Capitolo 21

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Si erano avvicinati molto, lei si era messa in punta di piedi visto che la figura di Severus la sovrastava.
I respiri si mischiavano, gli occhi incatenati già da parecchio tempo.
"Granger, io.."
"Tante volte le parole non servono" disse lei premendo le sue labbra contro quelle dell'uomo a cui era aggrappata.
Lui, invece di scansarsi come avrebbe dovuto, ricambiò il bacio come voleva veramente.
Il tempo si fermò.
C'erano soltanto loro due, nessun altro, nessuno che potesse impedirgli di vivere il loro piccolo grande amore.
Giusto e sbagliato. Bianco e nero. Alunna e insegnante.
Nulla poteva più cambiare le carte in tavola, i contrari si rincorrevano, si mischiavano, si univano indissolubilmente.
Le due anime si sfioravano, si allontanavano soltanto per riavvicinarsi.
Si separarono soltanto quando il fiato gli mancava per continuare.
"Severus, io ho bisogno di te. Ho bisogno di tutto questo, del tuo profumo, dei tuoi occhi scuri, della tua voce setosa e dei tuo baci a fior di labbra. Necessito dei tuoi abbracci che mi proteggono dagl'incubi, del tuo petto morbido sul quale amo riposare. So che è sbagliato, che tu ed io non dovremmo, non potremmo stare insieme, ma perché limitare la nostra felicità quando sappiamo benissimo che verrà un momento in cui sarà solo un ricordo lontano? Ho voglia di vivere, di essere felice e solamente accanto a te posso esserlo appieno"
"Hermione Granger, sei una piaga, un'insopportabile so tutto io, una rompiboccini è una noiosa ragazzina. Ma ti amo. Non hai la minima idea di quanto sia per me difficoltoso dirtelo ma questa è la realtà e per quanto io non voglia che tu stia con me, non posso impedirtelo, soprattutto perché anch'io ho bisogno di te. Non posso fare a meno della felicità che ho provato a stare con te. Forse è sbagliato, anche senza il forse, ma preferisco errare per essere felice che non farlo e vivere nell'angoscia. Quindi si, ti amo anch'io Hermione Granger"
"Da..davvero?" Mormorò lei ancora incredula per le parole dell'uomo.
"Si, Hermione"
Lei si buttò tra le braccia del professore che la strinse a sé.
"Giurami che non mi lascerai da sola"
"Non potrei senza fare del male anche a me"
La prese in braccio e si sistemò su un piccolo divanetto di fronte al camino nel quale le fiamme verdi vorticavano.
"Ero certo che saresti riuscita a farmi impazzire.."
"E allora ti preferisco da pazzo che da sano" proferì lei in risposta con un risolino.
Passarono parecchio tempo così, a specchiarsi l'uno negl'occhi dell'altra.
Lei si sentiva al sicuro con lui. Sapeva che lui non avrebbe permesso che lei soffrisse e questo aumentava ancor di più quella sensazione di protezione.
Lui, invece, era così innamorato...
Si sentiva un po' bambino, provava un amore puro verso quella giovane.
Erano proprio vere le parole che le aveva detto. Lui aveva bisogno di lei quanto dell'aria che respirava.
Non poteva rinunciare a lei, si sarebbe sentito di nuovo vuoto, un guscio senza niente dentro. Lei era l'unica cosa che lo teneva ancorato a quel mondo così cattivo e così ingiusto che presto avrebbe dato prova delle sue incredibili qualità.
Tutto poteva cambiare faccia, mostrarsi sotto una luce diversa o addirittura rimanere uguale e fingersi per ciò che non era...

Auguri! Scusate per il ritardo e scusate per lo schifo di questo capitolo... Spero che vi possa comunque piacere e che abbiate passato un buon Natale!

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