"Perché proprio io?" "Tu sei speciale."
Faceva freddo,molto freddo.Era una tipica giornata invernale,fredda e nebbiosa.
Quella notte io e la mia troupe televisiva dovevamo visitare una casa abbandonata sul lago,come facevamo ormai da mesi.Lavoravo già da un po' in televisione,gestivo e presentavo un documentario dell'orrore:ogni settimana visitiamo vari edifici abbandonati e riprendiamo tutto con le videocamere.Un lavoro molto particolare ma anche interessante,il mondo del paranormale e dell'orrore mi ha sempre affascinato.
Io sono Rebecca Clark,mi sono trasferita in Italia da tre anni e questa è la mia storia.Nella mia vita non sono mai esistiti i sentimenti,almeno da quando i miei sono morti.L'amore,la tristezza,la felicità...il mio cuore è sempre stato come un'enorme massa di ghiaccio e mi piace così.Questa parte di me sarà la mia condanna.
Si fece notte molto presto e all'ora stabilita presi la mia auto per dirigermi al punto dove dovevamo incontrarci io,i cameraman e il ragazzo che conduce il programma insieme a me,Giovanni.In meno di mezz'ora arrivai al parcheggio del supermercato vicino gli studi televisivi,essendo notte fonda non c'era anima viva.La nebbia faceva vedere poco e c'era un solo lampione a illuminare a malapena l'immenso e vuoto parcheggio,il freddo si faceva sentire sempre di più.
Ero da sola ad aspettare tutti quanti e ad un tratto,un corvo si posò sulla mia spalla.Un brivido mi percorse la schiena,forse era il freddo.Non avevo paura del corvo,sono una di quelle persone che non hanno paura di nulla però mi sentivo strana.Quel corvo non voleva volare via,iniziò a infastidirmi...cercai di scacciarlo via ma non si mosse da me.Dopo qualche minuto finalmente volò via e andò a posarsi sopra il lampione ma continuava a fissarmi.
"Stupidi animali!"borbottai.
Ad un tratto sentii una mano sulla spalla,sobbalzai.
"Non pensavo ti spaventassi per così poco mia regina di ghiaccio"
Era quell'idiota di Giovanni.Da giorni si era fissato con quello stupido nomignolo,mi dava così fastidio che avrei potuto ucciderlo da un momento all'altro,tra l'altro non sa neanche inventare dei soprannomi decenti!
"Vogliamo partire o no?Qui si gela..."disse Matteo,uno dei cameraman.
Rientrammo nelle nostre macchine e ci incamminammo fino al lago dove si trova la vecchia casa abbandonata.
La nebbia si fece sempre più fitta,rendeva il tutto più inquietante.
Dopo qualche minuto ci ritrovammo davanti alla casa,la casa maledetta.

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Dark Lies ||Giampytek
Fanfic- «Aveva uno sguardo freddo,oscuro. Si stava avvicinando. Era a pochi passi da me. Il suo viso si trovava a pochi centimetri dal mio. Fece un ghigno e con due dita alzò il mio viso e mi fissava. I suoi occhi erano penetranti,privi di emozioni,come l...