Tendo ad aver il brutto vizio di lasciar trascorrere troppo tempo fra un avvenimento e l’altro. Non ho mai risposto alla domanda di Zayn e lui sembra non considerarmi.
Sto ridendo per una battuta di Louis quando lo vedo entrare… con un’oca attaccata al collo.
Si avvicinano al tavolo dove siamo seduti, lui con la mano ben serrata sui fianchi scoperti di lei… sento qualcosa dentro che si muove. E si, abbasso lo sguardo ferita.
“Oh Zay, guarda! La bambolina non se le sente di vedere certe cose!”
Per la prima volta la guardo sul serio. Non c’è che dire, è bella. E lo sarebbe ancor di più senza i vestiti inguinali ed i chili di trucco applicati in viso. Stacco la spina dalla sezione della ragione e reagisco d’impulso… non che sia poi una novità.
“Vuoi sapere per cosa provo vergogna? Si tratta del tuo comportamento da puttana. Se proprio volete scopare c’è un motel non molto lontano da qui. Ma da come ti comporti sono sicura che andrebbe bene anche il ripostiglio del bidello!”
Lei sentendosi punta sul vivo e ferita tenta di schiaffeggiarmi. E’ però troppo goffa a causa dei tacchi alti e riesco ad afferrare il braccio, torcendolo prima di spingerla violentemente.
A quel punto Zayn cerca di toccarmi per farmi calmare ma io mi scanso come se fossi stata scottata.
“Non osare toccarmi.”
“Avanti Ivy, non è successo nulla di grave!”
Harry tenta di calmare la situazione scherzandoci ma tutto ciò che ottiene in cambio è uno sguardo di fuoco da parte mia.
“Non ti immischiare in cose che non ti riguardano Harry.”
Impongo alle mie gambe di non correre così come ai miei occhi di non piangere. Come una stupida mi rifugio in un parchetto, nella casetta per i bambini, lasciando finalmente che la rabbia prenda il sopravvento e scoppio a piangere. Per evitare che i singhiozzi attirino qualcuno metto la testa fra le ginocchia, circondando queste con le braccia.
L’unica cosa capace di calmarmi è l’abbraccio di Niall che mi trova circa un’ora dopo, sempre nella stessa posizione. Deve prendermi in braccio per portarmi a casa e l’unica cosa che riesco a ricordare è lui che mi mette a letto, sussurrandomi che tutto si sistemerà.
Riprendo conoscenza solo il mattino dopo, non senza aver passato una notte piena di incubi.
Essendo ancora in tempo per la scuola infilo dei jeans scuri e una felpa larghissima di Niall.
Ignoro lo sguardo preoccupato di mio cugino mentre allaccio la cintura.
“Sto bene, davvero.”
Intelligentemente non fa altre domande, accompagnandomi a scuola e procede assieme a me per i corridoi. Tutti oggi sembrano osservarmi, cerco anche di non farci troppo caso… quando però vedo la scritta “PUTTANA” impressa sulla facciata del mio armadietto con quella che deve essere una bomboletta rossa perdo quella calma apparente con cui mi ero svegliata.
So benissimo che è opera dell’amichetta di Zayn per cui anche se Niall cerca di fermarmi con la forza riesco a liberarmi e svoltato il corridoio esco nel parcheggio dove era poco fa.
Non me ne frega nulla di sprecare il fiato e risolvere civilmente le cose per cui l’afferro direttamente per i capelli, scaraventandola davanti a un’auto che stava arrivando e che riesce a frenare appena in tempo. Non contenta ignoro il conducente che era proprio Malik ma schiaccio la faccia di lei contro l’asfalto.
“Se osi darmi ancora della puttana giuro che rimpiangerai il giorno in cui sei nata. L’unica a cui sta bene quell’appellativo sei tu… e un’ultima cosa: forse è meglio se stai lontana dai miei amici.”
Pronuncio l’ultima frase guardando lui negli occhi. Ricambia il mio sguardo troppo sbalordito per parlare. Riesco a calmarmi con un caffè che porto in classe… ho proprio l’idea che dopo oggi nessuno mi romperà più le scatole.
Ovviamente quello che succede appena tornata a casa è ricevere una vera e propria ramanzina da mia nonna. Accidenti… non avevo idea che potesse diventare così inquietante.
“Ti rendi conto Ivy-Màire di cosa hai fatto?! Ho dovuto sorbirmi la predica del preside, sentendomi dire che mia nipote è fuori controllo! Si può sapere cosa succede bambina mia?”
Alla fine si addolcisce ma cerca comunque di mantenere un tono duro. Tralasciando volutamente il fattore Malik racconto la mia versione ampiamente modificata… e sembra credermi. O almeno è quello che fa, annuisce e mi manda in camera mia prima di borbottare che l’unica cosa che non dovevo prendere da mio padre era il caratteraccio.
Faccio per entrare in camera mia ma essendo la porta aperta riesco a vedere Zayn steso sul letto prima che lui sia accorga di me. Come un coniglio cerco rifugio da Niall… che invece mi sbatte fuori da camera sua. Abbassa la voce per non farsi sentire da Zayn e indica la mia porta.
“Siete ridicoli! Tu mandi in infermeria quella ragazza e lui che si comporta da zombie! Chiarite ora o giuro che vi muro dentro!”
Sbatte la porta e gira la chiave. Alla faccia del ragazzo calmo. Respiro profondamente e finalmente oltrepasso la porta di camera mia. Zayn alla fine deve averci sentiti perché è vicino alla porta e inizia subito a parlare con un sorriso.
“Così… dovrò evitare di farti infuriare.”
Vorrei tanto prendergli la mano… però resisto. Prima devo mettere in chiaro alcune cose.
“Hai visto quanto… perdo facilmente il controllo. Quella parte di me non mi piace. Quindi perché ora sei qui?”
Temo di aver sussurrato troppo piano ma lui essendosi avvicinato molto ha sentito tutto perfettamente. Appoggia la fronte contro la mia, sospirando.
“Sai qual è il punto? Io non voglio solo il meglio di te, sarebbe tutto troppo facile. Io voglio tutto di te, ti voglio la mattina accanto a me, in pigiama, spettinata e con gli occhi gonfi per il sonno. Ti voglio nervosa e capricciosa anche se sai di avere torto. Non voglio solo il meglio di te ma anche il peggio. Anche se questo implica il tuo essere gelosa e che avresti diverse persone da pestare.”
Pronuncia l’ultima frase con un gran sorriso e io alzo il viso imbronciato.
“Immagino che tu ti sia divertito a vedere quella scena allora. Posso darle di santa ragione anche a te, lo hai già provato al nostro primo incontro.”
Ora sta proprio ridendo e cerco di spingerlo via. Quando però lo faccio lui mi trascina con sé, avvolgendo le braccia attorno alla mia vita. Mi guarda con estrema dolcezza, avvicinando le labbra alle mie, sussurrando poco prima di baciarmi.
“Eh no. Ora non ti lascerò più scappare.”

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Shadow
RomanceTutto può succedere e qualunque famiglia ha le proprie ombre da cui si vuole nascondere.