Dopo aver lasciato Harry nella mia stanza non so esattamente dove sto andando. Da qualche parte per calmarmi. Non mi piace litigare con lui, ma bisognava parlare di alcune cose.Per esempio, quel fatto che Ava era incinta.
Il modo in cui Harry si sia messo sulla difensiva mi fa innervosire. Mi sta nascondendo ancora qualcosa? Perchè dovrebbe sentirsi di farlo? Se vuole che lo aiuti, perchè continua a nascondermi le cose? Non si fida di me?
Chiaramente si fida, se all'inizio mi ha scelto per aiutarlo. La domanda è facilmente risposta. Comunque, sento che la parte di lui che mi potrebbe nascondere le cose è una rimanente della sua personalità di quando era vivo.
"Smettila di parlare, Jane." Se potesse sentire qualcosa, lo avrei schiaffeggiato.
Finisco seduta sulla cima delle scale, appoggiando il mento sul palmo della mia mano. Guardo il lampadario, cercando di smettere di pensare ad Harry.
Sento una porta chiudersi e dei passi prima che Harry arrivi e si metta seduto di fianco a me sulla scala.
"Hai ragione, ho sbagliato," dice.
"Non mi è nuova," dico, guardando altrove.
Emette una leggera risata, piegandosi in avanti per appoggiare i gomiti sulle ginocchia. "Davvero, mi dispiace," dice. "Avrei dovuto parlarti di Ava e tutto il resto."
"Sì, avresti dovuto."
"Guardami."
Sospiro, girando lentamente la testa per guardarlo. Allunga le braccia e prende la mia mano.
"Siamo una squadra," dice. "Sei tutto quello che ho, adesso, e te la stai cavando benissimo. Però non ascoltare niente di tutto quello che ti dico perchè sono un imbecille e lo sappiamo entrambi."
Abbozzo un sorriso ed Harry ride.
"Va bene," dico. "Se siamo una squadra, ho un po' di lavoro da fare." Lascio la sua mano e mi alzo.
"Dove stai andando?"
"A parlare con un sospettato."
"Chi?"
-
La porta del Mel's Diner si richiude dietro di me e chiedo alla direttrice di sala un tavolo. Lei sorride, annuendo e guidandomi ad un tavolo nell'angolo del ristorante, porgendomi un menu.
Ian arriva qualche minuto dopo, offrendomi piccolo sorriso quando si siede dalla parte opposta rispetto a dove sono seduta io.
"Quindi, vuoi approfondire riguardo il caso?" Dice, uscendo dalla sua giacca ed udendo le mani sul tavolo. La cameriera arriva con un menu per lui.
"Sì," rispondo. "Ho solo qualche altra domanda."
Annuisce. "Spara."
Prendo un profondo respiro, piegandomi indietro sulla sedia ed incrociando le braccia sul petto. "Cosa stavi facendo la notte in cui è morto Harry?"
Alza un sopracciglio. "Stai chiedendo il mio alibi?"
Alzo una spalla, dandogli un leggero cenno.
"Beh," dice. "Quel sabato. L'otto, credo, è stato quando mia sorella è tornata a casa dal college per l'estate. Era molto popolare qui prima di diplomarsi, così ha organizzato un enorme festa a casa nostra. Sono stato lì l'intera serata."
"A quale college va tua sorella?"
"MIT. Vuole diventare un'ingegnere."
"Tua mamma era alla festa?"
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Phantom. (32-43) ITALIAN TRANSLATION
FanfictionDevo precisare che questa storia non è mia, pertanto ogni diritto appartiene all'autrice dell'opera. Purtroppo l'autrice ha cancellato il suo account, perciò non mi sarà possibile chiederle il permesso per tradurla. In ogni caso, se qualcuno lo ric...