Prologo

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Durante le fasi della sua vita Harry Potter ne aveva passato davvero tante: la morte dei genitori, la convivenza con i Dursley, le varie lotte con il Signore Oscuro etc.

Eppure in quel momento, mentre sfogliava l'album contenente le foto di famiglia, non poteva fare a meno di essere felice di tutto ciò che aveva affrontato, convinto del fatto che la sua situazione attuale fosse la conseguenza delle pene che aveva subito.

Una delle prime foto rappresentava James, il suo primogenito: nella foto giocava con una scopa dalle piccole dimensioni, rapportata al suo corpicino paffutello.

Adesso, all'età di quindici anni, James era tutt'altro che paffutello: alto, capelli costantemente scompigliati, occhi bruni, era la copia di suo nonno, James Potter, da cui ebbe ereditato il nome.

La foto affianco ritraeva Ginny Weasley in Potter, i capelli più rossi che mai e un sorriso a 32 denti, mentre cullava Albus Severus Potter, che avvolto nelle innumerevoli coperte sembrava un fagotto. Albus era il figlio che fisicamente gli assomigliava di più: stessi occhi verdi, capelli neri. Harry si accorse che Albus era leggermente diverso dalla propria famiglia quando venne smistato in Serpeverde: il suo carattere predominante era la determinazione, ma il coraggio caratteristico dei Potter era in lui presente.

Perso nei suoi pensieri, ormai Harry sfogliava l'album in mezzo alle sue gambe svogliatamente, quando una foto lo colpì particolarmente. Era di Lily, la sua piccolina, mentre piroettava su se stessa in un'adorabile coreografia. Se Albus era leggermente diverso dal tipico stereotipo Potter, Lily era decisamente distante: certo, conservava i capelli rossi della madre, ma gli occhi erano di una tonalità diversa, grigi, ma non cerulei, un grigio quasi scuro. Anche caratterialmente, della bambina un tempo affettuosa e bisognosa di attenzioni, ora, nella ragazza di undici anni che si preparava per entrare a Hogwarts l'indomani, non restava più niente. Harry lo capirà bene anni dopo, a sue spese.

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