Non so esattamente per quale motivo, ma nei giorni seguenti mi sono sentita diversa, più solare, rilassata e addirittura più sicura di me stessa, quasi come se il mondo mi stesse sorridendo da una settimana a questa parte.
Non sono scontrosa come al solito, non rispondo male a chi osa farmi una battutina di troppo e a scuola non mi rintano in classe per cinque ore, ma cerco sempre di fare compagnia alle mie amiche nei corridoi, anzi sono proprio la prima ad alzarmi ed uscire e sinceramente non capisco da dove venga tutta questa voglia, però mi piace questa sensazione di benessere e so di certo che anche le mie amiche trovino piacevole questo mio cambiamento, se così lo si può chiamare.
<<Comunque io devo ancora spiegarmi questa cosa che Maia esca dalla classe>> esclama Clarissa con aria stupita come se fosse un evento clamoroso, picchiettando le unghie sul calorifero.
Durante il cambio dell'ora noi quattro e alcuni ragazzi di un'altra classe, amici di Nicole, ci siamo radunati alle macchinette per prendere un caffè e approfittarne per chiacchierare un po'. Tecnicamente non si potrebbe uscire dalla classe, ma sappiamo che il professore di Diritto è perennemente in ritardo e quindi ne approfittiamo per qualche minuto di libertà. Io solitamente durante questi momenti me ne stavo in classe seduta al banco e aspettavo, ma come ho già detto in questi giorni mi sento diversa, ho voglia di stare in mezzo alle persone, di parlare e di ridere, di ridere tanto.
<<Si beh, probabilmente i corridoi del Pascoli avranno visto Maia circa tre volte in cinque anni che siamo qua>> ribatte Nicole mescolando la sua cioccolata calda con il bastoncino in plastica e facendo una smorfia, come al solito ha sbagliato a digitare la quantità di zucchero. Poi si rivolge a me: <<A cosa dobbiamo questo evento?>>
Tutte e tre mi guardano sospettose, in attesa di una mia risposta che soddisfi la loro immane curiosità, perché le conosco, loro stanno aspettando la risposta, qualcosa su cui poter spettegolare per giorni interi, su cui dare il via a interi dibattiti che il più delle volte mi fanno perdere la pazienza, ma questa volta, mi dispiace deluderle, ma non ho nulla da dire.
O meglio, avrei delle cose da dire, una vera e proprio bomba da sganciare, ma non mi sento ancora pronta a condividerla con loro. Voglio tenerla per me ancora per un po', poter riassaporare il momento nella mia testa come un piccolo segreto tutto nostro, mio e di Luca. E di nessun altro.
Le sue mani su di me.
Le nostre fronti a contatto.
La sua bocca che mi accarezza dolcemente e assapora la mia pelle.
Le nostre mani intrecciate.
Le parole sussurrate mentre univamo i nostri corpi.
I brividi sulla pelle rovente.
Una serie di emozioni intrappolate nelle profondità della mia anima che di punto in bianco sono ricomparse ed il solo pensiero mi fa avvampare. Già sento le guance in fiamme.
Poi c'è anche la questione del "manteniamo la relazione segreta" che mi manda fuori di testa, della quale ho davvero bisogno di parlare con le mie amiche perché non so come comportarmi, non mi sono mai trovata in una tale situazione e un paio di consigli non mi farebbero male, ma mi trovo di fronte ad un bivio: dirlo alle mie amiche e quindi tradire il patto con Luca, oppure non dir niente e tradire la loro fiducia.
Inoltre se una delle mie amiche dovesse custodire un tale segreto vorrei saperlo e probabilmente mi arrabbierei se non me lo dicesse, insomma condividiamo tutto, no?
Probabilmente no.
<<Sei dei nostri Maia?>> ad un tratto la voce acuta di Clarissa mi distoglie dai miei pensieri riportandomi alla realtà.
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Un attimo ancora
RomanceMaia da anni non conosce altro che la solitudine, le sue giornate non sono altro che un trascorrere di ore passate a fissare qualcosa di inesistente tra un buon libro e una cioccolata calda. Quando, però, nella sua vita entra a far parte un ragazzo...