Capitolo 12 - la comparsa degli auror

433 33 1
                                    

Quando Albus scoprì che a Hogwarts sarebbe giunto suo padre da un momento all'altro, quasi soffocò per la sorpresa. A Lilly era giunta la notizia e aveva deciso di avvertire il fratellino, anche se il primo vero rumor era arrivato a James, tramite una lettera via gufo che il padre gli aveva inviato.

Anche il padre avrebbe difeso il castello dal fuggitivo Bruce, il primo prigioniero di Azkaban. La Mcgranit è convinta che il fuggitivo voglia intrufolarsi nel castello per entrare in possesso dell'elisir di lunga vita, una delle ultime fiale ancora situata nell'ufficio di Silente, l'ex preside di Hogwarts defunto venti anni fa.

"Non sei contento che venga tuo padre?" chiese Scorpius, durante la lezione di incantesimi; il professor Vitious cercava di insegnare agli alunni l'incantesimo wingardium leviosa, anche se la pronuncia corretta era un problema in cui si rispecchiavano parecchi studenti, Albus compreso. Suo padre gli confessò che persino lui e Ron trovarono difficile in un primo momento l'apprendimento di quell'incantesimo che più avanti si sarebbe rivelato essere uno dei più semplici che a hogwarts potessero insegnare. "Già" rispose Albus, cercando in tutti i modi di far levitare la sua penna. "Ma come diavolo devo pronunciarla questa formula, in tailandese? è leviosa con l'accento sulla O o con l'accento sulla A?". A quelle imprecazioni, Vitious non poté fare a meno che lasciarsi scappare un sorriso dicendo "Con l'accento sulla O".

Il microscopico e barbuto insegnante dagli occhiali tondi sulla punta del naso aveva ragione, finalmente la penna riuscì a spiccare il volo ma ricadde quasi subito. "Non c'è male per essere la prima volta" ammise lui. "Cinque punti a serpeverde per la determinazione. Complimenti Potter, davvero".

 Una volta conclusa la lezione, Scorpius e Albus potettero riprendere il discorso nei corridoi, diretti verso la loro prossima lezione che sarebbe stata storia della magia. "Non vorrei che mio padre scoprisse quella nostra piccola uscita nottura. Ma infondo, persino lui ha violato qualche regola quando era qui, penso che potrebbe anche chiudere un occhio, no?". "Credo di si" cercò di consolarlo Scorpius. "Guarda, se dovesse chiedertelo, gli dirò semplicemente che sono stato io a convincerti, anche se la mia intenzione era quella di restare al castello. Va bene?". "Sicuro di voler passare dei guai per me?". "Certo, caso mai te lo chiedesse, se ci passerà sopra, allora faremo finta di niente. Infondo a cosa servono gli amici?".

Nel tardo pomeriggio arrivarono gli auror. Quando Harry Potter varcò la soglia del castello di Hogwarts, si ritrovò tutti i professori attorno. "Harry, che piacere rivederti" disse Neville, stringendogli la mano così forte da spezzargliela. "Grazie Neville, ti sei fatto una nuova immagine a quanto vedo". "Già. Ora insegno erbologia. Finalmente sono riuscito a realizzare il mio sogno. La professoressa Sprite è ora in pensione da un mese e sembra proprio che se la stia godendo". "Mi fa piacere". "Harry!" gridò una voce che risuonò per tutta la stanza. Hagrid corse in contro al giovane auror e lo strinse in un abbraccio poderoso (più mortale che affettuoso).

"Non ci vediamo da una vita! Come vanno le cose al ministero della magia? Ho sentito dire che vi stanno caricando di lavoro!". "Effettivamente non c'è pace" ammise Harry massaggiandosi la schiena. "Se non ci fosse Artur a darmi le solite dritte, credo proprio che sarei stato licenziato già il primo giorno. Ma ora smettiamola di pensare alle scartoffie e preoccupiamoci dei fatti. Professor Vitious, il fuggiasco ha già fatto intrusione o è tutto tranquillo?". "Io e gli altri insegnanti stiamo sorvegliando il castello continuamente, giorno e notte" assicurò il professor Vitious gonfiando il petto. "E ti assicuro Potter, che ancora nessun fuggitivo è entrato nel castello. Avrebbe sicuramente lasciato qualche traccia se così fosse stato".

"Perfetto. Io e gli altri auror sorveglieremo gli ingressi e l'esterno del castello di Hogwarts. Ne manderemo un paio a controllare la serra e il campo da quidditch".

 

Quando Harry finì di consultarsi con gli altri insegnanti ritrovandosi solo davanti al portone, Albus non resistette alla tentazione di corrergli incontro ed abbracciarlo. Quando Harry vide di che colore era la tunica del ragazzo, non poté fare a meno di sorridere compiaciuto. "E cosi hai fatto la tua scelta eh ragazzo?". "Già, ed è tutto merito di Scorpius".

Scorpius si fece lentamente avanti e salutò "Salve". "Il figlio dei Malfoy dunque. Sono orgoglioso di voi ragazzi" si complimentò Harry. "Siete riusciti a mettere da parte la rivalità che ha impedito a me e a Draco di diventare amici. Spero proprio non commetterete i nostri errori. Ora vado a cercare Lilly e James. A proposito, lei a che casa è stata ammessa?". "Grifondoro" assicurò Albus. "Spero tu sappia dove si trova la loro sala comune eh?". Harry si lanciò in una risata di piacere e disse "Non preoccuparti figliolo. una volta finito il mio turno, chiederò ai rispettivi insegnanti di parlare un momento con i miei figli. Anche con te Scorpius, tuo padre mi ha detto di avvisarti".

 

 

Albus severus Potter e il primo prigioniero di azkabanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora