Alito di Fuoco, Gelido Sospiro

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Era stanco. Molto stanco. E tutto indolenzito, per giunta. E come se non bastasse, la giornata che lo aspettava era di un' intensità folle. Non tanto dal punto di vista della scuola, ma di quello sportivo: vi era la finale di Quidditch! Tassorosso contro Grifondoro. E lui, oltre a essere Leader della squadra e attaccante doveva anche coprire il ruolo di Cercatore quella partita, essendo l' ufficiale malato. Considerando che da generazioni ormai i Grifondoro hanno i cercatori migliori, mentre i Tassorosso i portieri. Solo 17 anni prima un Grifondoro fu capace di eguagliare la loro bravura, tanto che sospettarono addirittura che si fosse dopato...

Erano giorni che andava a dormire tardi per allenarsi a controllare quel malato potere. Ed era spesso capitato che i suoi compagni fantasmi dovessero momentaneamente infestargli la testa per sopprimerlo, quando era a un passo da perdere il controllo. Ogni volta che provava ad esercitarlo sentiva una voce. Una voce sconosciuta e familiare allo stesso tempo, una voce di una ragazza, suadente, che ogni volta lo invitava a lasciarsi andare. Era una dura prova per lui resistere a lasciar circolare il dissennatore al cervello. Ora sapeva controllarlo un poco, confinandolo nel suo braccio destro dove teneva la bacchetta. Ogni volta che ci provava, la benda nera lì tatuata usciva dal polso e lo avvolgeva da lì alla spalla; quando provava a lanciare incantesimi distruggeva completamente qualsiasi bersaglio. Era qualcosa di eccezionale. Spaventoso, ma eccezionale.

Prima di dirigersi nello spogliatoio, affidò come sempre la bacchetta al caro Ted, salutò il suo gruppetto e andò a cambiarsi. Ancora non aveva rivisto Anne da quel giorno... Era passata solo una settimana, ma comunque le mancava da morire. E ancora non sapeva se i suoi ricordi fossero ancora integri o meno. Sperava solo che assistesse alla partita, così avrebbe potuto attaccare bottone con qualche scusante.


La partita sembrava in una fase di stallo. 30 pari dopo venti minuti, ma nei successivi 10 non era successo più nulla. E Francis andava anche a caccia del Boccino quando poteva, considerando anche che rischiò di rimetterci la faccia con un bolide. Poi finalmente vide quella guizzante sfera d' oro che schizzava davanti ai suoi occhi e cominciò a corrergli dietro. Dopo un intero minuto finalmente era riuscito finalmente a raggiungerlo, quando, ad un tratto....


L' aria fu squarciata da uno spaventoso ruggito. I giocatori si fermarono e gli spalti tacquero di colpo. La terra cominciò a tremare per via di quelli che sembravano dei passi, seguiti da un enorme spostamento d' aria.

Tutti alzarono lo sguardo, e videro che un' enorme figura scura stava per piombare su di loro.

Atterrò maestosamente e con fragore un Ungaro Spinato in mezzo al campo.

Passarono 10 secondi di silenzio. Poi, il drago lanciò la sua prima fiammata, scatenando il panico totale. Tutti scappavano, calpestandosi impauriti per andarsene da quell' incubo.

Francis volò d' istinto verso i suoi amici, che lo aspettavano tesi sugli spalti. <<Che ci fate ancora qui, cretini??>> <<Aspettavamo te!>> gli urlò Stipitix, evidentemente preoccupata. <<Ma cosa mi aspettate a fare?? È pericoloso! Ted, passami la bacchetta e poi accompagnali subito fuori da qui!>>. Dopo averla afferrata, gli urlò: <<Appena sarete al sicuro, cercate Anne per me voi del Corvonero, se potete. Accertatevi che stia bene, ma solo una volta usciti da questo inferno>> <<Che intendi fare, Lanty?>> chi chiesero all' unisono Juliette e Alexander, sconcertati. Stepheny non era da meno, con una lacrima che le scendeva dai suoi piccoli e delicati occhi. <<Qualche pazzia!>> Detto questo, di diresse verso il campo e cominciò a volare attorno al drago e a lanciare incantesimi per attirare la sua attenzione e farsi seguire. Purtroppo non aveva messo in conto gli Auror in servizio a scuola, che decisero di attaccarlo tutti insieme per ucciderlo lì. <<No, IDIOTI! Gli Ungaro Spinati hanno la pelle troppo resistente, rischiate di....>> non fini la frase che con un colpo di coda li spazzò via tutti. In cuor suo sperava che non fossero morti, ma ora si rendeva conto di essere solo a combatterlo. Notò però anche che i suoi colpi perforavano le sue scaglie molto più a fondo di quanto si aspettava. Pensò che forse avrebbe potuto sconfiggerlo, ma doveva giocarsi bene le sue carte. Tanto voleva attaccarlo da solo fin dal principio, quindi non si fece intimorire da quella dimostrazione di forza. Dopo altri due colpi, lo sputafuoco si decise finalmente a seguirlo. Si fece pedinare fino a sopra la foresta. Scagliò un' altro incantesimo bello deciso con il quale gli bruciò il tessuto alare e lo fece piombare a terra, ma non prima che una fiammata di quest' ultimo gli bruciasse la scopa. Caderono tutti e due nel cuore del bosco, ma per fortuna i rami gli attutirono la caduta.

"Ok... oggi è proprio una giornata no" pensò rialzandosi, convinto di aver sconfitto la bestia. Ma il rumore sordo di passi in avvicinamento gli fece capire che l' incubo non era finito. L' Ungaro, più furioso che mai, lo stava caricando. Era terrorizzato, ma sapeva che correre sarebbe stato inutile, quindi aspettò lì. Quando gli fu a pochi metri si scansò e lo colpì con un incantesimo all' occhio, accecandolo da esso e facendolo deviare, procurandosi però una storta alla gamba per via dello sforzo.

Si ritrovarono ad una ventina di metri di distanza l' un dall' altro. Francis era esausto e non si poteva permettere altre acrobazie come le precedenti, dato che a malapena si reggeva in piedi. Nella testa cominciò a rimbombare sempre più forte quella voce, che lo intimava a lasciarsi andare: "Forza... non aver paura... lascia fare a me... ti piacerà, vedrai.... lasciati guidare..."

I suoi occhi furono velati dall' oscurità. La follia lo stava lentamente logorando, pronto per farlo diventare un incubo vivente. Stava per essere sopraffatto da quella follia. Se gli fosse capitato avrebbe forse sconfitto quella creatura, ma rischiava di non poter tornare più indietro. Se poi si fosse diretto a scuola chissà cosa sarebbe capitato... avrebbe messo in pericolo tutti... gli alunni, i docenti, i suoi amici... e...

Anne.

Il pensiero di lei, del bel tempo che ci aveva passato insieme, del incomparabile piacere che provava nello stare con lei e il suo spirito protettivo nei suoi confronti furono la luce che lo guidarono fuori da quel brutto sogno ad occhi aperti. E mai sentimenti furono più puntuali di quelli, dato che lo Spinato stava caricando di nuovo.

Vide la scena come al rallentatore. L' occhio sano del drago che lo fissava acido e desideroso di vendetta, le zampe che pesanti e al contempo svelte si muovevano, la coda che lo seguiva ondeggiando.... decise di sperimentare quell' attacco che fino ad allora aveva solo ipotizzato, ma che era la sua unica speranza.
Durante gli allenamenti si era reso conto che la sua mano trasformata poteva congelare leggermente qualsiasi cosa lui toccasse... quindi, se l' avesse convogliato nella sua bacchetta...

Lo fissò in quell' occhio. Non aveva odio, ma determinazione. Con il suo sguardo sembrò quasi chiedergli perdono. Gli diresse la bacchetta contro, pronunciando il nome dell' incantesimo che lui stesso aveva creato:














<<Suspirium Torridus>>

Not &quot;Just&quot; A Hufflepuff / Storia di un TassorossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora