💙2. Jared💙

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"Vi conoscete già? Non sapevo aveste già lavorato insieme" dice David curioso, dandoci un'occhiata veloce per poi tornare ai suoi fogli.
"Veramente no. Ci siamo incrociati per caso prima in corridoio." afferma la ragazza davanti a me, evitando il mio sguardo. La osservo confuso; perché fa così? Dopo alcuni secondi interminabili sembrava non interagisse più, cosi allungo li braccio oltre il tavolo e tendo la mano per presentarmi.
"Jared Leto, ma per te e tutti gli altri sono Mister J" affermo facendo un sorrisetto malizioso, riferito al fatto che sono Joker e lei la mia Harley. Improvvisamente il suo visino si fa paonazzo e trattengo una risata per non metterla ancora in imbarazzo. Afferra la mia presa e con voce sicura si presenta:
"Margot Robbie, ma puoi chiamarmi semplicemente Margot". Ridacchia timidamente e questo provoca sulle mie labbra un sorriso divertito, che subito ricambia compiaciuta posizionandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non so come ma questo suo gesto mi fa impazzire. Le nostre mani si staccano ed è come mi mancassero già. Dal primo momento in cui l'ho vista mi è sembrato conoscerla da sempre.
Ci mettiamo comodi ed iniziamo la nostra riunione. Passano le ore fra piccoli scambi di sguardi, come se ci stessimo studiando a vicenda.
"Bene, per oggi è tutto. Ci vediamo domani per iniziare le riprese e... siate puntuali!" avvisa David per poi salutarci e uscire. Siamo rimasti lei ed io. Questi momenti di silenzio sono strazianti per me, voglio risentire la sua dolce voce. Decido di rompere il ghiaccio:
"Avevo preso un caffè anche per te ma come vedi ora è tutto qui" riferendomi all'incidente di prima.
"Scusami per prima ma non ti avevo proprio visto" ammette lei.
Spodero la scusa più banale del mondo "Non è colpa di nessuno, tranquilla. Ma se ti va potremmo andare in una caffettiera e prenderne uno adesso... così possiamo parlare e conoscerci meglio!" sperando che accetti la mia proposta.
"Sì, perché no?"
Le faccio un sorriso a 32 denti e prendo velocemente la mia giacca ed il copione e ci dirigiamo a passo veloce verso l'uscita.

"Emm... io sarei venuta in taxi, sai com'è, la mia macchia fa i capricci. Non è che mi daresti un passaggio?" dice lei con occhioni da cerbiatta una volta arrivati davanti alla mia auto.
"Non intenerisci nessuno con quello sguardo!" la schernisco scherzosamente, per poi indossare la mia giacca e gli occhiali scuri ed entrare nella vettura.
"Lo prendo come un sì!" conclude sorridente saltellando verso la portiera. Salgo in macchina e giro le chiavi nel cruscotto. Il ruggito dell'auto mi fa sempre venire quel brivido di adrenalina. Perdo la concentrazione quando vedo la portiera aprisi alla mia destra. Prima ancora che lei salisse spingo il piede sull'acceleratore e lascio, ridendo a crepapelle, Margot sola nel parcheggio con lo sguardo spiazzato verso il retro della macchina allontanarsi. Sarò pur infantile ma ammettiamolo, nella vita due risate dobbiamo farle! Do un'occhiata veloce allo specchietto retrovisore e noto che in mano ha il suo telefonino e digita con aria scocciata qualcosa sul display. Penso che stia per chiamare un taxi; non voglio sembrare antipatico al primo incontro così freno di colpo e scendo dalla macchina.
"Metti via quel telefono e sali in macchina!" le grido per farmi sentire dall'altra parte del parcheggio. Con una camminata veloce si dirige verso di me e nel frattempo mi urla una parolina molto dolce che assomiglia molto a 'stronzo'.
Apre la portiera e una volta salita la richiude sbattendola più forte che le sue braccia le permettono, provocando un sordo suono. Salgo anche io in macchina
"Spero di non averti offeso con questo piccolo scherzo!" le dico con fare teatrale.
"Non mi pare questo il modo di trattare una signora!" osserva lei ad occhi spalancati.
"Beh... dovresti aver visto la tua faccia!" affermo dopo alcuni secondi non riuscendo a trattenere una risata, sempre tenendo gli occhi fissi sulla strada. Comincia anche lei a ridere così le rivolgo un piccolo sguardo. La sua leggiadra bocca ricurva in un sorriso perfetto ed i suoi vivaci occhi color cielo mi trasmettono un'immensa allegria.
"Mi perdoni?" le chiedo notando che si è rilassata.
"Forse..." afferma guardando in alto e sorridendo alla fine della frase.

Arriviamo alla caffetteria più vicina e dopo aver parcheggiato scendiamo entrambe dall'auto. Mi avvicino a lei e le tiro su il cappuccio.
"Coprirti, potrebbero riconoscerci"
"Non sono io quella che attira l'attenzione, signor Gesù Cristo!" ridacchia lei mentre prende una ciocca dei miei capelli e comincia a giocherellarci.
"Hei! Beh non ti affezionare troppo ai miei splendidi capelli, domani dobbiamo dirgli addio!" affermo aprendole la porta la porta.
"Voglio esserci in quel momento" ribatte divertita voltandosi verso di me ed indicandomi con un dito, continuando a camminare all'indietro.
"Puoi scommetterci!" le rispondo, prendendole il dito che tiene puntato su di me e facendola roteare. Il locale è vuoto così decidiamo di sederci nel primo tavolino che troviamo.
Subito il cameriere si avvicina al tavolo
"Buon giorno, desiderate?"
"Un espresso, grazie" chiede lei.
"Scelta interessante...facciamo due" riferisco gentilmente al ragazzo. Dopo esserci sistemati al tavolo ed aver ricevuto il nostro caffè la voce di Margot irrompe nel silenzio.
"Allora, raccontami di te!" esordisce con voce allegra, appoggiando i gomiti sul tavolo.
"Che vuoi che ti dica?!" le rispondo dopo aver bevuto un sorso della mia bevanda.
"Io so solo che ti chiami Jared Leto e che sarai Joker nel film. Che ne dici di farci delle domande a cui rispondere?"
"Ci sto!" affermo appoggiando anch'io i gomiti.
"Quando e dove sei nato?"
"Bossier City, il 26 dicembre" rispondo velocemente.
"Mmm... io Dalby il 2 luglio"
"Ci sono stato due anni fa a Dalby. Ero in Australia per fare alcune foto con la mia.... no niente, lasciamo stare" dico con aria malinconia, ripensando all'avventura passata con Cameron due anni fa. Ma ormai è acqua passata, non devo pensare più a lei, dopo quello ché successo.
"Allora, fai solo l'attrice o hai qualche lavoro o hobby?" le chiedo cambiando discorso.
"Sono anche una modella e ogni tanto, quando mi capita di tornare in Australia, mi cimento nel surf ma non sono molto brava" ridacchia distogliendo lo sguardo dal mio.
"Intuisco che ti piaccia fare foto, da quello che ho capito..." mi chiede con aria investigativa.
"Indovinato! Però è solo un hobby. Il mio lavoro è un altro." rispondo creando un alone d mistero.
"Illustrami allora!" sussurra con squardo interessato.
"Sono un attore, cantautore, musicista e regista." affermo con noncuranza prendendo un sorso di caffè. Lei mi guarda a bocca aperta e questo provoca in me una risata che poco dopo contagia anche lei.
"Quindi sei un cantante?" mi chiede ancora ridendo.
"Faccio parte di una band composta da mio fratello, un amico ed io. Siamo i "30 seconds to mars"; abbiamo una discreta fama. Spesso i nostri video musicali li giro io."
"Ma trovi mai tempo per fare qualcosa?" mi chiede lei. È come se le desse dalle mie labbra.
"Beh si quando ho tempo mi piace fare arrampicata libera. Ti ci porterò un giorno, sempre se non hai paura!" affermo lanciandole una frecciatina.
"Puoi scommetterci che verrò! ribatte con aria di sfida.
Guardo il telefono e fra una chiacchiera e l'altra si son fatte le 12:30.
"Beh... si è fatto tardi. Meglio che mi sbrighi a trovare un posto dove alloggiare." le dico, mentre lascio velocemente i soldi sul tavolo e raccolgo i miei effetti. Mentre mi alzo la sua mano mi afferra delicatamente il braccio e con voce dolce e timida conclude:
"Che ne diresti di stare da me per tutta la durata delle riprese?
Mi blocco guardandola sorpreso negli occhi.
"Certo, perché no?" rispondo sorridente! Non le sarò mai grato per ciò che sta facendo!

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