9 -Purpose

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La mattina dopo mi svegliai sentendo il rumore dell'acqua aperta. Mia madre si stava facendo una doccia, sicuramente. Raccolsi i capelli ricci in una cipolla disordinata, prima di scendere in cucina. Il frigo era quasi vuoto, e avevo bisogno di fare la spesa. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta che l'avevo fatta. Mangiavo talmente poco e con un dieta così ferrea, che non sentivo nemmeno il bisogno di mangiare. Lo facevo perché era di routine.

Sbuffai, prima di salire di sopra per prendere il telefono.
《Signorina Yasmine?》Richard rispose in modo formale, con tono sicuro, quasi come si stesse forzando, e sorrisi scuotendo la testa, prima di ricordarmi che non avrebbe potuto vedermi.

《Richard, puoi darmi del tu. Ricordi?》riscaldai il caffè che era avanzato dal giorno precedente. Non mi andava davvero di farne un altro, ed ero sicura che mia madre avesse già mangiato.

Continuai《Comunque, ti chiamo perché ho bisogno di andare a fare la spesa》sentii un movimento dall'altra parte del telefono e intuii che avesse annuito.《Va bene, passo a prenderti tra quaranta minuti, d'accordo?》lo ringraziai, prima di chiudere la chiamata.

Richard era la mia guardia del corpo oltre ad essere il mio autista, e Mark mi aveva ribadito più volte che se dovevo stare in un luogo pubblico per più di un'ora avrei dovuto avere lui con me, per qualsiasi eventualità.

Di solito non impiegavo un'ora per fare la spesa, mi muovevo tra i reparti con disinvoltura e velocità, e tutto quello che mi serviva era frutta, verdure, due pacchi di pasta, caffè, i cereali più leggeri che potessi trovare, e qualcosa di svelto in caso di emergenze. Ma con mia madre alle calcagna ci avremmo messo sicuramente di più.

Presi un sorso di caffè, prima di vedere mia madre scendere in cucina perfettamente vestita e truccata, come se avesse origliato la mia chiamata.

《Buon giorno》mi sorrise poggiando un bacio sulla mia guancia sinistra. Finsi un sorriso.

《Giorno》Presi un altro sorso di caffè, e poi parlai《Io devo andare a fare la spesa, esco tra quaranta minuti》lei annuì, poi passò lo sguardo sul mio corpo con occhi indagatori e allo stesso tempo quasi scioccati.
《E non sei ancora pronta?》la sua voce era sorpresa e alta, mentre poggiai la tazzina nel lavandino, già frastornata dalla sua presenza.

《Vado a prepararmi ora》le indicai la macchinetta del caffè, e le lasciai un'altra tazzina sul bancone per riempirla con la bevanda, in caso ne avesse voluto dell'altro, poi salii in camera.

Presi i leggins, e li accompagnai semplicemente con il top grigio della Calvin Klein. Era ancora Luglio, e il caldo era insopportabile. Infilai le scarpe da ginnastica bianche e nere, prima di dirigermi verso il bagno. Piastrai i capelli e applicai un po' di correttore sulle occhiaie. Non mi truccai molto, quel giorno mi sentivo più decente del solito, quindi misi solo una passata di rimmel. Uscii dal bagno, recuperando la borsa bianca ai piedi del letto, e un giacchetto lungo leggero.

Appena sentii bussare alla porta corsi per le scale chiamando mia madre, accomodata tranquillamente sul divano con una rivista in mano, come fosse stata casa sua.

《Andiamo?》mi sorrise in rimando prima di alzarsi e seguirmi fuori di casa. Il suo comportamento non faceva che farmi porre domande. Perché si comportava in quel modo? Cercava di rimediare? Non sarebbe mai cambiata, ne ero certa. Ero sicura che avesse un secondo fine, o qualcosa del genere.

Richard era fuori dall'auto nera, e sorridente come suo solito ci aprì gli sportelli. Non potei fare a meno di notare il suo sguardo fisso su mia madre, ma cercai di reprimere il vuoto nel petto, accomodandomi sui sedili del furgoncino. I finestrini oscurati e i numerosi sedili fecero guardare intorno mia madre, con aria soddisfatta. Mi voltai guardando la strada come mio solito, cercando di non fare caso a Richard e mia madre che si scambiavano battute come se si conoscessero da una vita.

Who We Are - J. B. || #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora