Salvatore si era chiuso in camera, si sentiva da lontano i leggeri toni della sua voce. Evidentemente stava registrando qualche video, stranamente, di notte.
Stefano aveva la porta della camera aperta, e io invece ero letteralmente sgattaiolata in cucina, a preparare una camomilla.
Ebbene sì, avevo la camomilla nello zaino, o ancor più precisamente nella valigia.
Cercavo di essere quanto più silenziosa possibile. In pratica quella era diventata la mia nuova casa, avevo invaso la vita di quattro ragazzi, diciamo che dovevo necessariamente evitare tutti i casini possibili!
Stavo versando l'acqua calda in una tazza gialla che avevo trovato dentro la credenza. Presi quelle gialle e non quelle rosse presumendo che quelle gialle fossero di Salvatore, in modo da disturbare sempre meno Stefano, quando una voce mi fece sobbalzare, facendo finire l'acqua bollente sopra la mia mano.
"Anche tu non riesci a dormire?"
Stefano's pov.
La ragazza, dopo la mia frase, sobbalzo letteralmente, gettandosi l'acqua addosso e lanciando quasi un urlo. Evidentemente quella doveva essere acqua bollente!
Mi avvicinai velocemente e tolsi dalle sue mani la caraffa, per poi prendere la sua mano e aprire immediatamente l'acqua fredda –se non gelata, per mettercela di sotto.
Lei guardava le nostre mani, per poi alzare lo sguardo su di me, e dirmi, non so con quale sincerità:
"Ho paura di addormentarmi e avere un incubo."
E' plausibile come cosa.
"Non avrai gli incubi, qui in casa con noi."
Le abbozzai un sorriso, che lei accennò subito dopo di me.
Probabilmente era spaventata dai miei modi di fare ma io le avevo mostrato tutto meno che il vero Stefano, io.. dovevo mettere da parte l'orgoglio, qualcosa di a dir poco stupido e insulso, per far uscire fuori il vero me.
"Dovrei.. dovrebbe esserci crema per le scottature. Scusami tanto.."
Iniziai a cercarla in maniera indaffarata e allo stesso tempo alquanto goffa, a solito mio, e infatti sentii la ragazza ridacchiare piano.
Io mi voltai, e lei smise di ridacchiare e arrossì e basta.
"Mi stavo preparando una camomilla.. vuoi anche tu?" mi sussurrò, tenendo ancora la mano sotto l'acqua.
Presi la sua mano, l'asciugai leggermente per poi sistemare con una certa delicatezza la crema antiscottature nella parte rossa della sua mano, per poi risponderle:
"Se ci metti tanto zucchero, sì." Le sorrisi ancora, e anche lei sorrise a me.
Prendermi cura di lei mi era venuto praticamente automatico, e lei mi ascoltava senza quasi battere ciglio.
"Allora te la preparo zuccherata. E grazie, comunque." Disse, riferendosi alla sua mano.
Io annuì e le chiesi: "Puoi portarmela in camera, se non ti dispiace? Sto finendo di registrare Minecraft ITA."
Lei fece di sì col capo, e io tornai nella mia camera.
Dopo circa dieci minuti, la ragazza si presentò alla porta con la sua tazza gialla in mano, e anche una tazza rossa.
Dopo aver bussato alla porta, la ragazza si avvicinò a me e mi porse la tazza con un sorriso, per poi dirmi:
"Tolgo il disturbo, Stefano, buona continuazione."
"Io.. tu.. vuoi restare un po' qui? Così.. così stai tranquilla."
Le guance della ragazza diventarono di un dolcissimo rosso Wilson, e lei mi rispose:
"Sì, Stefano.. se non ti dispiace, sì."
"Se te l'ho chiesto, fidati che non mi dispiace."
Così rimase seduta dietro di me, a bere la sua camomilla in silenzio, a osservarmi con una scintilla negli occhi, una scintilla carica di ammirazione e di curiosità.
Scintilla che mano mano finiva per spegnersi dal momento in cui la sua tazza si poggiò sul mio comodino.
Lei poggiò la testa su un cuscino che stava poco dietro di lei, e sentendo in suo respiro sempre più regolare, non necessitai nemmeno di voltarmi per capire semplicemente che si era addormentata.
Quando mi voltai, trovai la ragazza con il pupazzo di Mike Wasowski accanto, il cuscino dell'emoji che manda il bacio sotto la testa e le labbra leggermente schiuse, formando un respiro lento e regolare.
Il video aveva finito di rende rizzare, potevo tranquillamente spegnere il pc e andare a letto.
Però, non avrei mai e poi mai avuto il coraggio di svegliare la ragazza stesa sul mio letto.
Mi avvicinai all'armadio, presi uno dei pleid più grandi che avevo, e lo sistemai sopra di lei, delicatamente.
Io, invece, andai nel letto preparato per lei. Si era sistemato tutto in maniera decisamente precisa ed ordinata, procurandomi un sorriso.
Avevo già studiato un po' la ragazza, ma non vedevo l'ora di farlo a fondo.
Salvatore's pov.
Stefano mi aveva chiesto di svegliarlo per le otto e mezza, in caso la mattina dopo non si fosse svegliato da solo per quell'orario o in caso non avesse sentito la sveglia.
Così, entrai esattamente alle 8:30 nella camera del mio coinquilino, ma come schiusi le labbra per urlare letteralmente il suo nome, le richiusi.
In camera non c'era Stefano.
C'era Andrea, che era stretta in una coperta di Disneyland Tokyo, e stava dormendo con un viso molto sereno e disteso.
Così, andai verso la cucina, dove Stefano NON era.
L'ultima stanza probabile era il salone, considerando che i due bagni erano vuoti.
Stefano infatti stava dormendo beatamente in quello che doveva essere il letto di Andrea.
Sono un pettegolo di natura, sì.
Ecco perché, non appena Stefano fu capace di mettere due parole in croce mi feci raccontare per filo e per segno tutto quello che era accaduto quella sera, data la situazione che io trovai la mattina.
Stefano mi spiegò tutto e la prima cosa che io dissi, fu:
"UUUHHH, qui il nostro Ste si sta interessando."
Stefano diventò rosso in viso e scosse la testa, dicendo immediatamente:
"No, no, non è vero! Sono state semplici carinerie da fare ad una persona, tutto qua!"
Non feci in tempo a rispondere perché piombò in sala, con fare quasi battagliero, Andrea, che esclamò con una voce abbastanza bassa, essendosi evidentemente appena svegliata:
"Ma tu non dovevi farmi dormire nella tua stanza dai sei stato troppo gentile la prossima volta se mai ci sarà mi devi assolutamente svegliare io sono quella che deve dormire qua tu devi dormire nel ---"
Stava parlando a raffica, aveva decisamente tanto da dire a Stefano. Così, mi avvicinai a lei e l'abbracciai con un braccio, dicendole:
"Shh, buongiorno anche a te. Qua mi sembra che il più sveglio sono io."
Entrambi i ragazzi sorrisero, e Andrea si stropicciò lentamente un occhio, bofonchiando un 'uffa' a voce bassa.
Poi, le dissi:
"Fai colazione e passa dalla mia stanza, ho del lavoro per te che mi ha mandato Giuse."
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Savior of soul.
ФанфикUn evento può essere qualcosa di meraviglioso. Però, una volta fuori, può succedere di tutto. Rischi di perdere tutto, perfino chi sei. Lasciare un marchio indelebile. Però può succedere che dal nulla arrivi qualcosa, o qualcuno, capace di cambiar...