Parte Seconda

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"7 Settembre"

All'alba il mondo è così silenzioso , così tranquillo , ti fa credere nella sua immensità. I colori che circondano i paesaggi cittadini accompagnano chi è già sveglio e protegge chi ancora dorme.
Riccardo adorava il paesaggio mattutino della città .Aveva tante fotografie dell'alba ma quella mattina si limitò solo a correre. Correva nel parco vicino casa sua in quella grande città che ancora dormiva. Correre per lui era come un fuggire. Ogni mattina sempre alla stessa ora usciva di casa per correre, per sfogarsi. Il dottore gli aveva detto di trovare qualcosa di alternativo al far male agli altri, qualcosa che lo avrebbe fatto sfogare dalla rabbia che lo accompagnava fin dall'adolescenza.
Riccardo era uno di quei ragazzi che costruiva muri e castelli di rabbia per allontanarsi da tutti , perfino delle persone di cui non si accorgeva. Quel giorno però, Riccardo Correva perché voleva trovare la forza di distruggere quei muri, per scavalcarli.
Quella mattina Riccardo si sentiva finalmente sicuro di sé, le sue capacità lo avevano portato ad essere ammesso nel collegio più importante d'Italia; forse i suoi castelli potevano essere scavalcati.

Riccardo arrivò fino alla solita panchina di legno che si affacciava su un laghetto e lí si fermò. Erano le 6.45 e Riccardo avrebbe dovuto prendere un treno alle 8.
Era troppo stanco per riprendere a correre. Quella mattina aveva superato il suo limite di resistenza e ne era felice. Le sue capacità erano state notate dalla squadra di atletica leggera del Dickinson Garden. Era riuscito finalmente a sentire la stessa soddisfazione di quando inveiva contro la gente. Riccardo ha sempre pensato che ai ragazzi piacesse la violenza perché la consideravano appagante ma nulla è più appagante di ricevere complimenti per un qualcosa fatto bene. Riccardo imparò subito a capire che c'è più piacere nella stima che nell'essere disprezzati.

Erano le 8.45
Riccardo guardava dal vetro del finestrino la sua città allontanarsi. Il vetro continuava ad essere sfiorato dalla pioggia battente che accompagnava il cullarsi rombante del treno. Riccardo aveva poggiato la testa sul vetro , come faceva sempre e sentiva ancora i capelli umidi , bagnati dalla pioggia. Nonostante avesse cercato di ripararsi, la pioggia riuscì comunque a prendere i suoi capelli castani. Riccardo odiava la pioggia , odiava restare a casa a causa del freddo. Mentre Fix you dei Coldplay rimbombava nelle cuffie un ragazzo si sedette accanto a lui:" ho impiegato 10 minuti per trovarti, potevi dirmi in che carrozza eri- Riccardo tolse una cuffietta e rispose- Scusa Michele , è che sono pensieroso, ho paura che possa andare male- Michele da buon amico che era tranquillizzò Riccardo- Sò che hai paura che tutti i tuoi sforzi siano vani ma vedrai che andrà tutto bene. Michele era il migliore amico che tutti vorrebbero. È un ragazzo molto attivo e positivo. I suoi occhi marroni sono esattamente il riflesso del suo animo timido. Riccardo ha sempre visto in lui la sua famiglia. L'unica persona a cui lui tenesse davvero- Grazie Michele , ma dai non mi voglio deprimere- Rispose Riccardo sorridendo- già ridiamo un po', anzi ti dico questa cosa bella- Riccardo lo guardò curioso- su forza - Michele entusiasto rispose - il benvenuto al Campus sarà dato da Carolina- battè le mani entusiasto -eh? Che meraviglia , quella ragazza è una vera bomba- Riccardo piegò un po' le spalle deluso - pensavo dovessi dirmi qualcosa di più serio- disse con tono arrabbiato. -Senti lo so che ti rompe ma io sono innamorato di lei lo sai- terminò Michele. Michele era stato allievo l'anno precedente e conosceva bene quella scuola come se fosse casa sua. Il pensiero di rifrequentarla lo rendeva entusiasto. -ehi Richi? Tutto okay? - chiesa Michele preoccupato. Riccardo era molto strano - Michele hai presente quando hai la sensazione che debba accadere qualcosa di inaspettato?
Quella domanda lo tormentò per tutto il viaggio.
Riccardo , in tutta la sua vita , è andato avanti con delle sensazioni che alla fine si trasformavano in vere premonizioni. A volte Riccardo aveva paura ; paura che queste sensazioni fossero vere, anche quelle che sembrano incubi.
Capitava che Michele si trovasse a soffermarsi sui comportamenti del suo amico e nonostante delle volte fosse un po' buffo , provava per lui tanta stima. Come non provarla. Riccardo è uno di quei ragazzi buoni e disponibili , ma intorno a lui , Michele sosteneva ci fosse tanto mistero. Si domandava spesso dove trovasse la forza di correre così veloce , si domandava cosa lo ispirasse. Michele era consapevole che sotto questo punto di vista , Riccardo era riservato ma non gli importava; quando verrà il momento Riccardo si sarebbe aperto a lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 22, 2016 ⏰

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