18: terzo atto

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Parte terza del diciottesimo capitolo :

Non so se con quelle parole avesse effettivamente capito, ma annuì e questo mi basto. Mi diede un bacio sulla fronte, questo suo modo di essere mi piaceva da impazzire le sue mani erano delicate sulla mia pelle nonostante fossero ruvide e rovinate.

"Se pensi sia troppo non esitare a fermarmi." mi sussurrò nell'orecchio mentre chiudevo gli occhi, non sapevo cosa fare, il fatto che mi avesse detto quelle parole mi rassicurava ma rimanevo completamente allo scuro di qualunque cosa sarebbe successo.

"Sei troppo rigido Seokjin."

Sussultai riaprendo gli occhi che tenevo strizzati, avevo il corpo teso come una corda di violino, dovevo essergli sembrato un morto.

"Oh scusami io..." non seppi effettivamente cosa dire.

"Respira, lascia fare a me verra tutto naturale, se qualcosa non ti piace me lo dici ed io mi fermerò."

Annuì, ed il maggiore non potette che lasciargli un bacio a fior di labbra.

"Girati." mi sussurrò

A quelle parole aprì gli occhi, confuso ma quando melo ripetete, granai leggermente gli occhi, mi mossi a disagio sotto di lui. Non potevo fargliene una colpa, ma non volevo girarmi, avevo il terrore che così facendo avrei perso il controllo e non volevo rivederlo, non volevo che i miei incubi più bui tornassero, non in quel momento.

«Nam...» gli sussurrai, ma venni interrotto quasi sul nascere, riprese a baciarmi sta volta lentamente lentamente. Portò una mano sulla mia guancia, accarezzandola con il pollice; poggiò la fronte contro la mia.

"Ti fidi di me?" Seokjin non potetti che annuire senza esitazione, era ovvio che mi fidassi di lui.

Sussultai quando iniziò a lasciarmi baci sul retro del collo, attraversando tutta la spina dorsale, quasi senza accorgersene mi rilassai e chiusi gli occhi a tutte quelle attenzioni. Sentii i baci interrompersi, di punto in bianco, tentai di girarmi sentì la sua lingua entrare a contatto con la mia apertura, sgranai gli occhi gemendo.

"Nam! Oddio no, non-" non riuscii a finire la frase che aveva già inserito la lingua all'intento della mia apertura, e quasi giocava con essa. Inarcai la schiena, spingendo quasi involontariamente il sedere verso di lui, mugugnando. Sentì il liquido preseminale scendermi tra le cosce, e mi imbarazzai; non mi ero nemmeno toccato, ma ero troppo preso dalla situazione per dargli davvero peso.

Quando Namjoon uscì, mugugnai contrario, mi girò nuovamente verso di se, tornammo a guardarci; era bellissimo. Spostai lo sguardo sul suo petto, avvicinai lentamente la mano e gli accarezzai gli addominali; i nostri corpi erano cosi diversi. Seokjin si morse leggermente il labbro inferiore, passando con la punta delle dita la linea degli addominali.

"Ma guardati, sei bellissimo." Sussultai, e portai le braccia nuovamente sul suo collo , stringendomi maggiormente a lui, le nostre intimità si scontarono, e ricercai nuovamente quel contatto.

«Piano Wēiyán, non vorrai venire cosi?» scherzò, allontanandosi piano da me. Lo vidi aprire il comodino cercarci velocemente qualcosa ed una volta trovata ghignò, si spalmò una sostanza viscosa tra le dita e le sfregò.

"Che cosa stai facendo?" gli chiesi, non me ne resi nemmeno conto arrossii, schiarendomi la voce per nascondere l'imbarazzo.

"Scaldo il lubrificante, è freddo ed è fastidioso quando entrerà a contatto con te, se faccio così invece sì riscalda." gli spiegò tranquillamente come se stessimo parlando di una qualsiasi cosa.

Annui impacciato, prima che si spostasse su di me, posò un avambraccio ai lati della mia testa e mi guardandolo per qualche secondo.

"Ora metterò solo un dito, pian piano aggiungerò gli altri, fermami se è troppo,okay?" mi venne quasi da piangere alla sua gentilezza, alla sua accortezza.

Gardener, Namjin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora