capitolo 8 - le lezioni cominciano

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Albus e Scorpius erano così stati assegnati a serpeverde. Avrebbero passato il resto dell'anno insieme e si sarebbero dati manforte a vicenda.
Non era troppo in pensiero per Lilly infondo, c'era pur sempre James con lei, anche se non frequentavano gli stessi corsi erano comunque entrambi dei grifondoro, ma papà sarebbe stato fiero di lui.
Era riuscito a fare quella cosa di cui il padre non avrebbe mai avuto il coraggio: accettare il suo destino.
Albus non aveva paura del destino, anzi, era sempre disposto a sfidarlo e questa volta aveva vinto lui.
Non si sarebbe lasciato intimorire da una scelta di un cappello parlante. Insomma, anche se fosse andato ai grifondoro, lui non sarebbe cambiato, perché era sempre e pur sempre lui.
La loro prima lezione sarebbe stata erbologia e, a causa della temperatura elevata della serra, non fu troppo piacevole.
Scorpius era riuscito a farsi quasi divorare da una pianta carnivola, ma fortunatamente il professor Paciock era nei paraggi. "Diffindo" disse annoiato lui. il gambo della pianta venne mozzato di netto e il ragazzo fu libero. Neville sbuffò dalla noia e si sedette dietro la sua scrivania. Albus e Scorpius si guardarono un istante negli occhi e andarono dal professore. "C'è qualcosa che non va?" chiese Scorpius. "Problemi coniugali?" azzardò Albus. "Io non sono sposato, ragazzi" gli ricordò l'insegnante, cominciando a rimettere i suoi libri nella borsa, la lezione si era appena conclusa. "Non sono affari che vi riguardano e non voglio che vi cacciate nei guai. Perciò, attenti che potreste far perdere dei punti a serpeverde". "Non sarebbe certo la prima volta che mio padre perde dei punti della casa ma alla fine salva il mondo magico" bisbigliò Albus nell'orecchio di Neville. "Perciò andiamo, sa benissimo che prima o poi verremo a scoprirlo. Noi siamo cocciuti tanto quanto i nostri genitori!". "Ehm...certo, concordo" assicurò Scorpius raddrizzandosi il colletto. 
"Mi spiace ma la risposta è no. Forza ora, andate alla vostra prossima lezione".

intanto, nella sala comune dei grifondoro, James e Lilly avevano appena concluso il loro primo pomeriggio di lezioni. Non avevano assegnato verifiche, ancora, ma la ragazza era riuscita a ottenere cinque punti grazie a una risposta corretta.
"Chissà come starà il mio fratellino" domandò a se stesso James ,sedendosi su una poltrona accanto alla sorella vicino al fuoco, un sorriso comparve sulla sua faccia per qualche secondo e durante quello dopo scomparì. "Perché quel muso lungo?" chiese Lilly, ancora intenta a leggere hogwarts attraverso i secoli.
"Stavo pensando, i nostri genitori non hanno mai vissuto delle esperienze esattamente serene in questa scuola, credi che combatteremo anche noi contro troll di montagna? affronteremo cani a tre teste o abbatteremo signori oscuri?". "Tu-sai-chi è scomparso fratellone" gli ricordò Lilly, cercando di rallegrarlo. James annuì e continuò "Lo so, ma papà una volta mi ha rivelato una cosa. Ha detto che il primo prigioniero di azkaban è fuggito dalle celle". "Andiamo, sicuramente l'avrà detto solo per darti un pò di adrenalina" cercò di spiegare la ragazza. "Anche se papà non si permette mai di scherzare su queste cose. Effettivamente, ora che è un auror non può più prenderle alla leggera". "Infatti, appunto perché è un auror, credo mi abbia detto la verità" disse ancora James. "Temo che presto succederà qualcosa. Non so come abbia fatto il primo prigioniero di Azkaban a restare in vita per così tanto tempo o come cavolo abbia fatto ad evadere sapendo che quella è una delle prigioni di massima sicurezza con i dissennatori a ogni via di fuga. So soltanto che la cosa non mi piace. Ma infondo, è solo un sesto senso, giusto?". "Giusto" mormorò Lilly abbassando gli occhi sul libro, turbata per la situazione. "Solo un sesto senso".

Albus severus Potter e il primo prigioniero di azkabanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora