9.

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9) Old meetings

Presi il telefono e andai nella rubrica. Ancora non sapevo il suo numero a memoria e fino a che era segnato nel telefono andava bene così. Appena trovai il suo nome pigiai il pulsante verde e la chiamata partì. Aspettai qualche secondo poi rispose dall'altra parte della cornetta proprio la persona di cui avevo bisogno. Lui.

-pronto? Lol ma dove sei? Perché cazzo non mi hai svegliato?-

Ian.

Merda mi ero completamente dimenticata che l'avevo lasciato a letto. Sbuffai pensando alla giornata tranquilla che volevo passare con lui e mi passai una mano tra i capelli.

-ho avuto un problemino. Possiamo vederci?- domandai leggermente in imbarazzo.

Ero talmente presa dalla questione di Brad che adesso non sapevo proprio come comportarmi con lui. Cosa dovevo fare? Comportarmi come sempre? Come se non fosse successo niente? Dovevo baciarlo appena lo vedevo? Lo dovevo evitare? Merda non mi ero mai sentita in questo modo prima d'ora. Accidenti a me e a queste cazzo di seghe mentali che mi sto facendo.

-tutto ok? Sembri agitata!-

-troviamoci al bar sotto casa tua ok? Ho bisogno di parlarti!- dissi continuando a camminare.

Ero a pochi isolati da casa sua. Praticamente sarei arrivata prima di lui.

-ok va bene arrivo, così mi spiegherai il tuo assurdo comportamento! A dopo!-disse attaccandomi il telefono in faccia.

Ok forse ho fatto una cazzata a non svegliarlo, ma dormiva così beato. Mi sarei sentita una stronza di dimensioni cosmiche se l'avessi disturbato.

Arrivai al bar e mi sedetti ad un tavolino leggermente più isolato degli altri. Dovevamo intraprendere una discussione abbastanza delicata, ed era meglio farlo senza troppi orecchi indiscreti. Dovevo sapere chi erano questi Unions che stavano compromettendo la salute fisica e mentale di Brad.

Alzai la testa e lo vidi arrivare, bello come il sole stretto in un paio di Jeans neri e una maglietta a mezze maniche bianca. Era da paura e ogni passo che faceva attirava l'attenzione di tutta la popolazione femminile dei dintorni.

Lo vidi avanzare verso di me e si sporse dal tavolino per darmi un bacio. Era un semplice bacio sulle labbra, ma mi fece sentire in paradiso. Amavo le sue labbra e non mi sarei mai staccata da lui. Si sedette al suo posto, cioè davanti a me e ordinò due caffè bollenti al cameriere che lo salutò con la mano, probabilmente lo conosceva. Dopotutto era il bar sotto casa sua.

-allora.. mi dici che succede?- mi domandò con una voce tra il curioso e l'arrabbiato.

Mi detti mentalmente della cogliona per averlo lasciato nel letto prima ancora di potermi godere la prima mattina insieme, ovvio che adesso era un po' arrabbiato, probabilmente al suo posto lo sarei anche io. Presi un respiro e mi concentrai nuovamente sul discorso che dovevo intraprendere. Dovevo riuscire a risolvere il problemi di Brad.

-Unions.. li conosci?-

Lo vidi cambiare completamente espressione e si ringhiò con i denti, decisamente li conosceva e a notare dalla reazione, non erano sulla sua lista dei preferiti.

Don't call me a Lolita {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora