Il sole penetra con insistenza dalla finestra, sfidandomi ad affrontare una nuova giornata di insicurezze. A quanto pare, ieri ho dimenticato di chiudere le ante. A pancia in giù, con un grugnito ben poco signorile, raggiungo il cellulare sul comodino: le undici e un quarto.
Ora di affrontare il mondo. Una volta sbrigate le solite faccende in bagno, tra uno sbadiglio e l'altro volo a fare colazione ancora in tenuta da notte: pantaloncini corti e una maglietta gigantesca degli Evanescence.
Rintronata dal sonno, calcolo male le misure e centro in pieno l'angolo del bancone della cucina.
«Dannazione.»
Mi massaggio il fianco contuso con una mano, mentre con l'altra apro il frigo.
Sentendo dei passi avvicinarsi saluto Kyle sforzandomi di apparire allegra. «Buongiorno, fratellone. Già fatto colazione?» Prendo il latte e poi richiudo il frigo.
«Non sono venuto per la colazione.»
Il cartone mi scivola di mano, rompendosi e rovesciando il contenuto ovunque.
Ren se ne sta appoggiato all'entrata della cucina.
Ancora una volta appropriandosi di uno spazio che non gli appartiene.
«Cosa fai qui?» Ansimo senza fiato, mentre il mio cuore prende il volo. «Dov'è Kyle?»
Gli addominali si contraggono quando si dà una spinta per staccarsi dallo stipite e, io in risposta, faccio due passi laterali e, con un piccolo saltello, evito la chiazza di latte mantenendo così il bancone della cucina tra di noi.
I suoi occhi brillano di divertimento virando su una tonalità più scura.
Ma che diamine vado a pensare in un momento come questo?
«Kyle è uscito, gli ho detto che dobbiamo parlare.»
«Sì, certo, come no.»
Afferra una mela dal centrotavola rigirandosela nel palmo.
«Esattamente a cosa non credi?»
«A tutto. Al fatto che, a detta tua, mio fratello ti ha fatto entrare con tanto di tappeto rosso e addirittura ti avrebbe permesso di restare per tendermi un agguato.»
Ren alza le spalle muscolose, totalmente indifferente alla mia scenata.
«In verità, sono tornato qui con lui ieri sera. Mi ha fatto rimanere a dormire, mi ha persino prestato un cambio di vestiti.»
Ma a chi crede di darla a bere?
«T-tu stai delirando, Kyle non l'avrebbe mai fatto. Lui mi ha messo in guardia da te. Da voi.»
Veloce, oltrepasso il bancone e vado in sala a prendere il cordless. Un punto a suo favore è che non tenta in alcun modo di fermarmi, rimane immobile in cucina, con un'espressione fin troppo paziente e altezzosa.
A guardarlo meglio, noto che indossa davvero una tuta di Kyle, ma gli sta un po' stretta sui pettorali e sulle gambe.
Sospendo le dita sul tastierino numerico, all'improvviso insicura.
Forse sto reagendo in maniera eccessiva, in fondo se ne sta lì, bellissimo, e non ha fatto nulla per cui dovrei sentirmi minacciata o in pericolo.
Lentamente torno in me, mettendo a fuoco gli avvenimenti di ieri sera.
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Deadly Night Shadows
Siêu nhiên[Storia COMPLETA] Raya Whitmam non crede più nelle coincidenze, soprattutto quando il suo dono si risveglia pretendendo che lei ascolti. Le ombre infestano la sua esistenza dentro di lei così come fuori. All'esterno la conta dei morti è elev...