Capitolo 25

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"Uh-uh, la so tutto io si è trovata il fidanzatino" gracchiò una voce facendo sobbalzare Hermione.
La sagoma che fino a poco prima era nascosta nell'ombra, si mostrò al chiarore della luna.
"Allora, Granger, piccolo segreto da nascondere?"
"Brown, da quanto sei qui?" Domandò la strega più vecchia con la voce tremula.
"Abbastanza per sapere che tra te e Piton non c'è un normale rapporto alunno-insegnante"
"Lavanda.."
"Cosa Granger? Vuoi dirmi che non è così? Sei caduta davvero in basso per andare a letto con il pipistrello eh.. ma comunque non è questo il motivo per cui ti sto parlando.."
"Ovvero?" La interruppe Hermione.
"Ovvero" riinizio calcando la parola " ti vorrei proporre un piccolo scambio. Potremmo ecco, farci un favore a vicenda, non credi?"
"E sarebbe?"
"Mettiamola così.. a me piace parecchio il tuo amichetto Weasley... e tu hai un segreto da nascondere.. credo che tu ci sia già arrivata, no?"
"Cosa?! Non ti farò mettere con Ronald per un ricatto!"
"Ah si? Beh, in quel caso ti consiglierei di preparare il baule e direi al tuo amante di fare lo stesso"
"Lavanda aspetta io.."
"No, non aspetto più. Hai tempo fino alla fine delle vacanze. Non un giorno in più"
Lavanda la guardò ancora un attimo con fare minaccioso e si allontanò.

Il giorno seguente, Hermione, Harry, Ginny e Ron si trovavano nello studio di Silente, aspettando una passaporta per arrivare alla Tana. Molly gli aveva imposto di passare da loro almeno l'ultima settimana delle vacanze invernali.
Afferrarono la pergamena passatagli dal preside e si lasciarono andare alla sensazione di volare.
Non appena arrivarono alla Tana, Bill e Charlie lanciarono svariati incantesimi rivelatori, fino ad essere certi che non si trattasse di qualche mangiamorte. Entrarono tutti insieme e furono accolti da Molly e dai gemelli.
"Harry caro, Hermione, come state?" Chiese mentre correva per la cucina.
"Tutto bene, signora Weasley" risposero all'unisono.
"Oh, su, chiamatemi Molly! Ve l'ho già detto un miliardo di volte!"
I ragazzi risero. L'atmosfera leggera che si respirava era calmante, conoscendo ciò che accadeva fuori.
Verso l'ora di pranzo arrivarono anche Remus e Tonks, seguiti da Arthur.
Pranzarono tutti insieme, un'ombra di tristezza veleggiava tra di loro. Sia Harry che Remus si perdevano nel vuoto, quasi a ricordare del Natale trascorso con Sirius.
Sia Tonks che Molly tentavano inutilmente di distrarli, ma sembrava che nulla potesse salvarli da quel mare di agonia lasciata dall'impronta e dalla scomparsa di Felpato.
Dopo il pranzo (fatto ovviamente da mille pietanze come al solito), i ragazzi andarono a disfare le valige e a prendere i regali di Natale che dovevano ancora dare a tutta la famiglia.
Mentre Harry distribuiva i suoi regali, Hermione decise di prendere da parte Remus per qualche minuto, trascinandolo nella propria stanza.
"Hermione, come mai qui?" Scherzò Remus allegramente.
"Perché se mi sentissero gli altri non so chi sgozzerebbero prima.." rispose lei seria.
"Cosa.. cosa è successo?"
"Remus, giurami che tutto questo rimarrà tra di noi"
"Va-va bene"
"Io e Severus abbiamo una storia"
"Tu e Se-Severus?! Avete una storia?!"
"Avevamo" puntualizzò lei con tristezza "Non so con precisione se è ancora valida come cosa.."
"Hermione... io non so che dirti, veramente. Ma soprattutto continuo a non capire perché lo hai detto a me"
"Perché sei l'unico a potermi aiutare. Anche se credo che ora non mi vorrai neppure più vedere in cartolina" aggiunse lei chinando la testa.
"Cosa? No, Hermione! Assolutamente no... Aspetta, non avrete fatto..?" chiese lui inorridito.
"No, tranquillo. Però è successo un casino"
"Cosa?"
Iniziò a raccontargli della serata passata, del ballo con Malfoy, della sfuriata di Severus e anche di quella zitella di Lavanda (n.d.a. chiedo scusa a coloro a cui piace come personaggio, ma io la sgozzerei come un capretto il giorno prima di Pasqua).
"Cosa posso fare?"
"Innanzitutto sei sicura che non fosse nervoso per qualcos'altro? Conosci bene il suo ruolo, non deve essere facile, lo sai. E poi, a Lavanda, non dare retta, continuerebbe a ricattarti. Tranquilla, passerà tutto"
"Grazie Remus, ti voglio bene" ringraziò lei lanciandosi tra le sue braccia.
E, proprio mentre quei due si scambiavano un semplice e amichevole abbraccio, uno stanco Severus Piton apriva la porta sperando di trovare finalmente la stanza in cui avrebbe dovuto soggiornare per qualche giorno a causa di Silente e delle sue convinzioni.
Peccato che non fosse pronto a ciò che vide...

Ciao! Okay, sto capitolo fa alquanto schifo, ma la scuola mi sta tartassando e questo è tutto quello che sono riuscita a scrivere...
Spero vi piaccia comunque!

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