XXX - Suskind

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Rimase seduto così ancora un poco, in reverente silenzio, e ispirò a pieni polmoni l'aria satura d'incenso. E di nuovo sul volto passò un lieto sorriso di compiacimento: che odore scadente aveva questo Dio! Com'era ridicolmente malcombinato il profumo che questo Dio emanava da sè. Non era nemmeno vero profumo d'incenso quello che esalava dai turiboli. Era un cattivo surrogato, adulterato con legno di tiglio e polvere di cannella e salnitro. Dio puzzava. Dio era un povero puzzoncello. Veniva ingannato, questo Dio, oppure lui stesso era un impostore, non diversamente da Grenouille... soltanto molto peggiore!

Patrick Suskind, Il profumo.

Memorie di una lettrice distrattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora