Capitolo 25

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Cammino per le strade di New York cercando di pensare ad altro, ma non ce la faccio, è più forte di me. Porto una mano sulla pancia e sospiro,ho vent' anni e mezzo, tra una settimana ventuno  e fra poco diventerò mamma. Come mi è potuto succedere tutto ciò?
Tutto questo è accaduto a causa sua, forse non avrei mai dovuto incontrarlo, o forse non me ne sarei mai dovuta innamorare. Eh si, purtroppo è successo, sapete è strano dare un nome a questa sentimento, sopratutto se è rivolto ad un uomo arrogante e che forse, anzi molto probabilmente non ricambia.
Mi asciugo le lacrime e continuo a camminare verso casa, con l' oscurità che mi avvolge, starò anche in mezzo alla gente ma mi sento così sola. Sto per arrivare, cosa dirò ai miei? , di solito una persona normale ritorna a casa in macchina, sopratutto se è lontana dal posto di lavoro, ma ho preferito camminare.
Ci ho impiegato due ore per tornare a casa a piedi e adesso sono stanca. Entro in casa e subito una testolina bionda mi investe.
" Sei tornata finalmente, ti devo raccontare una cosa!" Esclama abbracciandomi.
" Va bene, ma almeno fammi togliere la giacca" le sorrido felice, finalmente mi è tornato il buon umore. Mi tolgo la giacca e la metto sull'appendi abiti.
" Mamma ancora non ha finito di cucinare,mancheranno dieci minuti, vieni su!" Mi prende per mano e mi trascina nella sua camera al piano di sopra, entriamo e mi fa sedere sul suo letto.
" Cora è successo qualcosa?" Chiedo sorridendo davanti alla sua esuberanza.
" Si, però non dirlo a Thomas ... mi sono fidanzata con quel bambino che mi piaceva!".
" Con Erik? È magnifico!" Dico contenta per lei, almeno qualcuna in questa casa merita di essere ricambiata.
" Lo so, guarda cosa mi ha scritto per chiedermelo" Prende un foglietto da sotto il cuscino e me lo mostra, con gli occhietti azzurri tutti spalancati.
Vuoi diventare la mia fidanzata? Si o no.
E naturalmente la crocetta è sul SI.
Prima che possa dire qualcosa la porta si spalanca, e lei si fionda sul letto per nascondere il biglietto. Entra Thomas in camera e con fare divertito ci dice " Bambine i vostri schiamazzi si sentono dal primo piano, finitela e scendete che è pronto", prima di andarsene si ferma e aggiunge "E comunque scoprirò  tutto".
Senza dire niente Cora si fionda fuori dalla camera e va in cucina, io faccio per seguirla ma all' improvviso mi viene un attacco di nausea, e così cambio direzione andando in bagno.
Dopo aver finito mi appoggio al lavandino e prendo una decisione.
Devo dirlo ai miei, assolutamente.
Prendo il telefono e avverto Austin, lo spengo e scendo le scale lentamente. Sento come se qualcosa stesse per soffocarmi, sono così nervosa, chissà come la prenderanno.



Ed eccomi qui, dopo un quarto d' ora dalla decisione seduta a tavola senza fiatare. Inizio a torturare i fagiolini nel piatto e mio padre se me rende conto.
" Principessa, qualcosa non va?" Chiede preoccupato, è arrivata l' ora.
" Vi devo dire una cosa" Dico alzando la testa e manco stesse parlando la regina, tutto si ferma. Mia madre e mio padre smettono di mangiare, Thomas inizia a fissarmi e Cora si gira verso di me lasciando stare i cartoni animati.
Prendo un lungo respiro e faccio per parlare, ma vengo interrotta.
" Tesoro ci stai spaventando" dice mia madre, apro la bocca per parlare ma ...
" È successo qualcosa a lavoro?" Chiede mio padre.
" Devo uccidere qualcuno?" Thomas, ma che cosa?! Per fortuna Cora non dice niente. All' improvviso iniziano a parlare tutti insieme, scatenando il mio nervosismo e urtando la mia pazienza. E così per farli smettere sbatto una mano sul tavolo
" Sono incinta!" Urlo per sovrastare il fracasso.
Da qui in poi succede tutto a rallentatore: Mia madre si rovescia addosso il vino, mio padre mi guarda come se volesse morire, Thomas diventa rosso come un peperone e Cora batte le mani con un sorriso stampato in volto.
" Stai scherzando?" Chiede mio padre, che ha iniziato a sudare.
" Sorellina, non è divertente"
" Amore della mamma, non ci far spaventare inutilmente, sei ancora troppo giovane e hai appena iniziato a lavorare sul serio, anche se non mi dispiacerebbe diventare nonna"Dice mia madre, mentre si asciuga la maglia.
" Evviva! Un bambino,se nasce femmina le presterò tutti i miei fiocchi per capelli e se è maschio gli insegnerò come diventare un principe!" Esclama convinta.
Per due lunghissimi minuti nessuno parla.
" Non sto scherzando, sono incinta, ho fatto pure il test e in più mi è saltato per due volte" Proclamo con voce solenne, non l' avessi mai fatto.
Perché?
Perché mia madre inizia a piangere mentre sorride, Thomas esplode, Cora inizia a ballare su una canzone tutta sua e mio padre sviene.

Clayton

Sono lontano da New York da poco e già sento una strana stretta al petto. Fuori sta sorgendo il sole e all' improvviso mi squilla il telefono.
" Pronto, sono Derek Green e chiamo dall'ufficio delle risorse umane, lei è Clayton Boyce?"
" Si, sono io" rispondo, cosa sarà successo?.
" Perfetto, per caso è a conoscenza di una presunta relazione tra Evangeline García e Austin York?" Ma di cosa sta parlando? Non capisco.
" Cosa?" Chiedo sorpreso.
" Da quello che posso sentire lei non ne sapeva niente, anche se è il capo, se proprio ce lo chiede ci sono giunte voci e pare proprio che la donna sia incinta del signor. York ..." continua a parlare, ma io non lo sento più.
Incinta? Com' è potuto accadere? Lei per tutto questo tempo ... in un moto di rabbia scaglio il telefono sul muro rompendolo.
Mi ha ingannato.
Mi ha ingannato.
Mi ha ingannato.
Con una mano sul volto mi accascio vicino al muro, ma perché ci sono rimasto così male? Avrei dovuto aspettarmelo, le donne sono tutte uguali, ti abbandonano sempre.
Ma da lei, non me lo sarei mai aspettato. All' improvviso sento una mano posarsi sulla mia spalla, alzo gli occhi e fulmino con lo sguardo chiunque sia.
Non sono per niente in vena, lei mi ha ingannato, ecco perché non mi aveva ancora chiamato.
" karen, vai via!"

Battito selvaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora