💙1. Jared💙

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Qualcosa mi strappa bruscamente dal mondo dei sogni e mi riporta alla realtà... la sveglia!
Prendo velocemente il telefono e disattivo la notifica impostata per le 6 con su scritto 'Riunione Suicide Squad' prima che Cameron, la mia quasi ex ragazza, si svegli. Lascio sul cuscino un biglietto dove precedentemente avevo scritto "Noi, non tu." e le do un ultimo sguardo.
Entro in bagno e mi rinfresco la faccia; finalmente non sarò più suo. Prendo la prima maglietta e pantaloni che trovo e li indosso, sistemo i miei attuali lunghi capelli e indosso un paio di occhiali scuri, in caso paparazzi o fan mi riconoscessero e afferro il più velocemente e silenziosamente la valigia che avevo preparato ormai da settimane sotto il letto e mi dirigo verso la porta di casa.
Mentre apro la porta la sua voce mi coglie di sorpresa.
"Dove credi di andare?! Significa che mi lasci?!" Sbraita agitando il foglietto di carta trovato sul cuscino.
"Bla bla bla sempre io, io, io. Hai mai pensato di tapparti quella bocca?" sputo acido mentre mi allontano verso la mia vettura.
"Tu sei mio! Non puoi andartene senza almeno una spiegazione!" miagola improvvisamente triste avvicinandosi a me. Le prendo delicatamente il mento fra il pollice e l'indice e le sussurro a pochi millimetri dalle sue labbra
"Vai a farti fottere da qualcun altro al di fuori me, sono stanco di essere usato" e con un sorriso beffardo apro lo sportello e dopo aver sistemato la valigia sotto gli occhi infuriati di Cameron, inserisco le chiavi e accelero deciso fuori dal vialetto della sua villa accompagnato dalle sue innumerevoli imprecazioni nei mie confronti e il mio perenne dito medio alzato fuori dal finestrino.
Sono le 6:30 e la riunione è alle 7.

Dopo mezz'ora di viaggio riesco finalmente ad arrivare agli studi. Parcheggio la macchina e prendo il necessario dalla valigia: cellulare, documenti, portafoglio e il copion... ma... Cazzo! L'ho dimenticato a casa di Cameron! Devo affrettarmi a procurarmene un'altra copia al più presto! Sono le 7:10 e la suoneria del telefono squilla all'impazzata. Lo estraggo dalla tasca e leggo 'David' sul display.
"Pronto Jared dove sei? Ti sto aspettando e non ti vedo più arrivare, mi chiedevo se potessi ancora venire"
"Scusa David, ho avuto un problema: ho dimenticato il copione, mi faresti un'altra copia? Comunque sono qui in parcheggio, arrivo subito. Per farmi perdonare ti porto un caffè. Ci vediamo dopo." e riattacco la chiamata. Un problema in meno da risolvere dopo 'trovare una nuova sistemazione'.
Sono le 7:20 e mi dirigo velocemente verso il corridoio 6 dove David e la mia nuova partner mi aspettano. Tengo fra le mani tre bicchieri di caffè bollenti quando girando l'angolo una ragazza bionda di cui non riesco a vedere il viso non mi urta e di conseguenza il caffè mi macchia la maglia e una miriade di fogli volano in aria.
"Mi scusi..." diciamo all'unisono mentre lei si china subito per raccoglierli.
Abbasso lo sguardo e noto sulla mia maglia una gigantesca macchia marrone odorante di caffè.
"Cazzo... la mia maglia!" ringhio.
"Le dò una mano a raccoglierli..." mi offro gentilmente dopo aver notato alcune macchie sui foglietti.
"No no grazie, mi arrangio da sola... e poi ha già fatto abbastanza danni, non vorrei che ne causaste altri." dice con voce irritata la ragazza, concentrata a raccoglierli tutti.
"Non è lei quella che al momento ha una macchia enorme di caffè sulla maglietta, comunque sono in ritardo e mi scusi ancora per esserle venuto addosso..." dico gentilmente allontanandomi velocemente verso il corridoio 6 nella sala riunioni allestita. Dopo alcuni passi la sua dolce mi attira.
"...già che c'è sa dirmi dove posso trovare le sale riunioni?"
"Corridoio 6..." ribatto con un sorriso beffardo sul viso.
Busso alla porta dove David mi sta aspettando seduto attorno ad un tavolo con la copia del copione sul tavolo.
"Vedo che hai portato il mio caffè, o almeno quello che ne è rimasto" dice alludendo alla mia maglia.
"E vedo che tu hai il mio copione" ridiamo insieme.
Non faccio a tempo a mettermi comodo che una ragazza bionda entra nella sala. Fra le braccia teneva una pila di fogli macchiati di caffè... la fissai sbalordito ma allo stesso tempo ammaliato dalla sua bellezza, finalmente la vedo in volto. Non ci posso credere...
"Tu!" diciamo all'unisono.

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