“Lo so tesoro, lo so. Ma questa è l’unica soluzione plausibile che mi è venuta in mente. In fondo si tratta pur sempre di tua nonna, che è mille volte meglio di tua madre.” Alla fine non ci è voluto molto per convincermi, qualsiasi cosa è sempre meglio che stare con mia madre e il suo giocattolino di turno. Osservo in lontananza l’auto di mio padre che si dirige verso la sua nuova vita, portandolo in un certo senso via da me. Non ho nulla contro Anne, la sua nuova moglie.. però questo suo voler creare una nuova famiglia mi ferisce. Soprattutto la giovane età di Anne, potrebbero esserci nuovi figli.. sospiro, scacciando la brutta sensazione che lui mi abbandonerà così come mia madre dieci anni fa. Da allora l’unico scopo di quella donna è stato quello di ferire papà, ancora innamorato di lei ma troppo cieco per accorgersi dei diversi amanti che portava in vacanza, addirittura in casa. La rabbia verso mia madre viene però messa da parte per un attimo.. accidenti, questa non è una casa comune. E’ una reggia. Davvero qui abita mia nonna? Quella di cui non ricordo assolutamente nulla e con cui dovrò convivere per diverso tempo? Dopo una vita mi decido a suonare il campanello. Mi apre un.. maggiordomo? Sembra impiegare alcuni secondi prima di riconoscermi e si rianima. Batte tre volte le mani facendo comparire tre suoi aiutanti immagino.. non so davvero come definirli, questi prendono le innumerevoli valigie contenenti il mio guardaroba mentre vengo esortata dal presunto maggiordomo ad entrare. “Prego, la signora si trova in questa stanza. La sta aspettando.” Attraverso con qualche esitazione l’enorme porta in mogano scuro che mi porta in un modesto studio, due pareti interamente ricoperte di libri e un caminetto acceso con davanti due grandi poltrone. Una di esse ospita una donna dei lineamenti delicati e ancora molto belli nonostante l’età avanzata, i lunghissimi capelli bianchi sono portati in una complicata treccia laterale e il vestito è identico al colore degli occhi.. accidenti, io ho i suoi occhi. Mette da parte i ferri e mi concede un meraviglioso sorriso. “Siediti cara, non avere problemi. Questa è pur sempre casa tua.” Casa.. fino ad oggi non ho avuto un posto fisso a cui attribuire questo significato, costretta a dividermi fra gli appartamenti dei miei genitori per anni e anni. La nonna.. ancora mi fa strano chiamarla così.. sorride nell’osservarmi da testa a piedi. “Non puoi immaginare al mia felicità nel constatare che non assomigli a Lorelai.” Inaspettatamente scoppio a ridere per il suo commento e lei fruga per qualche secondo nella cesta accanto alla poltrona, lanciandomi poi un mazzo di chiavi. “Casa e un’auto per te. Hai la patente giusto?” Annuisco guardando con ammirazione le chiavi della macchina. Lei sorride. “Ora vai pure, avremo molto tempo per parlare. Immagino sarai stanca.. e con il carico di valigie che ti sei portata ci metterai un bel po’ per sistemare tutto.” Ma bene.. in nemmeno dieci minuti ha già deciso di prendermi per i fondelli. Effettivamente me ne sono portata di roba.. forse il mio presentimento che rimarrò qui per diverso tempo non è poi così infondato. Sospiro quando inciampo contro qualcosa che si lamenta. E’ un gattone bianco grosso come un cane e mi osserva con gli immensi occhi gialli. “E tu chi sei ciccione?” Nonostante io l’abbia insultato miagola e va a sistemarsi sul mio letto.. sull’enorme letto che ho in questa immensa stanza con questo immenso armadio. In questa casa tutto può essere classificato come enorme. Si.. potrei essere felice qui. Mi sento stravolta e stressata quindi la decisione migliore in questo momento è scostare le coperte per infilar mici sotto assieme al micione che si appoggia comodamente contro le mie gambe. E in pochissimo tempo mi addormento, sognando occhi gialli e corridoi infiniti.
STAI LEGGENDO
Shadow
RomanceTutto può succedere e qualunque famiglia ha le proprie ombre da cui si vuole nascondere.