❤️1. Margot❤️

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Il suono assordante della sveglia del telefono mi fa sobbalzare sul letto. La luce fioca di prima mattina entra attraverso le tende dell'hotel e illumina il mio viso. Mi sforzo di prendere il telefono sul comodino al mio fianco e, dopo vari tentativi, cado a faccia in giù sulla moquette avvolta dalle coperte, ma finalmente riesco a prenderlo. Accendo lo schermo e la sua luce mi acceca. Disattivo la sveglia e noto subito che sono le 5:05 del mattino, tra due ore devo essere negli studi per incontrare David e colui che deve interpretare Joker, in poche parole colui che mi dovrà sbaciucchiare nel film. Sono agitatissima!!! Piano piano mi alzo e con il sonno ancora in faccia infilo le mie pantofole blu,che precedentemente ho schiacciato, e mi dirigo in cucina.  Accendo la macchinetta dell'espresso e mentre aspetto mangio qualche biscotto al cioccolato trovato in dispensa, seduta sullo sgabello della penisola al centro della cucina mentre fisso il cielo fuori dalla finestra con lo sguardo che potrebbe fare invidia ad un bradipo da quanto sonno ho. Il caffè è pronto, prendo la tazzina e lo bevo tutto d'un fiato. Dopo aver messo via i biscotti vado in bagno e mi guardo allo specchio: ho un aspetto orribili. Mi do una sistemata e opto per un look comodo: scarpe da ginnastica, una semplice maglietta verde militare con pantaloni della tuta e felpa grigia. Mi metto io giubbotto, prendo la borsa e comincio a infilarci dentro copione, documenti, portafogli, telefono e carica batterie. Esco di casa che sono le 6 e facendo due calcoli senza imprevisti alle 7 dovrei essere già negli studi. La porta si chiude con un click secco, entro nel ascensore e seleziono il seminterrato. Chissà chi sarà nel cast; spero gente simpatica, non riuscirei a lavorare con persone che pensano di essere più qualificate delle altre, ai soldi e alla fama! L'ascensore si ferma e mi distraggo dai miei pensieri. Mi tiro il cappuccio della felpa in testa per non far notare la mia presenza, anche se senza il trucco nessuno mi riconoscerebbe, e cammino verso la mia auto parcheggiata in un garage privato. Entro e l'aria fredda di prima mattina mi avvolge il corpo come una coperta. Infilo le chiavi e giro. La macchina non parte...
Riprovo ancora ma nulla. Mi sale il nervoso! Tolgo le chiavi ed esco dalla macchina, chiudo il garage e percorro  le scale il più velocemente possibile. Arrivo finalmente alla reception.
"Buongiorno signorina Robbie, posso esserle utile?"
"Si, grazie. Avrei bisogno di un taxi il prima possibile" riferisco senza fiato al receptionist.
"Vedrò cosa fare..." e dopo una telefonata e un paio di minuti ad aspettare una risposta buone notizie.
"Il suo taxi è arrivato, è qui fuori ad aspettarla. Buona giornata!"
"Grazie mille!!! Buona giornata anche a te Kevin.." e corro verso l'esterno dell'edificio dove il mio taxi mi aspetta. Senza una dire una parola mostro conducente l'indirizzo degli studi e partiamo spediti. Guardo il telefono e sono le 6:25.
Dopo trentacinque minuti passati a ripassare il copione ed i vari fascicoli alzo lo sguardo e mi accordo di non essere ancora arrivata a destinazione seppur i mie calcoli fossero esatti.
"Mi scusi ma quanto ci metteremo ad arrivare? Sarei già in ritardo..." dico al conducente cercando di trattenere il nervosismo.
"Stia tranquilla, signora, tra 15 minuti saremo arrivati"
"COSA?!?!?!" sbraito non riuscendo più a contenermi.
Dopo un paio di minuti mi calmo e mi rimetto a ripassare controllando ripetutamente l'ora.
Finalmente sono arrivata! Scendo dall'auto, ringrazio il tassista e corro all'interno degli studi con molteplici fogli fra le braccia e con 15 minuti di ritardo.

Cammino velocemente fra i corridoi non vendendo nulla a causa dei capelli arruffati sul volto e dei fogli del copione che mi coprono la vista . Ad un tratto vado a scontrarmi contro una figura possente fin quasi a sfiorare con la punta del naso il suo rigido petto che emana una fragranza di muschio bianco che mi pizzica il naso. Una miriade di fogli volano in aria per poi cadere a terra come neve.
"Mi scusi..." diciamo sincronizzati mentre mi piego velocemente a terra per raccogliere le scartoffie. Mentre abbasso lo sguardo noto su alcuni fogli delle chiazze marroncine odoranti di caffè accompagnate da alcune gocce sul pavimento.
"Cazzo... la mia maglia!" sbuffa la sagoma di cui ora vedo solo le scarpe marroni. "Le dò una mano a raccoglierli..." ma mentre fa per chinarsi lo blocco subito.
"No no grazie, mi arrangio da sola... e poi ha già fatto abbastanza danni, non vorrei che ne causaste altri." dico irritata, ancora concentrata a raccoglierli.
"Non è lei quella che al momento ha una macchia enorme di caffè sulla maglietta, comunque sono in ritardo e mi scusi ancora per esserle venuto addosso..." dice la voce profonda senza volto mentre la sento allontanarsi velocemente tra i corridoi. Prima che si allontani riesco a chiedergli:
"...già che c'è sa dirmi dove posso trovare le sale riunioni?"
"Corridoio 6..." echeggia la sua voce mentre si allontana.
Per fortuna sono del corridoio 5 e non appena finisco di raccogliere il copione corro nella direzione della sala riunioni targata 'Suicide Squad'. Guardo l'orologio e sono le 7:20. Perfetto. Sono ufficialmente in ritardo. Cammino velocemente fino ad arrivare faccia a faccia con la porta della sala. Respiro profondamente e cerco di sistemarmi il meglio che posso. Sto per incontrare il mio partner e per aver scelto un ruolo simile non immagino che elemento possa trovarmi davanti... Faccio un'altra respiro profondo e afferrò la maniglia della porta che delicatamente apro.
"Scusate il ritardo, ho avuto degli imprevis..."
Non faccio in tempo a finire la frase che noto oltre a David un uomo dai capelli lunghi castani sfumati al biondo dagli occhi color ghiaccio che mi guarda ammaliato ma allo stesso tempo incredulo. Guardo la sua maglia e quasi non mi viene un colpo al cuore... aveva una macchia enorme di caffè.
"Tu!" Urliamo all'unisono increduli
Che figura di merda!

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