damsel in distress | luke hemmings | italian

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Luke era stranamente quieto.

Mescolava il suo caffè mentre parlavo, mi osservava con un luccichio negli occhi, come se fossi l'unica persona presente in quel momento. Ogni tanto il suo telefono vibrava, ma lui faceva finta di niente. Era strano vedere quanto fosse attento, soprattutto dato che la sua vita era significativamente più accattivante della mia. Non dimostrava alcun interesse alla furente bufera fuori dal locale, o a Molly, che veniva regolarmente a controllarci e a darci delle ambigue occhiate. Infatti, non distoglieva lo sguardo da me, il quale era tenero e spaventoso allo stesso tempo.

"Io e mia sorella siamo andate allo stesso college e abbiamo scelto la stessa facoltà, così mi ha aiutata lei con le classi e tutto" spiegai, prendendomi una pausa per finire la tazza di caffè nella mia mano destra. "Mi lauro tra cinque mesi; non è folle? L'ultima volta che abbiamo parlato ero ancora al liceo e ora ho quasi finito la scuola completamente."

Luke abbassò lo sguardo e un sorriso a bocca chiusa gli apparve sul viso. "Mi dispiace così tanto. Mi sono perso davvero tanto della tua vita."

Deglutii. "Non essere dispiaciuto, idiota. Dovevi concentrarti sulla tua di vita."

Annuì una volta, per poi appoggiarsi allo schienale e ritornare a guardare la mia espressione nervosa. Le sue braccia erano incrociate al petto in modo protettivo, come se non volesse che gli venissi vicino. Un senso di colpa si fece spazio nel mio corpo e quasi mi soffocò.

"Parlamene."

Aggrottò le sopracciglia. "Cosa?"

"La tua vita. Andare in tour, le interviste, la band. Raccontami di tutto."

Luke sogghignò, piegandosi ancora una volta in avanti e gentilmente poggiò le sue mani sopra le mie piccole. "Fare concerti sold out negli stadi è senza dubbio l'esperienza più incredibile di tutti i tempi" disse, facendomi ridere. "Sembra di essere sempre fatti, anche se è solo l'adrenalina, e non è mai lo stesso. Oh ed è così rumoroso. Tutti i tuoi sensi se ne vanno a farsi fottere e tutto quello al quale riesci a pensare è la musica e fare un bello show."

Si poteva chiaramente percepire la passione mentre parlava, ammirai il modo in cui le sue labbra si curvavano verso l'alto con ogni parola che usciva dalla sua bocca.

Inalai e prestai attenzione alla sua mano calda che ricopriva la mia. "Come stanno i ragazzi?"

"Impegnati con le proprie ragazze. Non li avevo mai visti così cotti."

"È per questo che sei venuto?" chiesi cautamente, prendendo mentalmente nota del suo cambio di voce quando parlò dei ragazzi. "Eri geloso che avessero delle ragazze?"

Scosse la testa. "Sono tornati dalle persone che amavano, così ho fatto lo stesso."

***

Luke: Ti ricordi quando messaggiavamo tutto il tempo?

Ruby: Come potrei dimenticarmi?

Luke: È nostalgico, no?

Ruby: Credo proprio di sì

Luke: È stato bello passare del tempo con te oggi

Luke: Mi mancava parlare con te

Ruby: Sì anche a me

Luke: Non so nemmeno come spiegarlo, è come se fossi terapeutica per me. Anche solo essendoci stata mi hai fatto stare meglio

Ruby: grata che ti abbia aiutato :)

Ruby: Per quanto pensi di rimanere in Alabama?

Luke: Finchè non ho voglia di tornare a casa o finchè tu non mi voglia più qui

Luke: Ma ho la sensazione che rimarrò qui per un po'

Ruby: Ahahah a me non dispiace. Però forse sarò impegnata con il lavoro per un po

Luke: Dove lavori?

Ruby: Da Hooters

Luke: Scelta interessante

Ruby: Faccio più mance lì che con un secondo lavoro. Mi servono i soldi, i miei genitori mi hanno diseredata

Luke: Davvero?

Ruby: Sì è una lunga storia, ma per ora sto bene

Luke: Hai dei coinquilini per aiutarti con l'affitto?

Ruby: No ma ho messo in giro degli annunci e ho ricevuto qualche risposta

Luke: Chiedi a Molly

Ruby: Vive con il suo fidanzato scemo

Luke: Oh vedo

Luke: Hai rimesso le maiuscole in automatico

Ruby: Che

Ruby: Ahhhhh si

Ruby: Sembravo infantile senza

Luke: Mi piaceva però :-( era strano che non ce l'avessi

Ruby: Mi dispiace

Ruby: Psst devo andare a lavoro

Luke: Okay ciao

Luke: Principessa

Ruby: AHAHAH mi eri mancato

Ruby: Ciao punk