→Confronti←

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Altra solita routine. Il mio risveglio è sempre traumatico: so che dovrò farci il callo perché esistono cose peggiori. Comunque,dato che sono sola soletta resto a crogiolarmi tra le coperte ancora un po'.
Ed è così che mi addormento.
"Sono in una città abbandonata.Cammino senza sosta e fa freddo.Sto gelando.Ad un tratto suona un forte allarme e uno stormo di corvi mi aggredisce.Poi vengo rapita da un mostro,un macellaio con il volto coperto e una gigantesca mannaia.Mi lega e si prepara a decapitarmi..''
«AaaaahMi sveglio urlando e mantida di sudore. Ma che ore sono? -Caspita quanto ho dormito.Gli altri avranno già finito di pranzare-
Scendo al piano di sotto per bere un bicchiere di succo d'arancia. Come previsto stanno sparecchiando la tavola,quindi, prendo il mio succo bicchiere e mi accomodo sulla sedia senza degnare gli altri di uno sguardo. -Sono troppo nervosa per dar loro retta-
Scende anche Alina, arrabbiata come al solito«Grazie per avermi chiamata per il pranzo! Siete stati davvero gentili.» « Io ti volevo chiamare ma pensavo stessi pregando»Risponde Matthew «Se vuoi ti puoi scaldare la un pezzo di pizza» le aggiunge mia mamma «No,
ormai non serve più.Mi è passata la fame e devo andare alla scuola di preghiera.»
-Invece di godersi tranquilla le vacanze lei va a scuola...è completamente fuori!-

«Sai,Alina,Lola mi ha detto quanto è interessata a venire con te» parla ad un tratto la bionda facendomi andare il succo di traverso. Tossisco rischiando di affogarmi «Sul serio??» « Sì certo,voleva dirtelo ma non aveva il coraggio di chiedertelo.» Le si illumina il viso sentendo queste parole melodiose
« Beh, se è così vado a prenderti un velo!»
-Maledetta madre!che cosa mi stai facendo fare!-

Arriviamo alla scuola di preghiera situata in una zona un po' isolata e molto tranquilla. L'aula si trova in un grande palazzo. Entriamo,ci togliamo le scarpe e le mettiamo dentro un mobiletto bianco.Ci sono una ventina di ragazze tutte come Alina e non sembrano per niente simpatiche, anzi, mi guardano distorto. Prendo il mio materassino e mi posiziono all'ultima fila «Salve,io sono Lola e.. sì,mi interessava vedere quello che fate qui.» dico con un sorriso forzato ma nessuno mi calcola.
-Non avevo dubbi-
Apro il mio materassino. Un bel materassino con una stampa di Kit Harington nudo con le mani che si copre il pacco,da un lato, e dall'altro si si vedono la schiena e il sedere. L'ho preso quando ho fatto un viaggio con la mia carissima amica Rose in Italia.
«Ma sei impazzita!»
«Ehm, non ce l'avevo un altro materassino..» «Questa cosa è peccato!» sussurra «Gira il tappetino.»  «Vuoi sul serio che lo faccia?» lo giro e la faccia di mia sorella diventa più che sconvolta «Ecco, guarda, se mi siedo sopra il sedere poi.. non si vede praticamente più niente!» «Sei senza speranze. Forza alzati.» siamo tutte in piedi dietro il tappetino. «Adesso si prega» mi sussurra nuovamente Alina.

E così si inginocchiano tutte con la faccia a terra «Cos'è lezione di ginnastica?» «Senti ti interessa la mia religione oppure no?» «Certo, ma non essere sempre così acida!»
sbruffo; mi inginocchio e penso -Buongiorno buon Dio del cielo ti prego fa' che...ops forse ho pensato a voce alta- « Uhm, scusate.Ovviamente volevo dire il vostro Dio»  -oh mamma guarda tu devo fare!Almeno loro pregano sapendo di pregare.Uuh,potrei pregare con un velo munito di aria condizionata, mi sta andando la testa a fuoco.-

Mezz'ora ci mettiamo tutte sedute con le gambe incrociate; non so sinceramente perché fanno questo. Alina se ne accorge perciò dice «Ora ci rilassiamo e preghiamo direttamente con con chi c'è lassù.» «Una sorta, diciamo, di meditazione!?»
Mi viene un'idea: mi alzo e schiocco le dita per ricevere attenzioni di tutte «Potrei usare la radio signora?» Mi avvicino con la mia chiavetta e inserisco nella porta USB della radio metto una canzone molto rilassante che uso di solito per smaltire il nervosismo. Inizio a muovermi per la sala.
«Ed ecco la danza delle foglie! Mia madre la usava con noi praticamente quando voleva farci rilassare..»
Alina si alza come una furia, prende le sue cose e se ne va. Finisco di parlare velocemente, saluto e le corro dietro. «Lola sei impossibile! dov'è il tuo rispetto per la mia religione?» « Ehi se nella tua religione vuol dire 10 gufi con il velo che ascoltano il flauto... e comunque mia madre ha voluto costringermi a venire con te.« È per questo che non voglio avere niente a  che fare con voi, perché pensate di essere sempre i migliori!!!»
« Dai Alina, aspetta..»
Ma dove è sparita?
Ok,me ne torno a casa.

«Allora com'è andata?»
«Non so come faccia a venirti in mente che, persone di due culture completamente diverse possono essere amiche!!»
Salgo in bagno... almeno avrò un po' di pace.
Prendo la mia telecamera e parlo un po' con Rose «Ciao Rose,qua va tutto storto.Ti ho raccontato della pazzia a cui mia madre mi costringe a partecipare,no?!  Beh, almeno sono contenta che lei non vuole avere niente a che fare con me,però... adesso in qualche modo mi spiace.  Ma è per me che mi dispiace; cioè, sono così ignorante...?»
« Ecciù!» sento provenire dalla vasca.  Mi alzo e scosto la tenda per vedere chi è. Alina. «Come ti permetti di origliare?» chiedo,« E tu smettila di firmare! È contro i diritti umani e poi perché devi sempre raccontare tutta la tua amica, tanto e ti risponderà prima di un mese!» alza la voce.
«Quindi,che ti importa? Tu racconti tutto ad Allah e lui neanche tra 4 anni ti risponderà!!»
«Si,ma lui ti ascolta...
pazzesco! E tua madre è convinta che potremmo essere amiche.» « Tante grazie. Sì lo so è un'idea assurda; cioè noi siamo talmente diverse che è un'assurdità pensare che potremmo andare d'accordo. Comunque, senti, oggi lì a scuola di preghiera  non volevo metterti in imbarazzo. È solo che a volte faccio fatica ad abituarmi a questa cosa.»
« Io questa sono e se a qualcuno non sta bene fatti suoi!» Restiamo per un po' in silenzio fin quando Alina si alza e aggiunge «Me ne vado a in Francia dai miei zii!» «È uno scherzo??!» «No. Ho fatto il biglietto stamattina...e guai a te se lo dici a qualcuno. Parto domattina.» Si alza e se ne va  lasciandomi sola nel bagno.

- Bene,finalmente avrò la stanza tutta per me.Benvenuta tranquillità!»

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