Chapter 6- 'And your cellphone?'

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2 mesi dopo, Londra.

Sono passati due mesi da quando ho messo piede fuori da quella casa, da quando ho il numero di Alessio, da quando molto probabilmente quei due ragazzi avranno aspettato un mio messaggio, o molto probabilmente no.

Sta di fatto che ancora non scrivo ad Alessio.
Non so bene il motivo, devo ancora capire chi sono loro per me.
Infondo non li conosco.
Ma chi voglio prendere in giro?
Non li conosco ma da due mesi ho la possibilità di conoscerli meglio.
Questa scusa è vecchia.
La verità è che non so neanch'io perché.
È come se in questi due mesi avessi avuto bisogno di cercare risposte, e l'unica riposta che è arrivata è che sento un irrefrenabile bisogno di vedere Gennaro ed Alessio.
Almeno un ciao.

Oggi è il primo giorno di scuola e devo apparire presentabile, per cui scaccio,  o meglio cerco di mandare via questi pensieri dalla mia mente.
Dopo essermi lavata, vestita e truccata, prendo il cellulare, le cuffiette e lo zaino e mi decido ad andare verso la fermata dell'autobus.
Rebecca probabilmente sarà già uscita dati i rumori attualmente  inesistenti in casa nostra, per cui non mi faccio problemi ad andare da sola.

'Smells like teen spirit' mi tiene compagnia per tutto il breve tragitto fino alla fermata, mentre per il viaggio in bus metto l'intero In Utero.

Rebecca e i suoi amici sono all'entrata che mi aspettano, anche se in questo momento non ho voglia di conoscere nuova gente. Non che in questi due mesi abbia fatto chissà quali amicizie, ma in generale non sono per niente brava e stringere rapporti con le persone, più che altro perché sono io che non amo circondarmi di ragazzi. 

Saluto Rebecca con un cenno del capo e riesco a percepire un: 《Riservata la tua amica.》fargliugliata da un tipo e seguita da una risata generale,  mentre Rebecca fissandomi gira un dito nel vuoto come a dire 'ne parliamo dopo'  con uno sguardo che sottintende un: 'e non credere di scampartela tanto facilmente.'
Annuisco frettolosamente dirigendomi verso i corridoi per vedere il mio orario, scoprendo poi che non sono in classe con la mia migliore amica.
Fantastico.

Il foglio riporta: prima e seconda ora, matematica.
Ma che inizio.

Mi dirigo svogliatamente in cerca di Rebecca che mi indichi almeno il piano in cui si trova la classe di matematica, mentre urto qualcosa.

Alzo lo sguardo.
Deja-vù.

《Ma allora è un vizio, tu non guardi proprio davanti a te quando cammini.》sbotto verso Gennaro, quasi dimenticandomi quanto avevo desiderato rincontrarlo assieme al suo amico.

《Ma allora è un vizio, tu non riesci proprio a stare lontana da me.》sorride beffardo guardandomi negli occhi.

Non reggendo il suo sguardo, per cui distogliendo il mio, borbotto un: 《Sogna, Gennaro.》

《Che fai qui?》chiede cercando di sembrare amichevole.

《Ci studio, forse?》domando retorica in maniera acida allargando le braccia.

《Guarda, già alle prima due ore ho matematica, non ti ci mettere pure tu Francè.》sbuffa.

《Che...che hai alle prime due ore?》balbetto.

Ma-te-ma-ti-ca.》gestcola.

《Dimmi che mi stai prendendo per il culo.》sibilo chiudendo gli occhi e stringendo i pugni.

《Mi dispiace deluderti ma la risposta è no. Perché?》ridacchia in modo irritante.

《Perché》sospiro《anche io ho matematica alle prime due ore.》

《Che inizio di merda.》scuote la testa. 《Dai, andiamo va'.》
《Comunque potevi anche farti sentire, eh.》aggiunge guardandomi di sottecchi mentre ci incamminiamo verso l'aula.

《Comunque potevi anche chiedermi il numero se ci tenevi tanto a scrivermi, eh.》ribatto prontamente.

《Ma sta di fatto che non hai dato segni di vita, come se non te ne fregasse niente.》osserva quasi deluso.

《Perché a te invece fregava tanto, visto il modo in cui mi hai accolto.》puntualizzo accigliata.

《Okay, basta, è il primo giorno di scuola.》 sospira cercando di mantenere la calma.
《Comunque, se siamo in classe insieme abbiamo lo stesso orario, quindi...se vuoi ti porto io nelle classi delle prossime ore.》propone con un tono decisamente tranquillo, come se prima non ci fossimo detti niente.

《Beh...grazie.》accetto stupita e lui mi sorride. Mi sorride. Ah.

《Comunque guarda, alla fine di questo corridoio c'è la classe di matematica.》mi indica.

《Grazie per avermi mostrato la strada.》lo ringrazio timida.

《Ti siedi qui?》mi chiede mettendo una mano accanto a quello che dovrebbe essere il suo posto.

Non posso fare a meno di accettare, infondo non conosco nessuno.

E così alla fine è tornato gentile e disponibile. Chissà che scusa userà per mostrarsi ancora scocciato e indifferente.

Hola gentee,
eccomi con questo nuovo capitolo.
Spero di non avervi fatto aspettare troppo!

Che ne pensate dell'esibizione degli Urban a X-Factor giovedì?
Io personalmente sono troppo fiera di loro, mi hanno fatto venire i brividi. In più ieri è stato un anno dalla finale e veramente, sono orgogliosa di dove sono arrivati, di tutte le emozioni che mi hanno fatto provare e soprattutto sono orgogliosa di essere in un fandom stupendo dove ho legato con un sacco di personcine faighe :) .

Riguardo al capitolo, chissà quanto tempo riusciranno Genn e Fra a resistere prima di uccidersi lol.

Avrei bisogno di qualche vostro giudizio sulla storia, se devo cambiare qualcosa, se va bene così, se è troppo noiosa, se non si capisce o simili.

Ps: quando hanno detto a XF 'a febbraio parte il tour', sono svenuta addio *si dilegua*.

Fran♡





The Rain Is Our Soundtrack|| Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora