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Ridacchio un po' con i miei amici a scuola.Ne ho tanti, dato che, sono abbastanza popolare nella mia scuola.
Intravedo il mio ragazzo, è stupendo, sopratutto oggi.
Ha un fisico da urlo, dato che fa basket.
È alto, muscoloso,occhi marroni, capelli castani un po' ricciolini, sorriso perfetto,bianco.
Tutte le galline della scuola gli sbavano dietro. Ma io non mi faccio tanti problemi, non mi mollerà mai. Stronza io, stronzo lui. Si, lo ammetto: non ci amiamo.
Ci siamo messi insieme per la popolarità. Sono popolare io, e lui anche. Pensavo che mettendoci insieme, lo saremo diventati di più. Così fu.
«ciao,amore »
Dice lui. Ma ormai, lo sappiamo che è tutta finzione. Ma facciamo finta di niente.
«ma amore, quanto ti amo
E vado ad abbracciarlo, davanti a tutti, ovviamente. Altrimenti, mica mi comportavo da gallina in calore.
Gli salto sul collo e gli sussurro
« impara a fingere meglio, quel sorriso era falso, e si vedeva un " botto", come dici tu, amore
E ridacchio un po'.
« pensa a te amore, che di sicuro ti sei già fatta tutta la città»
Dice lui.
«perciò,mi dai della puttana,amore?»
Non ci do peso, figuriamoci se mi metto a piangere per un coglione come lui, io ho non ho mai creduto all'amore quindi mi faccio tutti e li butto lì come stracci. Si, questo è totalmente vero. Ma non mi faccio problemi.
Mi piaccio così.
E piaccio agli altri:
Sono di altezza media, capelli lunghi, lisci, castani. Occhi marroni, magra. Bella gnocca insomma. La più bella della scuola. Cosa vogliono di più? Nulla, sono perfetta.
«esattamente, amore mio»
Dice lui.
Poi, si avvicina al mio orecchio pericolosamente e prima fa un respiro pericoloso con qualche risatina che gli scappa. Poi, mi sussurra
«piccola troietta»
Mettendosi a ridere seriamente,poi.
Non mi ha mai fatto nessun effetto ma questa volta mi ha fatto incazzare.
Prendo il suo braccio e lo porto via, in giardino della scuola. Lui continua a ridere, camminando con pigrizia.
« senti, figlio di puttana, piantala subito. Ti è chiaro? Altrimenti ritorni da dove sei arrivato, in Italia, nel paesino più sfigato che possa esistere. Eppure, ti conviene star zitto, tesoro mio. Fidati.»
Dico. Ma lui non sembra essere spaventato o comunque serio.
Anzi, al contrario, si mette a ridere piegandosi.
«c.. cioè io devo aver paura di te? TROIETTA?»
Disse,urlando quell'aggettivo, dando un po' più di tono convinto.
Non ce la faccio, perciò gli tirò uno schiaffo forte e lui ride nel modo pericoloso.
Quando stavo per andarmene, lasciandolo lì, mi ha preso per i polsi tirandomi a se.
Ha fatto sfiorare i nostri petti e... e comincio ad avere paura di lui. Mi guarda male, ridendo. Sta diventando pericoloso e non sto scherzando.
«cioè, tu, troia del cazzo in calore, mi tiri uno schiaffo? Non ti permettere più.»
Dice lui, questa volta serio, e altrettanto pericoloso.
Gli sputo in faccia, cercando di liberarmi.
Mi stringe il polso ancora di più.
«cos'è? Non posso nemmeno sputarti? Ah scusa, mi sono dimenticata di chiederlo a TE. Figlio di puttana. Non ho paura di te, ora mollami.»
Non è vero.
Ho tanta paura di lui.
Non mi è mai successo.
Ho paura di qualcuno.
E quel qualcuno è Federic Marline.
No.
Non è vero.
Io non ho paura di nessuno.
«me la pagherai questa.»
Un pugno nello stomaco arriva.
«aiha!!»
Urlo. Ma mi chiude la bocca con la mano ridendo.
Dietro l'albero, a circa 100 metri da noi, c'è uno sgabuzzino, lui mi porta lì mentre cerco di liberami ma non ci riesco.
Lo mordo.
Nessuna reazione.
Ride.
E ho seriamente paura.

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