chapter 3

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Avevo passato una bella giornata in compagnia dei miei migliori amici.

Erano riusciti a distrarmi, e per un po’ di tempo non ho pensato a Harry.

Era notte, ed ero a casa di Aria e Niall. Da questo momento in poi avrei passato un po' di tempo con loro... per riprendermi. 

Sinceramente non so cos’accadrà alla casa in cui vivevo con Harry, ma dovevo ricominciare a vivere , come stava facendo lui.

«Vieni, per oggi dormi con me. Ti va?» 

«Come quando eravamo piccole?» Sorrisi.

«Sì!» Si poteva benissimo leggere nei suoi occhi, come ricordi e ricordi di quando eravamo piccole le passavano per la testa.

«Solo se mi fai le coccole però, ne ho bisogno.» Dissi quasi in un sussurro. 

«Era scontato, Sum!» disse abbracciandomi. 

Camera di Aria,mi correggo, camera di Aria e Niall era molto diversa da come la ricordavo. 

Il colore della camera non era più di un verde sgargiante, ma beige. Il letto di una piazza e mezzo era stato sostituito da un bel lettone matrimoniale. Non erano più sparsi solo vestiti femminili, ma al disordine ora facevano parte  anche quelli maschili. Poster, lucine e bandiere avevano lasciato il posto a foto in bianco e nero, libri e cd. 

Era cambiata, era maturata. 

«Ti piace?» disse con voce titubante. 

«La trovo bellissima.» dissi girandomi verso di lei che si trovava dietro di me, appoggiata alla porta. 

Sorrise, e lei si che se lo poteva permettere perchè aveva un sorriso bellissimo.

***

«Abbastanza bene.. anche a lui fa male tutto questo.»

Le parole di Niall mi arrivavano nelle tempie come spilli, non riuscivo a prendere sonno.

Se anche lui stava male, perché mi aveva abbandonato? Proprio non riesco a capire tutto questo. 

Una persona pretende di sparire dalla tua vita senza lasciare spiegazioni, lasciando spazi vuoti, e bui profondi.

«Aria? Sei sveglia?»

Ricevetti un verso strano come risposta, si dai, in fondo era sveglio.

«Non riesco a dormire Ari... ho delle strane idee.»

Si alzò di scatto, con gli occhi semichiusi, con un’espressione che si avvicinava molto alla preoccupazione.

«Tranquilla, non ho ancora intenzione di uccidermi.» la rassicurai, e tornò con la testa sul cuscino.

«Voglio Harry, voglio trovarlo. Voglio... Voglio dirgli che mi manca e che lo amo.»

«Cosa?» tuonò mettendosi a sedere sul letto.

«Sì,devo trovarlo.»

«E come scusa?»

«Voi sapete dov'è.»

Aria sbuffò, ed iniziò a presentarmi un discorso molto contorto, del quale non ho capito nemmeno una virgola;  ma erano le quattro di mattina, quindi sarebbe stato impossibile.

«Non m'interessa. Io lo amo e me lo riprenderò» sentenzia, e lei si limitò a sbuffare.

«NOn ti farà bene, ma ne parliamo domani mattina.»

«No, ho deciso.»

«E come pensi di trovarlo? Nessuno di noi ti dirà niente.»

«Sua madre, so dove abita.»

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