Eighteen

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Spesso quando vedevo Cameron e Lexi baciarsi, sfiorarsi e sorridersi stavo male. Una volta Kian mi disse che Cameron se la faceva con Marica e il mio pensiero andò subito a Lexi: lei era così felice con lui, la cotta storica che diventava qualcosa di concreto, reale. Non sapevo se Cameron e la mia ormai ex-migliore amica si vedessero ancora ma speravo che Lexi non lo venisse a sapere. A Cameron lei piaceva molto ed ero sicura che lui non la volesse far soffrire.

L'ultima mattina della settimana di pausa dalla scuola era una di quelle con il cielo limpido e con gli uccellini che cinguettano. D'altronde la primavera era alle porte. Quella mattina decisi di fare una passeggiata.
Scesi dal letto e andai in cucina. Sul grande tavolo rotondo c'era un bigliettino con su scritte poche righe:

Cari ragazzi, io e vostro padre (quasi per tutti) siamo andati a fare la spesa, ci vediamo verso mezzogiorno.

Sorrisi a quelle poche parole e decisi di scrivere anche io su quel bigliettino.

Ragazzi sono Elizabeth. Ho deciso di fare una passeggiata, ci vediamo a pranzo.

Rilessi più volte per controllare eventuali errori in inglese. Poggiai il biglietto sopra il tavolo, presi il cappotto e uscii di casa dove Lexi, Grayson e Ethan dormivano.

Il leggero venticello mi colpiva il viso e a me non dispiaceva affatto; avevo sempre preferito il freddo al caldo, sin da piccola. A differenza delle mie amichette io ero contenta dell'autunno e dell'inverno. Mi piacevano quelle due stagioni anche per tutte le attività che facevo con i miei genitori: addobbavamo la casa per le feste, i pomeriggi passati a leggere storie e bere cioccolata calda, giocare con le foglie in giardino... a volte mi mancavano quei tempi.
Presi il telefono dalla tasca e composi il numero dei miei genitori. Avrebbero dovuto rispondermi, in Italia erano le 3 di pomeriggio. Dopo qualche squillo finalmente mia madre rispose

-Elizabeth, come stai?- potevo quasi vedere il suo sorriso

-Bene mamma. Dov'è papà?-

-A lavoro. Ma dimmi un po', come va lì?-

-Mettiti comoda, sarà una lunga chiacchierata. - allungai molto la 'u' e mia madre si fece scappare un risolino

-Sono seduta sul divano. Dai, inizia-

Le raccontai tutto. Dal primo giorno fino a quel momento. Della famiglia, la scuola, Marica, Kian, la neve..

Per tutta la chiamata non avevo smesso di camminare e adesso non sapevo dove fossi. Le case tutte uguali mi avevano confusa. Mi guardai in torno cercando un cartello o qualcosa che mi facesse capire dove mi trovassi. Stavo per chiamare Lexi quando sentii qualcuno pronunciare il mio nome non molto lontano. Mi girai e vidi una ragazza bionda venirmi incontro.

-Buongiorno Meredith-

-Buongiorno- mi sorrise

Io e lei non ci conoscevamo molto nonostante lei uscisse con Ethan. Comunque mi sembrava una ragazza carina

-Dove vai?-

-In realtà non lo so- dissi con sincerità -stavo camminando e mi sono persa. Vorrei tornare a casa- una risatina nervosa uscì dalla mia bocca mentre mi toccai i capelli.

-Io sto andando lì. Se vuoi ti mostro la strada-

Annuii. Arrivate a casa lei salì da Ethan e io andai in cucina.

C'era Lisa ai fornelli. Le diedi un bacio sulla guancia e mi sedetti su una sedia, sfinita.

-Allora, com'è?- chiese tagliando le cipolle

-Chi? Meredith?- annuì- odiosa, non fa altro che parlare dei suoi cani e dei suoi capelli, cani e capelli, cani e capelli...-

-Mi dispiace annunciarti che l'abbiamo invitata a pranzo- disse ridendo -ah, invita anche Kian se vuoi-

-Mi hai migliorato la giornata- sorrisi.

Salii in camera e mi sedetti sul tappeto tra Lexi e Grayson che giocavano a Scarabeo. Inviai un messaggio veloce a Kian e continuai a guardarli giocare (Suggerendo silenziosamente a Grayson)

Kian arrivò quasi subito. Aveva una camicia bianca e un pantalone nero. Era così bello e fu carino anche durante il pranzo.

-Quindi Kian, Ethan mi ha detto che sei molto vicino alla migliore amica di  Elizabeth- disse Lisa verso la fine del pranzo

Cercai di non soffermarmi su come l'aveva chiamata Lisa e pensai a qualcos'altro, di più importante. Quando ci incontrammo nel bagno Marica mi disse che le piaceva Kian ma pensavo che con Cameron se lo fosse dimenticato. Il fatto che loro fossero "vicini" mi preoccupava.

A Kian andò di traverso il dolce e ci volle un po' per smettere di tossire. Quando si rimise in sesto disse: "Credo sia la sua ex-migliore amica, ormai"

"Non è questo il punto" disse Lisa con  un cenno di acidità e antipatia che non era da lei

Kian chiaramente imbarazzato cercò di incontrare il mio sguardo. Ero infastidita e volevo sentire una sua risposta. Lui sapeva cos'era successo tra me e Marica e sapere che erano "vicini" mi faceva arrabbiare e allo stesso tempo mi spaventava: anche Cameron e lei erano "vicini". Avendolo di fronte cercai di interpretare ogni suo gesto ma il risolino irritante di Ethan al mio fianco mi distraeva.

-Vuoi stare zitto?- sussurrai

-Scusa, ma mi sto divertendo-

Dopo aver respirato profondamente Kian rispose.

-Non siamo molto amici ma vive a casa di un mio compagno di trigonometria. Aaron Carpenter. Credo che loro lo conoscano.- fece un cenno con la mano ai gemelli.

Il pranzo continuò con discorsi meno imbarazzanti e strani. Mentre Meredith parlava non potevo fare a meno di pormi delle domande. Era vero ciò che aveva detto Kian? Erano solo amici? E poi Ethan come faceva a dire che quei due fossero amici? Io mi fidavo di Kian, ma era Marica che mi spaventava.

Kian e Meredith andarono via subito dopo il pranzo e noi potemmo finalmente concentrarci sui compiti.

-Lexi, perché Cameron non è venuto a pranzo oggi?-

-Oh, è andato in montagna con i suoi- sorrise ingenuamente.

Feci la stessa domanda a Kian prima di pranzo e lui mi rispose 'Mi ha detto che sarebbe andati al mare con Aaron e Paul'. Io volevo fidarmi di Kian e di Cameron ma in quel momento proprio non ci riuscivo.

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Ho cambiato il nome della protagonista in Elizabeth. Se trovate il vecchio nome da qualche parte fatemelo notare.

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