lui e si strofinò l'occhio destro ancora chiuso, prima di aprirlo lentamente e sorridere immediatamente alla vista che si ritrovò davanti. Non ricordava come erano finiti in quella posizione: lui steso sul divano del salotto e Louis rannicchiato su di lui, la testa nascosta nell'incavo del suo collo e le braccia strette al petto. Portò una mano sul fianco del ragazzo e lo accarezzò lentamente, prima di aprire anche l'occhio che precedentemente era rimasto socchiuso e lasciare un bacio tra i capelli scompigliati del maggiore, che grugnì e si strinse di più a lui. Ridacchiò constatando quanto Darcy fosse simile a lui e lasciò che la mano scorresse lungo la schiena curva di Louis, facendo rabbrividire quest'ultimo, che «Non si può neanche dormire in pace?» chiese con voce impastata dal sonno e uno sbadiglio ad interromperlo a metà della frase. Harry spostò lo sguardo sull'orologio alle sue spalle, prima di venire distratto da un rumore di carta scartata e sobbalzò, voltandosi nuovamente verso la porta e trovando Darcy sotto l'albero di Natale intenta a leggere con qualche difficoltà i nomi scritti sui biglietti di ogni regalo. Louis seguì lo sguardo di Harry e sorrise ampliamente, «Principessa! Perché non ci hai svegliati?» chiese poi, curioso, senza spostarsi da sopra il riccio, che comunque non si preoccupò di scacciarlo, ma anzi, circondò la sua vita con le braccia per reggerlo mentre alzava un poco la schiena per poter vedere meglio la figlia. Louis si sistemò contro di lui e non si spostò dalla comoda posizione fra le gambe di Harry, mentre «Eravate belli e poi vi ho scattato una foto.» spiegò Darcy, alzando per la prima volta lo sguardo dai grandi pacchi regalo e indicando la vecchia Polaroid di Harry poggiata sul camino.

Il riccio le sorrise, «L'ho portata proprio per raccogliere bei momenti. Hai fatto bene tesoro, ma la prossima volta svegliaci, sai che mi preoccupo se stai sola.» disse, tenendo un tono tranquillo. La figlia annuì e si alzò raggiungendoli sul divano e sedendosi in braccio a Louis, che ridacchiò quando «Ah beh non mi state schiacciando, tranquilli.» bofonchiò Harry, fintamente scocciato, abbracciandoli entrambi grazie alle lunghe braccia. «Babbo Natale mi ha portato un sacco di dolcetti, li ho visti tutti ma non li ho mangiati perché so che tu ti arrabbi, papà.» continuò poi Darcy, con faccia innocente. Harry alzò gli occhi al cielo, «Amore sei davvero negata nel mentire.» osservò e la bambina si imbronciò, tornando a sorridere quando «Chissà da chi ha preso, Harold! E poi, lasciala mangiare in pace, deve crescere e ha bisogno di nutrimento. Non vedi che è una piccola carotina?» lo sfotté Louis, divertito, spingendolo giocosamente e poggiando il capo sulla sua spalla. Harry gli diede uno schiaffo contro la nuca facendolo lamentare, dopodiché gli baciò la guancia per farsi perdonare. Il tutto sotto gli occhi luccicanti di Darcy, che intuì qualcosa fosse cambiato durante quei pochi giorni, sopratutto dopo aver visto i suoi genitori baciarsi il giorno prima. In ogni caso, si concentrò sull'enorme regalo che occupava la maggior parte dello spazio sotto l'albero e sul bigliettino sul quale spiccava il suo nome scritto in rosso, indicandolo ai genitori e sorridendo a trentadue denti, «Posso aprirlo?» chiese poi, incerta. Harry annuì sorridendo appena, curioso della reazione della bambina.

Christmas and chill 》  L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora