Capitolo 19

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"Professore, Severus, tutto bene?"
"Che diamin... Ah, Granger. Ho bisogno di parlarti nel mio ufficio non appena hai finito con la professoressa McGranitt."
"Si, verrò certamente... Buona giornata"
Lei gli regalò un sorriso che non fece altro che rendere ancor più difficile la scelta di lui.
Ormai aveva preso una decisione: doveva interrompere tutto quello che stava accadendo. Non avrebbe potuto fare altro, se non l'avesse fatto cosa le sarebbe successo? Sarebbe stato pari a consegnarla al signore oscuro, decisamente.
Si divisero e presero ognuno la propria strada.
Per lei, ogni passo era qualcosa di forzato, l'ansia che quell'incontro le aveva messo era quasi la stessa dell'ora prima degli esami.
Per lui, era ancora peggio. Aveva già perso la donna che amava, l'aveva persa per sempre. Ora aveva di nuovo un'opportunità, ma non poteva essere egoista. No, Hermione non poteva essere sua. Lei era così giovane, così pura e lui non poteva starle accanto rischiando di macchiarla con i suoi peccati. L'avrebbe amata in silenzio come aveva fatto con Lily e avrebbe dovuto dirle addio per salvarla da sé. Forse è proprio questo che significa amare: lasciare andare con la paura di non tornare più indietro.
Intanto, nello studio della professoressa di trasfigurazione, la giovane strega era a dir poco amareggiata per le parole della sua capocasa.
"Hermione, ascoltami bene perché non voglio doverlo ripetere né a te né a lui. Qualsiasi e dico qualsiasi cosa ci sia tra di voi, è meglio che finisca subito. Non potete stare insieme, siete un professore e una studentessa, nulla di più. Ci siamo intese?"
"Si professoressa"
"Bene, ora va. Buona giornata"
"Arrivederci"
La giovane uscì di fretta dall'ufficio e si precipitò nei sotterranei. Sperava che lui le dicesse che non importava l'età o lo stato delle cose ma che potevano, anzi dovevano stare insieme. Era l'unica cosa a cui si appigliava.
Arrivò davanti alla porta di quel posto che era stato spettatore di baci proibiti, abbracci consolatori e lacrime amare.
Bussò ed entrò senza attendere risposta.
L'uomo era seduto alla scrivania e fissava il vuoto con sguardo perso.
"Sev-Severus? Stai bene?"
Lui si risvegliò da quel sonno apparente e la invitò a sedersi.
"Granger, dobbiamo parlare. Questa cosa non può, non deve continuare."
"Ma io pens..."
"No, Granger. Non scomodarti a pensare, ho già preso una decisione. Ciò che è successo deve essere dimenticato, ignorato. Tutta questa confidenza deve svanire e noi dobbiamo tornare ad essere professore e studentessa"
"Che cosa?! Ci siamo baciati, abbracciati, consolati, aiutati e abbiamo dormito insieme, ma ora mi dici che dobbiamo cancellare tutto?! È inaccettabile"
Ormai le lacrime pulsavano per uscire, ma lei provò in tutti i modi a ricacciarle dentro con tutta la forza che aveva.
"Senti, quello che è successo non significa nulla, okay?! Nulla di nulla!"
Il dolore nel dire ciò era lacerante. Il master poteva avvertire il rumore del suo cuore che si sgretolava fino sino a divenire polvere, come gli ingredienti che lui maneggiava.
"Per me significano qualcosa! Io voglio stare con te, con nessun altro, soltanto con te"
"Non si può avere sempre quello che si vuole"
"Infatti. Non pretendo di avere tutto ciò che desidero ma non voglio che tutto quello che abbiamo passato finisca nell'oblio. Non posso nemmeno pensare che tu possa davvero aver pensato che io mi sarei arresa così facilmente"
"Granger, non era un'opzione, la mia. Il mio era un obbligo che va rispettato come le regole che ci impongono di non poter stare insieme"
"Sei un Serpeverde! Voi le regole non le seguite, ve ne sbattete allegramente, ma ora mi tiri fuori addirittura la questione regole"
"Queste regole non comportano una punizione o una sottrazione di punti, se le si infrangono. Io rischio il lavoro e tu l'espulsione! Non ho intenzione di farti perdere anni di scuola e perdere il lavoro per le emozioni di una stupida ragazzina in preda agl'ormoni!"
"Ah, adesso sarei una 'stupida ragazzina in preda agl'ormoni'! Peccato che tu questa ragazzina te la sei baciata e ci hai pure dormito insieme!"
"Basta, questo è inaccettabile! Esci da qui!"
"No, io vogl..."
"FUORI DA QUI!"
La ragazza uscì di corsa dallo studio e lasciò l'uomo a torturarsi su quello che aveva dovuto dire per salvare la ragazza da sé stesso.

Ciao! Scusate per il capitolo penoso, spero che i prossimi possano essere meglio di questo. Comunque, pensavo di scrivere un'altra storia, una di quelle divertenti sul nostro fandom... che ne dite? Vi piacerebbe una storia così? Fatemi sapere, così inizio a scriverla.
Volevo anche ringraziarvi per le stelline e per le visualizzazioni, mai avrei pensato che saremmo arrivati a questo livello...
Grazie ancora e buona giornata!

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