Merry Christmas, Scorp

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ATTENZIONE: RATING ARANCIONE

Albus tremava dal freddo, davanti a casa di Scorpius Malfoy. La neve continuava a scendere incessantemente e lui si era dimenticato a casa cappello e guanti, visto la fretta con la quale aveva raggiunto il castello Malfoy. Questa volta era deciso: finalmente avrebbe dichiarato al suo migliore amico il suo amore per lui. Lo sentiva da tanto di quel tempo che non ne ricordava nemmeno il principio. Forse era stato da quella volta che i due ragazzi erano rimasti chiusi nello sgabuzzino delle scope per 2 ore per sfuggire ai bulli? O forse da quando, lo scorso Natale, Scorpius si era privato del suo mantello per darlo a lui in modo tale che non prendesse freddo?


Non aveva importanza, comunque, perché l'importante era che quel sentimento continuava a tormentarlo, facendogli passare notti insonni o giorni senza toccare cibo.


Voleva dichiararsi a Scorpius, ma aveva paura che lui non lo ricambiasse o che addirittura fosse etero (che era la cosa peggiore che ti poteva capitare se eri gay).


Perché si, Albus era sempre stato gay, sin da quando aveva 13 anni. A nessuno a casa sua dava fastidio questo e neanche a Scorpius, che era l'unico amico che il ragazzo possedeva visto che tutti gli altri gli stavano alla larga per questo.


Non sapeva se Scorpius avesse colto i segnali o meno, ma doveva togliersi questo peso e dirgli tutto, che fosse andata bene o male. Sospirò e si fece coraggio; suonò il campanello e attese. Nella mente provò a formulare frasi di vario genere per raccontargli la verità, ma svanirono nel momento stesso in cui il biondino aprì la porta.


-Al! Ciao, che ci fai qui?- gli chiese Scorpius.


-Ehi...- mormorò Albus, diventando tutto rosso, forse per colpa del freddo, forse per via di Scorpius. -Sapevo che eri solo alla Vigilia di Natale, così sono passato per... per farti un saluto, ecco! E... per darti questo...- disse sollevando la scatola che teneva tra le mani. Era di legno e aveva messo solo un fiocchetto sopra per renderla più natalizia.


-Al... ma non dovevi! Grazie...- Scorpius prese la scatola tra le mani e la guardò -Cavoli, ma... si muove o sbaglio?- domandò guardandola accigliato.


-Aprila, no?- disse Albus con dolcezza. Scorpius era tenerissimo e Albus sorrideva sempre come un demente quando lo guardava. Adorava tutto di lui, a partire dai suoi occhi che erano quanto di più straordinario esista sulla faccia della terra, perché erano grigi ma molto tendenti all'argento.


Scorpius aprì la scatola e guardò il contenuto stupefatto. Albus ridacchiò a quella sua espressione facciale.


-È un gatto!-


Era proprio un piccolo gattino dal pelo nero, che in quel momento era rotolato a pancia in su e stava giocando con la coda dalla punta bianca.


-Ti piace?- domandò Albus, incerto.


-Vuoi scherzare? Certo che mi piace... vieni qui, palla di pelo!- disse prendendo la bestiola per il coppino e lo tirò fuori dalla scatola. Lo mise in braccio e cominciò ad accarezzargli il pancino.


Fu in quel momento, che Albus parlò, non riuscendo più a trattenersi.


-Volevo che avessi qualcosa che ti ricordasse me... quando non sono con te...-


Scorpius sollevò lo sguardo dal micino e guardò Albus curioso.


-È come se, in un certo senso, io fossi sempre con te anche se non fisicamente... e questo perché... perché...- si bloccò, non sapendo come andare oltre.


-Perché...?- fece Scorpius, come per incitarlo a continuare.


-Perché è quello che voglio! Voglio stare sempre con te in ogni momento... io... io ti amo, Scorp. Ecco, l'ho detto...- disse, distogliendo lo sguardo dall'altro.

•Scorbus in pills •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora