Capitolo 13 - l'assalto al castello

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Le lezioni proseguivano tranquillamente a Hogwarts, anche se per Harry non lo erano altrettanto. Lui e i suoi colleghi cercavano in lungo e in largo dei segni che avrebbero potuto condurli dal fuggitivo. 
Lay e Kru, erano due degli auror migliori del ministero della magia e gli avevano affidato il compito di insegnare a Harry tutto quello che c'era da sapere sul lavoro di un auror. Tra ronde apparentemente interminabili e incantesimi di protezione complicatissimi, Harry era riuscito in qualche modo ad aumentare la sua esperienza in materia ed ora, era diventato uno dei migliori auror in circolazione. Perciò, ora non veniva ricordato solo per la cicatrice a forma di saetta sulla fronte o per aver sconfitto Voldemort, ma bensì per essere diventato uno dei più promettenti auror degli ultimi cinque anni.
Lay e kru erano fieri del loro allievo e gli avevano insegnato tutto quello che sapevano.
Lay era un omone palato con una brutta cicatrice sull'occhio destro, indossava maglietta e pantaloni in pelle con addosso un giaccone alla Hagrid. Kru era abbastanza basso e arrivava a fatica alla vita di harry, a prima vista poteva sembrare il classico folletto della Gringot, ma le sue abilità si estendevano ben oltre al contare e firmare scartoffie. Conosceva incantesimi e maledizioni che Harry non aveva mai sentito nominare a Hogwarts. Kru gli aveva insegnato a camuffare un incantesimo con un'altro. Non avete capito cosa intendo, vero? Vi faccio un rapido esempio. Se un mago pronuncia un incantesimo quale il rictosempra, ci si aspetterebbe un raggio viola fuoriuscire dalla punta della bacchetta, ma camuffando l'incantesimo, si sarebbe potuto rilasciale un expelliarmus e pronunciare comunque il rictosempra. Insomma, un colpo sleale possibilmente da utilizzare solo in caso di emergenza.

Harry, Lay e Kru, stavano ispezionando il campo di quidditch, ritrovando il cadavere di un mangiamorte steso a faccia in giù, ma non corrispondeva alla descrizione del fuggitivo Bruce che stavano cercando. Il mangiamorte deceduto era muscoloso e con i capelli unti e bisunti che gli arrivavano fino alla schiena, indossava un mantello lercio e pieno di terra con la bacchetta stretta in mano.
"Forse dovremmo avvisare gli insegnanti di questa cosa". "Già" ammise Harry, assicurandosi che il mangiamorte non respirasse più. "Chiamate Neville e fatelo venire qui. Se non riusciremo a rianimarlo con nessun antidoto, allora non potremo fare altro se non seppellirlo".
Kru e lay annuirono e si avviarono insieme verso il castello. Harry guardò il mangiamorte con disgusto. Aveva un profondo taglio sulla schiena come se qualcuno lo avesse colpito con la spada. 
Dopo qualche secondo però, la cicatrice a forma di saetta cominciò a bruciargli sulla fronte e dovette premerla con il palmo della mano per cercare di alleviare il dolore.
Quello era un brutto segno. Ogni volta che la cicatrice di harry bruciava, voleva dire pericolo imminente, e il peggio era che non bruciava da diciannove anni.
Per diciannove anni era sempre andato tutto bene, fino a quel fatidico giorno in cui qualcosa sarebbe andato storto.
Era decisamente preoccupato, ma non poteva fare altro se non attendere lo svolgimento degli eventi per poi scoprire quello che sarebbe successo.
Purtroppo, il peggio non si fece attendere. Quando Neville, Kru e Lay arrivarono in soccorso del mangiamorte ferito, quest'ultimo riprese i sensi e si alzò in piedi come se non fosse affato danneggiato, si massaggiò le costole e sorrise malignamente. "Ci siete cascati eh?". Gli auror e l'insegnante gli puntarono contro le bacchette e il mangiamorte si lanciò in una sonora e maligna risata. "Fate pure, disarmatemi se volete. Tanto non vi servirà a niente". Indossava ancora quella sua maschera grigia che gli copriva il volto, dando all'essere un aspetto ancor più terrificante.
"Avete paura?" chiese il mangiamorte sghignazzando. "Beh, che posso dire? Credevo che gli auror avessero più fegato ma, a quanto pare mi sbagliavo. Non siete altro se non delle pappe molli senza spina dorsale". il nemico lanciò la bacchetta in aria e fece schioccare le dita dicendo "Expelliarmus!" i tre auror e l'insegnante volarono all'indietro, andando a sbattere contro le gradinate di pietra del campo da quidditch. Neville fu il primo a riprendersi e gridò "Stupeficium!". Il mangiamorte schioccò nuovamente le dita e pronunciò l'incantesimo "Protego maximus". Intorno a lui si formò una barriera di cristallo che fece rimbalzare l'incantesimo di Neville, facendolo schizzare in alto. 
Nel cielo, una specie di buco andò a formarsi allargandosi sempre di più.
Da quello, decine e decine di dissennatori scesero giù dal cielo diretti contro gli auror. Harry impugnò ancor più saldamente la bacchetta e gridò "Expecto patronum!". Una serie di onde durto celesti andarono a schiantarsi contro i dissennatori carbonizzandoli.
Quando Harry rivolse nuovamente lo sguardo verso il mangiamorte, quest'ultimo era sparito.

 

 

Albus severus Potter e il primo prigioniero di azkabanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora