Capitolo 6 - L'arrivo

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Una volta arrivati a hogwarts, i fratelli indossarono le tute per la scuola e scesero dal treno in compagnia di Scorpius. Suo padre gli aveva già insegnato un paio di incantesimi utili per disarmare il nemico come lo stupeficium o l'expelliarmus.
Quando Albus disse all'amico che era già in grado di effettuare un mezzo expecto patronus, notò con piacere l'espressione sbalordita sulla sua faccia.
perché mezzo? Semplice, l'incantesimo bene o male riusciva, ma non era potente come quello del padre. Forse perché non aveva abbastanza ricordi felici o qualcosa del genere?
Una volta sistemati, si incamminarono insieme agli altri studenti da Hagrid, il guardiacaccia dei giardini di hogwarts che chiamava a grande voce dicendo "GLI ALUNNI DEL PRIMO ANNO DA QUESTA PARTE! TUTTI GLI ALUNNI DEL PRIMO ANNO CON ME!". Quando il gigante avvistò James, Lilly e Albus, fu invaso da un brivido e corse a stringergli la mano. "Ciao ragazzi, ciao James. Ben tornato ad hogwarts". "Grazie Hagrid" ringraziò James, liberandosi faticosamente dalla possente stretta del guardiacaccia. Hagrid sorrise ancora una volta e disse "Tu però non dovresti essere qui. Mi dispiace dirti di dover andare con quelli del terzo anno". "Tranquilli, prenderò la carrozza per arrivare al castello insieme ai Weasley" assicurò James. "Ci vediamo nella sala grande". Albus, Lilly e Scorpius lo salutarono e in seguito andarono per la loro strada.
Quell'anno, c'era una spropositata quantità di ragazzi e ragazze dai capelli rossi, il numero si aggirava intorno a una decina o giù di li. "A quanto pare i figli di Ron e Hermione non sono gli unici ad aver deciso di frequentare hogwarts" disse Lilly a Albus in un bisbiglio. Lui annui contento e si rivolse a Scorpius "I weasley sono nostri amici e hanno tutti i capelli rossi. Per questo riusciamo a riconoscerli così facilmente, sono gli unici che si distinguono dalla massa in un modo così bizzarro". Scorpius non riusciva neanche a vederli e disse che avrebbe trovato il modo di conoscerli durante l'anno o subito dopo lo smistamento, con un po di fortuna.
Hagrid condusse  il gruppo alle barche. I ragazzi salirono con esitazione ma eccitati allo stesso tempo.
Albus fu uno dei primi a fare un passo avanti e a salire sulle piccole imbarcazioni.
Nella sua stessa barca stavano Lilly e Scorpius, e quest'ultimo aveva cominciato a tremare. Come se temesse un sabotaggio o qualcosa di simile.
Lilly cercò di calmarlo dicendo che non c'era niente di cui preoccuparsi, ma lui non si fidava e, in un certo senso, Albus gli dava il suo appoggio.
Papà gli aveva raccontato la storia della piovra gigante del lago e un brivido lo scosse.
Quando le barche cominciarono ad allontanarsi dalla sponda prendendo sempre più il largo per ordine di Hagrid però, riuscì a tranquillizzarsi.
Effettivamente, il viaggio fu piacevole e per nulla noioso. Lilly si era messa alla ricerca della piovra gigante con lo sguardo che aveva tanto sognato vedere. Scorpius gli pregava di smetterla di chiamare la creatura e Albus non poté fare a meno di ridere a una scena del genere. "Siete divertenti ragazzi" ammise impugnando la sua bacchetta. "Credo proprio che questo sarà l'anno migliore della nostra vita". "Uno dei sette anni migliori della nostra vita" lo corresse Scorpius. "L'anno prossimo potremo persino sfidarci a duello. Non sto più nella pelle". "Hai forse intenzione di perdere contro il sottoscritto?" lo incalzò Albus alzando un sopracciglio. "Non raccolgo certe sfide. Le lancio. Fra un anno vedremo chi tra noi due diventerà il campione dei duelli di hogwarts, ci stai?". "Ci sto" rispose Albus stringendo la mano dell'amico. "Questi ragazzi, mi uccideranno" disse Lilly tirando fuori dalla divisa un libro il quale titolo era "Hogwarts attraverso i secoli". "Lo sai sorellina, mi sembri Hermione quando fai così" notò Albus scattandogli una fotografia. "Ora proverò ad animarla proprio come faceva Colin Canon". "il paparazzo di papà, giusto?" domandò Lilly, distaccando lo sguardo dal libro per un mezzo secondo. "Già. certo, non diventerò un fanatico come lui, ma scatterò così tante foto da riempire un'album. A partire da questa". Il ragazzo avvolse il suo braccio intorno al collo di Scorpius che cercò il più possibile di far assomigliare la sua smorfia a un sorriso. CLICK. "Odio le fotografie!" disse poi incrociando le braccia. "Neanche i miei genitori sono mai riusciti a farmene una per la mia testardaggine". "C'è sempre una prima volta" assicurò Lilly.
Finalmente arrivarono a destinazione. Fecero una bella scarpinata attraverso le collinette e i giardini di hogwarts, ma alla fine arrivarono alle porte del castello. Albus sorrise fiero e raggiante. Quello era il posto in cui avrebbe imparato a duellare, a preparare pozioni a ad acciuffare un boccino in volo. Quello sarebbe stato il posto in cui sarebbe diventato una leggenda, proprio come lo era suo padre.

 

 

Albus severus Potter e il primo prigioniero di azkabanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora